CAPITOLO VIII

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Il serpente si stava allontanando verso le cascate e Caesar per richiamarlo a sè lanciò diversi sassi e un bastone a punta che si infilzò sul collo del cobra demoniaco facendolo girare di scatto pieno di rabbia e istinto omicida, prima soffiò, sibilò e poi attaccò con un attacco fulmineo che Caesar aveva premeditato e schivato, i lunghi canini si incastrarono tra delle rocce di fiume lì vicine e Caesar ne approfittò per colpirlo più volte e controllare se Sorok stesse bene o meglio fosse vivo, la serpe si liberò distruggendo le rocce che rotolarono nell'acqua e colpì Caesar con la coda piumata danneggiandogli l'armatura e scaraventandolo su una roccia vicina stordendolo. Era inerme con la schiena sulla parete del masso e la spada lontana dalle sue mani. Il demone cercò di schiacciarlo tra i denti, ma il soldato si riprese presto ed evitò un paio di morsi, sapeva che non poteva farlo all'infinito perciò prese un masso e cominciò dopo che il serpente avesse attaccato a colpirlo sul muso più volte fino a farlo sanguinare, sbagliò mira e colpì il canino che si scheggiò. Caesar afferrò la scheggia affilata e puntuta e la conficcò nell'occhio di quello che si alzò di scatto e sbatté sul terreno tre volte per il dolore tutto ciò soffiando fortissimo. La serpe si agitó dal dolore. Misto a quell'urlo sibilante si aggiunsero delle urla più soffocate, era Sorok che cercava di parlare su per la gola"- Caesar! Avrei bisogno di un piccolo aiuto,il canale esofageo è fin troppo viscido e sa di muffa misto a topo morto e decomposto"-disse con tono nasale per la puzza. Caesar rispose"-resisti cercherò di farlo vomitare"-gli disse
Il serpente si riprese e attaccò rapidamente come solo un serpente. Caesar schivò ed attaccò, ma dalla bocca del serpente si sentì Sorok cadere,era spacciato, non si videro segni di vita dentro e Caesar si rasssegnó buttando le armi a terra  inginocchiandosi in lacrime -" tutto...tutto il mio lavoro, tutto il mio impegno. ..tre mesi ho passato a difenderlo e combattere con quel ragazzo e ora che stava iniziando a piacermi tu lo uccidi...il male non trionferà mai finché ci sarà sempre del bene negli uomini. O demone tu non la passerai liscia ti uccideró e scuioieró io stesso con la mia spada. A costo di morire."- disse Caesar singhiozzando e rabbioso. Il vecchio soldato nonostante la sua arroganza e la sua severità era anche lui umano e come creatura del bene anche lui si affezionava a cose persone e animali e Caesar si era affezionato al giovane Sorok e non poteva permettere di perdere il prescelto che li avrebbe salvati. Caesar si alzò, afferrò la spada e con un urlò da guerra caricò il nemico e lo infilzò l'addome.
Un urlo dal demone. -"AAAAAAAAAAAH"- è il demone aprì le fauci e Sorok comparve  mentre infilzava la bocca della serpe tenendola aperta. Il demone lo sputó scuotendo la testa e lui cadde a terra rotolando e subito si riprese anche se ferito. Il combattimento riprese  i due colpivano il collo della serpe e il demone serpentino usò il suo potere. Uno scudo di acqua salì dal fiume impedendo ai due di colpirlo mentre a lui sì. Dovevano trovare un idea,un piano per fronteggiarlo e sconfiggerlo L'oggetto di Sorok datogli dalla mercante era una nello di metallo celeste decorato con delle palline di meratallo e una pietra al centro, una pietra con i colori dell'universo e delle saette che illuminavano la pietra. Delle saette e dei fulmini uscivano dall'anello e avvolsero la mano di Sorok che divenne subito circondata dai fulmini magici e divini dell'angelo Doron(che già possedeva, ma potenziati). Sorok scagliò una scarica elettrica che colpì lo scudo d'acqua che subito si elettrificò  folgorando il serpente che sibilò e caddè nel fiume creando un onda che bagnò i due. Un silenzio tombale preannunciava uno scontro che sembrava finito,ma un ribollire nel fiume e un sibilo allarmò i due che subito corsero a vedere armati pronti e subito spazzata via da una testata del demone che si gettò  con un salto sulla sponda del fiume pronta all'attacco. Il serpente aveva cambiato colore non era più di un verde e celeste ma di un verde e rosso. Il demone si mostrò nella sua interezza. Combatterono fino allo stremo, il nemico era fortissimo più di una viverna adulta,quasi come un drago. Sorok vide una cosa che gli sarebbe stato molto utile per combatterlo e sconfiggerlo: le cascate di smeraldo le seconde più alte.
