CAPITOLO IV

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- altolà! Voi chi siete! Come osate entrare nel regno del dio Tauoros,dio della montagna e protettore delle terre sotteranee. Voi intrusi andate via prima che la sua vendetta si scateni! -" esclamò un tipo strano vestito da sacerdote sulla balconata superiore del tempio. I due si girarono e videro questo tipo strambo che scendeva dalla scalinata volando, indiettreggiarono piano piano  spaventati verso l'uscita ,ma la porta si chiuse violentemente bloccando il passaggio.
"-ahahaha ahahaha ahahaha credevate di fuggire,sporchi eretici ahahaha ora assaggerete l'ira funesta del dio della montagna-" disse il pazzo sacerdote. Creò una sfera magica che scagliò contro Sorok e poi un'altra contro Caesar. Le evitarono entrambe e si prepararono al combattimento.
Sorok più tempestivo ingaggiò lo scontro,ma venne sbattuto violentemente su una colonna da un masso preso dal nulla che lo colpisce sul petto. Caesar corse verso Sorok lo alzò e lo rassicurò. I due attuarono una strategia : attaccarlo insieme, ma essa fallisce e allora di risposta passarono al piano B ovvero di distrarlo e di colpirlo. Anche se molto stupida e banale la loro idea funzionò , Sorok cominciò a lanciargli dei sassi insieme,senza volerlo,   alle offerte del dio addosso, e mentre il sacerdote furioso si avvicinava,Caesar, ben nascosto, lo  colpì. Caesar lo ferisce, ma il pazzo non perse sangue ma bensì polvere come se fosse fatto di pietra. Il vecchio sacerdote si toglie prima il cappuccio e poi la tunica bianca decorata con motivi dorati e mostrò  un corpo umano, ingobbito e vecchio. La sua pelle era come se di pietra  raggrinzita,con bitorzoli e scanalature come se fosse di granito o una pietra fragile, il sacerdote aveva pochi capelli bianchi sparsi per la testa di semipietra,viso scavato e occhi infossati, le labbra pressoché inestitenti come il naso,era cieco da un occhio. Il sacerdote si infurió diventando  sempre più pazzo e furibondo. "- Eretici! Assaggerete la vera ira del sacerdote Oni, seguace e profeta eletto dal dio Toro e devoto del culto della montagna.-" esclamò. Si alzò in piedi levitando nel mezzo del tempio e dei piccoli fulmini uscirono dai palmi ossuti  e la terra cominciò a tremare che si aprì, dei massi si staccarono dalle pareti, le colonne crollarono e il sacerdote cominciò a lanciare massi enormi , pezzi di colonne e macigni ovunque nel tentativo di colpire i due. Sorok è Caesar evitarono quel che riuscivano ad evitare e Sorok si avvicinò silenziosamente  alla porta che magicamente aveva due ante  e fece cenno al sacerdote di colpirlo e così fece, ma lo mancò distruggendo la porta che cadde al suolo frantumandosi. I due avevano una via di fuga, e scapparono lasciando il tempio crollare sul pazzo sacerdote. Una nuvola di polvere  di pietre che crollarono   chiuse la porta del tempio e loro camminarono in cerca di un sbocco dalla montagna. Avanzarono lungo un corridoio decorato con candele e un paio di statuine del dio Tauoros , uscirono dalla galleria  e videro qualcosa che non si sarebbero mai aspettati: un enorme città di pietra. La città del popolo ormai scomparso degli Oros,non c'era segno di vita tranne per qualche corpo pietrificato o scheletro in armatura . Scesero una lunga scala di pietra antica e pericolante sospesa nel vuoto ,facendo molta attenzione a non farla crollare,fecero un piccolo salto per raggiungere l'altra sponda ed entrarono nel villaggio vero e proprio. Le case erano collegate al soffio della grotta, erano tutte a tre piani e quasi tutte vicine tra loro collegate con ponti di pietra e scale.  Si addentrarono fino alla piazza principale che era distrutta, macerie sparse e corpi pietrificati ovunque, Sorok esplorò un pò la zona ed entrò in un edificio che sembrava un municipio o un luogo di governo, all'interno tutto polveroso vide molti corpi di soldati pietrificati, armi, frecce, macerie, stendardi tagliati o strappati, colonne rovinate, insomma tutto in rovina. Si addentrò sempre di più spinto dalla curiosità e entrò in una stanza, spostò le pesanti macerie e mise un piede all'interno. La stanza era quella del trono, un trono di pietra con un panno rosso scarlatto tutto rovinato, colonne decorate con decalcomanie  delinevano la "navata" della sale e un cerchio di colonnine alcune distrutte circondavano il trono lasciando una zona di vuoto . Sorok camminava facendo eco con i  gambali dell'armatura, era piuttosto buio e non si vedeva granché della sala ma solo una cosa era illuminata da un raggio di sole proveniente da un buco del soffitto, sul trono un cadavere anch'esso pietrificato ma scheletrico con una corona dorata piena di polvere, veste rossa strappata e un libro in mano. Sorok lo afferrò delicatamente e ne vide qualche pagina poiché non capiva l'antica scrittura chiamò Caesar "-Caesar. ...Caesar presto vieni qui dentro!-" lui si precipitò lì di corsa e lesse apprssimando una traduzione - forse ho capito cosa è successo qui. Questo popolo è stato attaccato da delle creature barbare ,forzute e molto feroci, li hanno massacrati e solo in pochi si sono salvati, tra cui il vecchio sacerdote che è impazzito a causa della solitudine e del mancato aiuto della loro divinità. Questo dovrebbe essere Iron il loro sovrano deceduto sul suo trono come un re valoroso. La pelle semi pietra è una conseguenza del loro essere qui da molto tempo...delle creature così innocenti massacrate senza motivo. ..-" spiegò  a Sorok. I due stettero lì difronte al trono per circa un paio di minuti e poi si girarono per andarsene. Un rumore di passi pesanti e artigli ti li fermò e un ringhio li fece girare verso il trono. Dall'oscurità  uscì una figura alta due metri,armata di una mazza ferrata e vestita con un armatura di acciaio graffiato e rovinato. La creatura aveva gli arti rugosi, muscolosi e di un colore grigio - verde. Capelli lunghi rossi raccolti da una cordicella, orecchie a punta, naso grande simile a quello di un leone con un anello d'oro alla narice sinistra e dei denti che uscivano fuori, dei lungi canini gialli. Ma la cosa più terrificante non era il suo fisico ma i suoi occhi blu, che ormai non avevano un anima, lo sguardo crucciato e le rughe lo facevano ancora più terribile. "- oh guarda guarda chi si vede qui giù, due cavalieri di Gran Solen....oggi si mangia Rufus ahah-"disse il tipo misterioso.
"- Ah quanto odio gli orchi-" disse Caesar a Sorok "-Ah vedo che sei perspicace soldatino, mi dispiacerà un pò quando il mio cucciolo staccherà brandelli della tua carne. -" disse l'orco. "- non ho tempo da perdere. ...Rufus attacca-"ordinò alla sua bestiola.
La sua bestiola era grande il doppio di un lupo grigio, di un colore rossastro,senza peli ad accezione sul capo e lungo la schiena ossuta, degli aculei sulle scapole delle zampe anteriori. Le fauci piene di piccoli denti e lunghi canini gialli,lunghe orecchie e occhi verdi. La bestia si avvicinò ai due ringhiando e abbaiando facendo rieccheggiare quel suono nella sala . Saltò verso di Caesar  che si parò con il suo scudo di metallo, Sorok attaccò  l'orco,ma esso lo bloccò  mettendogli una mano sulla gola e lo sollevò come una bambola "- sai giovane umano io non sono un semplice orco,io sono il campione degli orchi, posso distruggere tutto con la mia forza -" gli disse. Sorok stava soffocando e di istinto diede un calcio in pancia che lo fece mollare la presa. Sorok afferrò la spada e attaccò, l'orco come vero guerriero sguainò la sua mazza e parò il colpo per poi infliggere il suo colpo buttando a terra il suo nemico. Intanto Caesar combatte la bestia che per fame non demorde, un fendente qua, una parata, una schiavata qui Caesar grazie alle sua abilità da soldato uccide il cane infilzandogli in pancia. L'orco lo vide e non riuscì a vederci più dalla rabbia "- aaaaaaaahrgh sporco umano, tu...tu... hai ucciso il mio migliore amico aaaahaharh... ora. Tu. Muori. Ti sfracasserò il cranio con la mia mazza e pranzerò con le tue carni!-" urlò quello dalla rabbia. L'orco si avvicinò minacciosamente a Caesar facendo ballare la sua mazza e colpì, Caesar si parò,  ma il colpo lo fece trabballare,un altro colpo,un'altro ancora e Caesar era  in ginocchio, un'altrcolpo e lo avrebbe disarmato ma l'orco lo sollevò e gli sorrise poi sbatterlo a terra violentemente. Sorok, una volta ripresi i sensi, si accorse della situazione e in preda all'ira con la sua spada elettrica gli corse addosso e gli diede una spallata che fece trabballare l'orco, Sorok attaccò  ripetutamente e l'orco si parava con i suoi bracciali in acciaio. L'orco nonostante tutto era ancora più forte dei due,e un pugno buttò a terra Sorok facendolo sputare sangue "- non puoi competere contro la forza di un campione umano-" disse a Sorok.
"- So...So...Sorok... Gli orchi non hanno una forza tale,ha qualcosa di magico addosso osserva bene cof ...cof...-" disse tremante Caesar. Sorok mentre era a terra osservò bene l'orco e notò un ciondolo dorato con una pietruzza marrone che ogni tanto si illuminava, allora si alzò  e bloccò la mazzata con lo scudo per poi tirare un colpo con lo scudo sul muso di quello è strappargli il ciondolo e gettarlo ai piedi del trono e con la sua spada lo infilzò nell'addome. "- ma...ma...come hai fatto. ..a battere me il grande cof...cof... tu piccolo umano senza forza hai battuto il maestro  del combattimento de....-" disse sofferente l'orco "- sai una cosa caro "maestro  del combattimento " non sei tanto grande se ti fai battere da un giovane e debole umano di 20 anni no?-: disse Sorok e lo infilzò più profondamente facendolo emanare il suo ultimo respiro per poi lasciarlo cadere al suolo in una pozza di sangue scuro come la pece. Sorok raccolse il ciondolo e lo mise al collo del re deceduto dicendo "- è qui il posto, accanto al suo re ora andiamo. .-" si avvicinò al vecchio soldato e gli porse una mano per aiutarlo e la aiutò ad alzarsi ed uscirono piano piano dall'edificio e seguirono una strada che portava ad una grotta illuminata e finalmente riuscirono a rivedere la luce del sole.

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