CAPITOLO XIX

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Sorok aprì gli occhi, vedeva abbastanza offuscato un paesaggio triste, roccioso,grigio e accuminata, non il paesaggio verde,  rigoglioso, vivace della foresta. Richiuso gli occhi e si risveglió all'ora di pranzo.  Un profumo di capra di montagna bollita lo svegliò, a lui non piaceva però la fame dopo non si sa quanti giorni si faceva sentire. Caesar lo alzò e lo fece sedere. -" ma...ma...che è successo. .-" chiese Sorok -" un angelo, il gueriero angelico ti ha salvato -" rispose Caesar.
Sorok si alzò un pò dolorante e cominciò a camminare. Calció dei sassi nella camminata e mentre camminava distrattamente calcia un sasso poco più grande degli altri che rotolando scoccava tra le altre rocce sottostanti, lui camminó piano piano e scivolò, scivolò in una tarda scavata circondata da dune di sassi, un'onda di sassi accompagna il giovane rotolante. Un tonfo annuncia la caduta del corpo di Sorok che si ritrova disteso per terra, una nuvola di polvere gli copriva il viso e un belare lo fece alzare di soprassalto, una capra di montagna si avvicinò a lui titubante annusando2il suo odore in modo tale da capire se fosse amico o nemico, ma drizzó il collo e la testa alzando le orecchie, alzò la zampa anteriore destra scrutando il luogo con l'udito, il silenzio finché un ombra non  sovrastó Sorok, un grosso felino balzò accanto a lui, un grosso puma che mise in fuga la capra, il puma inseguí per un pò la capra ma poi rinunciò e si girò verso Sorok ancora seduto e impietrito dalla paura. Si avvicinò piano piano con il suo passo felpato, poi aumentò il passo è balzò verso di lui, Sorok rotoló a destra prontamente. Si alzò subito e sguainò la spada, vide l'anello e non e manava scintille, non era un demone. Il puma balzò di nuovo ruggendo, colpì Sorok graffiandolo, cadde e il puma si avvicinò sopra di lui,il puma era grigiastro con delle placche di roccia sulla schiena e sul dorso, la testa incrostato di sassi ed erbetta. Ruggì e si preparò a mordergli la gola, ma Sorok con una ginocchia e un successivo calcio distrae il felino in modo tale da dargli il tempo di scappare. -" hai ucciso demoni e mostri grandi il triplo di questo puma e hai problemi con questo -" si ripete Sorok.  Si nascose dietro ad una grossa roccia, impaurito e sudato, si sporse e non vide nulla, lo rifece e vide il puma che annusava e che lo cercava mentre si allontanava, si sporse e si girò per andarsene ,ma si ritrovò il puma davanti. Sorok si girò dall'altra parte, ma il puma balzò davanti a lui sfruttando la roccia. Sorok lo colpisce con la spada ma la lama rimbalza era come fatto di roccia, colpisce una zampa e lo ferisce. Scappa sfruttando il momento. Si ritrova dove era caduto e cerca di risalire, ma un ringhio e due occhi gialli sbucano dalle rocce,il puma esce dal cumulo prendendo con sé Sorok mentre lo scarava9a terra. Sorok sbatte e il puma e sopra di lui che gli sbavava sopra. Una freccia colpisce suolo e le urla di Caesar mettono in fuga il puma. Caesar corse da lui alzandolo mentre Ila prese la roccia e medicó il taglio. Lo riportarono all'accampamento e una volta lì gli chiesero -" che cosa ci facevi lì da solo ,sei un personaggio potente e i demoni sentono il tuo odore e possono ucciderti-" Sorok gli rispose-" volevo farmi un giro per distogliere la mente....poi un puma fatto di pietra mi ha attaccato -".
Caesar lo guardò -" allora è vivo i puma di pietra. ..il mito è vero -". La notte arrivò veloce e Sorok fù svegliato da rumori di sassi e ruggiti. Si alzò sguainò la spada e seguì nel buio i suoni, trovo la fonte: da dietro un masso un fuoco di una torcia illuminava la scena, il puma era attaccato da tre tipi strani vestiti in armatura a placche grigia e rossa, un elmo strano come da samurai con delle corna dorate e lance lunghe e spade. Sorok intervenne di sorpresa ingilzando la spada nella schiena del lanciere ,gli altri due si mossero all'attacco ma uno di loro venne sbranato dal puma e l'ultimo lanciò la lancia ne torace del puma atterrandolo e poi sguainò la spada, questo aveva una maschera rossa che faceva una smorfia, aveva i tenti sporgenti gialli. Attaccò il giovane, Sorok si parò dal colpo che lo fece trabballare, era agile e veloce i suoi colpi erano come vento, con un avvitamento  colpì Sorok ancora in difesa e cadde. Forse era spacciato, ma prontamente tagliò la gamba di quello facendolo inginocchiare e poi si alzò davanti lui puntandogli la spada alla gola, il guerriero disse una cosa in una strana lingua ,la lingua dell'est e si alzò prese un pugnale e si suicidó con un colpo in pancia.  Andò dal puma e gli estrae la lancia e vide che la ferita divenne pietra, un ciotolo di pietra. Si alzò e scappò via. Sorok la mattina dopo tornò all'accampamento dove lo aspettavano i suoi compagni -: Sorok finiscila di sgattaiolare ovunque senza dire nulla !-" lo rimproveró Ila. Sorok gli spiegò tutto e loro dissero di dover camminare.

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