Sorok attirò l'attenzione del demone che in preda alla furia omicida non si accorse delle cascate e caddè mentre Sorok si nascose dietro un masso,ma la serpe gli afferrò la caviglia con la sua coda lunga perciò precipitò anche lui insieme alla serpe. L'anello si illuminò nuovamente e subito Sorok in volo in picchiata si lanciò sulla testa del serpente tenendo la spada a due mani che si riempì di saette. I due atterarono in un fragoroso splash che alzò molta acqua oscurando la visuale. Quando le acque si calmarono affioró la testa del serpente demoniaco e poi la spada di Sorok conficcata nel verdastro cranio,ma di Sorok nessuna traccia. Caesar si affacciò dalla cascata e non vide altro che il corpo del serpente giacere nell'acqua, scese correndo per un a scalinata scavata nella parete del precipizio e giunse sul luogo dell'accaduto. Scrutó in giro,in acqua, nei boschi vicini,dietro delle rocce vicine ,ma nulla,Sorok non c'era. Si preoccupò e una lacrima scese dal suo viso formato e segnato dall'età e dai combattimenti. Una mano si vide vicino alla spada e un'altra che cercava di risalire...Sorok era vivo. Caesar corse in suo aiuto,lo prese e lo portò a riva vicino a dei massi pieni di muschio e dei canneti. Sorok lo guardò con uno sguardo come se volesse dire "ce l'ho fatta...ma stavi piangendo?"e mentre si stavano alzando un sibilo annunciò il serpente. La serpe si alza dall'acqua mista a sangue nero,sangue di demone,sangue che oscuró le acque limpide. Urlò aprendo la sua bocca dentata,la sua lingua biforcuta si alzava tra i canini inferiori. Caesar sguainò la spada ,ma Sorok non aveva la sua perché era sul cranio del demone. Parte all'attacco e i due guerrieri schivano uno a sinistra e l'altro a destra. La serpe sbatte contro tre alberi abbattendoli e facendo scappare uccelli e cervi rossi,mancando i bersagli.Sorok notò  che la spada è conficcata su una pietra verde simile ad uno smeraldo e glielo disse a Caesar che lo notò subito dopo comfermando. La serpe lo colse allo sprovvisto e da una codata al vecchio che lo lancia sulle scale di pietra. Durante la sua caduta riuscì ad aggrapparsi ad uno scalino con  molta difficoltà poiché era scivoloso a causa dell'acqua e al muschio. Sorok si lancia sul corpo della serpe,scalò il suo collo spinoso fino ad arrivare sulla testa e mentre si avvicina alla spada la serpe si agitò poiché si era accorta di lui, sbilanciandolo. Sorok si aggrappò prontamente con un piccolo balzo alla spada facendogli un taglietto che conficcò di più l'arma e ciò causo molto dolore al demone che sbatté contro la parete finendo sotto il getto d'acqua della cascata e che fa cedere la presa del giovane che cade in acqua rischiando di essere schiacciato dal serpente. Il demone dondolando si avvicinò a Caesar che si spinse con le gambe e saltò sulla testa del serpente. Afferrò la spada e spinse più dentro con il piede destro. La pietra si ruppe,sangue sgorgò dalla ferits e il demone cadde al suolo nell'acqua oramai senza vita. Caesar venne sbalzato via su un canneto che si spezzò. Sorok si alzò e raggiunse il suo mentore e lo aiutò ad alzarsi. I due si sedettero sulla riva vicino ad un piccolo ruscello dove l'acqua scorrreva impetuosa e si riposano dopo il combattimento. -" ci fermeremo qui per la notte e ripartire domani mattina.... prendi questo per le ferite -" disse Caesar. Sorok prese una piccola boccettina verde e la bevve con Caesar. Sorok si stese sul presto e guardò il cielo azzurro con delle nuvole somiglianti ad un grifone. Chiuse gli occhi e si riposò un poco fin quando il sole non calò nel mare dell'Occidente.

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