CAPITOLO XX

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I tre camminarono per un sentiero roccioso fino a giungere un grosso monte. -" dov'è siamo-" chiese Ila -" siamo al monte della forza,secondo la leggenda Romergus "figlio" di Alana nato dalla roccia abbia combattuto qui il toro d'oro. Lui uccise una cevra silvana sacra ad Alana e lei lo puní dicendo che sarebbe tornato pietra se non avrebbe fatto sette opere da un uomo audace. Lui si recò dal re Oikon della città Oitopolis in occidente. Lui disse :
1 opera fù quella di uccidere il serpente di giada nelle terre dell'est
2 opera sconfiggere l'esercito di sabbia nelle terre del sud
3 opera uccidere la chimera che uccideva i pascoli della città
4 opera sconfiggere il golem di Taopolis
5 rubare le cavalle alate e l'armatura del soldato immortale
6 rubare l'elmo del re satiro
7 addomesticare il puma di pietra e portarlo al re
L'ultima fallì e il re morì ucciso, Romergus allora per aver fallito decise di immolarsi piuttosto che rimanere pietra. Arrivò sul vulcano sull'orizzonte che vediamo, sul fianco di esso il toro suo guardiano lo attaccò ma lui gli staccò in corno e lo uccise con il suo stesso corno, salì sul cratere e si gettò nel fuoco. Alana dispiaciuta lo salvò inglobandolo nella pietra e chiuse il vulcano-" rispose Sorok. I tre camminarono e una scossa li fermò. Il vulcano era davanti a loro,era gigantesco e imponente. Si Fermarono lì, erano stanchi,si sedettero su un sasso. Ila si sedette su un sasso strano bitorzoluto -" giovane fanciulla si alzerbbe dalla mia schiena? -" una voce disse, Ila si alzò e si guardò intorno confusa. Un essere gobbo simile ad una tartaruga, con la testa da tartaruga,il guscio, dei drappi logori a mo di tunica un bastone lungo con una borraccia di zucca e dei ciondoli di ossa raffiguranti tartarughe. -" salve io sono Iorgh, il saggio. Sono in pellegrinaggio verso la città di pietra sacra per noi o meglio per me,unico essere si un antico popolo saggio -" disse la tartaruga. I tre si presentarono e parlarono finché non giunse la notte, la tartaruga ricominciò il suo viaggio. Una scossa svegliò Sorok mentre due più forti svegliarono Ila e Caesar. Si alzarono e videro che il vulcano sopra di loro si stava muovendo. Il cielo cominciò ad annuvolarsi, nuvole rosse e violacee. Si riunirono in una spirale sopra il vulcano, tuoni e lampi sopra di esso. Sorok disse-" ragazzi ho un brutto,ma brutto presentimento -". I due lo guardarono un pò confusi. Un tuono fortissimo e un successivo lampo distolse lo sguardo di Ila e Caesar, il lampo colpisce il vulcano aprendo nuovamente il suo cratere facendo franare il monte, i massi caddero a valle. Sorok sguainò la spada seguito da Caesar e Ila, il vulcano eruttó ,illuminando il cielo notturno in tempesta con la sua lava incandescente. Quiete. Il vulcano e il cielo si quietarono mentre i tre erano in attesa e pronti alla minaccia. Delle grandi bolle scoppiarono dal vulcano, da una di questa bolla cadde un involucro ricoperto di magma. L'involucro fuso dal magma cadde rotolando ai piedi dei tre eroi che si allontanarono velocemente. L'involucro si raffreddó e si iniziò a crepare, da lì uscì con un esplosione una figura,era alta, massiccia e muscolosa, e con quattro braccia. Si mostrò meglio, aveva la testa come se un elmo si fosse fuso sopra con un pennacchio di ossa a mo di cresta, era nudo se non fosse per l'armatura dorata e annerita in punti fusa nella carne. La creatura urlò forte, simile ad un tuono. -" madre Romergus è tornato, ho espiato la mia colpa ora perdonami! -" urlò al cielo. Sorok lo guardò e capì subito chi fosse. Romergus lì guardò e preso da una follia omicida afferrò un sasso e lo lanciò su di loro. I tre evitarono il masso, e attaccarono, Sorok lo colpì con la spada sul fianco, dalla ferita spruzzò pietra fusa che per poco non ustionava il giovane, Sorok indietreggió mentre quello si riprendeva. Ila preparò arco e freccia e cominciò a scoccare frecce colpendo il torace di Romergus, lui avanzava verso di lei mentre si spezzava le frecce dal corpo. La prese dal collo che strinse mentre la fissava con uno sguardo omicida e assassino, Sorok lo colpì alla gamba e poi al braccio tagliandoglielo, lui lasciò Ila e con una braccia colpì Sorok che venne scaraventato su un sasso, Caesar intervenne colpendo il torace dell'eroe corrotto ma venne preso e scaraventato a terra, Romergus era pronto a pestarlo,ma il puma aiutò i tre. Si lanciò sul corpo dell'eroe e lottò con tutte le sue forze, ma Romergus lo afferrò con le sue tre braccia mentre il puma si agitava e lo gettò su dei sassi accuminati. Sorok si alzò e dal suo braccio uscirono fulmini magici che colpirono l'eroe pietrificandolo quasi per magia, caricó il colpo e colpì con tutta la sua forza la statua distruggendola

L'ultimo Monarca Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora