Back to home.

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Scusatemi se non ho aggiornato, ma essendo che sta per iniziare la scuola ho iniziato a prepararmi.
P.S: se qualcuna ha una pistola.. Dammela!

Buona lettura babes. 🙈

Nash's pov.
Ormai era da un po' che stavo cercando di camminare verso casa, ma la strada era ricoperta di nebbia, e vederci sarebbe stato davvero difficile. Per mia fortuna ricordavo la strada, ma era comunque difficile camminare, non so se sarei inciampato su qualcuno, o magari se avrei pestato contro un tronco di un'albero, rompendomi il naso.

Stringevo sempre di più la presa sui libri che portavo al petto, mentre tenevo gli occhi socchiusi, cercando di vedere. Ammetto che sembravo un cretino, sventolavo la mano in aria per cercare di vedere, ma era inutile!

Poco dopo sbattei contro qualcosa di abbastanza alto, o forse era un qualcosa, non saprei, mancava poco e non mi vedevo il corpo!

<<Grier, piccolo Grier>> Riuscì a vedere i suoi capelli biondi e i suoi occhi azzurri. Luke era dovunque io andavo, e questo mi faceva paura, sembrava uno stalker.. O forse lo era.

<<Luke..>> Non riuscivo a dirgli altro, anzi, volevo chiedergli se mi poteva accompagnare a casa, almeno non ero solo tra tutta quella nebbia, ma no, chissà che avrebbe fatto se glielo avessi chiesto.. Per vostra informazione, ha una mente molto perversa.

<<Mh.. Come mai tutto solo? Dov'è il tuo amato cavaliere?>> Incrociò le braccia al petto, o almeno credo fece quel gesto, ci vedevo ben poco, ma sono dettagli.

<<Umh.. È con un suo amico.. O amici, non li conosco tanto bene, diciamo solo di vista>> Borbottai, stringendo di più la presa ai libri, tanto che le mie nocche diventarono bianche, avevo una voglia matta di tornare a casa, non volevo passare altro tempo con lui.

<<Mh.. Sicuro che siano amici?>> Fece un sorrisetto, quello lo vidi bene, molto, molto bene, ma tralasciai, sapevo che lo faceva per mettermi pensierini in testa, che non dovrebbero esserci.

<<Luke, so già cosa hai intenzione di fare, Cameron forse mi tradisce e altro, blah blah blah. Quindi, senza farti nemmeno iniziare di parlare, hai finito?>> Portai il mio sguardo nel suo, e lui mi fece un'occhiolino, con più di un sorriso con la lingua tra i denti, lo faceva sempre.

<<Oh tesoro, non voglio metterti filmini in testa, voglio solo avvertirti, quel ragazzo si dimenticherà presto di te, e tu di lui, stanno certo>> Mi sorpassò, per poi girarsi leggermente, portando il mio sguardo sul mio fondoschiena, sentivo il suo sguardo su di me, o almeno, sul mio fondoschiena.

<<Oh, e comunque, bel culo>> Disse, prima di svanire tra la nebbia. Mi voltai verso di lui, roteando gli occhi, riprendendo poi la strada verso casa mia.

Dopo una buona mezz'ora, riuscì finalmente a trovarla. Da oggi, oltre a fare ritardo a scuola, lo farò anche per casa mia, bello, eh?

Estrassi le chiavi di casa dalla tasca, infilandole nella serratura. Entrai poco dopo, e subito del calore mi oltrepassò, finalmente, stavo morendo di freddo là fuori, spero abbiate capito che non sono il tipo che regge il freddo.

<<Nash.. Dove stavi?!>> La voce di mia madre mi richiamò, così portai lo sguardo su di lei, fingendo un sorriso. Mia madre poteva essere severa a volte, ma era la donna più dolce e forte del mondo, o almeno per me. Mi sono sempre trovato in un'ottima sintonia con lei, e da come so, non molti figli maschi hanno un ottimo rapporto con la propria mamma. Ammetto di essere un mammone, e non poco.

<<Umh.. Con tutta questa nebbia.. Mi ero perso, l'importante è che sono qui, no?>> Ridacchiai, posando lo zaino vicino lo stipite della porta, mentre poi mi avvicinai a lei, baciandole la guancia, tanto per farmi "perdonare" del ritardo.

<<Qualche giorno mi farai prendere un'infarto, Hamilton>> Ridacchiò. Capisco che odia il ritardo, ma è esagerata a volte, però, è pur sempre la mamma. Tornò poco dopo in cucina, riprendendo a lavare i piatti, avranno di sicuro mangiato, ma io sarei rimasto a digiuno, oltre che non avevo poi così tanta fame, ma solo tanto sonno.

Salì al piano di sopra, mentre i piedi strusciavano lungo le scale. Tenevo una mano salda sul corrimano, mi sarei potuto addormentare anche lungo le scale.

Entrai dentro camera mia, ma; appena chiusi la porta, mi venne subito in mente ciò che mi disse Luke. Ecco! Lo sapevo! Quel ragazzo doveva essere portato al rogo di Coven!.. Okay, forse American Horror Story mi fa alquanto male, ma sorvoliamo.

Mi distesi sul letto, sfilando le mie amatissime scarpe, che in quel momento odiavo poi di me stesso, dopo aver fatto ginnastica con quelle robe, i piedi mi potrebbero scoppiare, (questo perché non porto mai le scarpe adatte nell'ora di educazione fisica)

Mi distesi sul letto, picchiettando le dita sul petto. Chissà che stava facendo Cameron, avevo intenzione di chiamarlo, ma nello stesso tempo, non volevo disturbarlo, era pur sempre con amici, non volevo fare il fidanzato invadente.

Mi girai su di un fianco, con l'intenzione di addormentarmi, ma subito dopo mi ricordai della gita. Non potevo starmene sul letto a fare il pigro, che avrebbe detto alla madre di fargli la valigia.. Anche se lo avrei fatto molto volentieri.

Per prima cosa, dovevo dire a mia madre della gita in Italia, era molto lontana da qui, e non mi avrebbe potuto chiamare quando voleva per il fuso orario.

Scesi di sotto, entrando poco dopo in cucina, sedendomi su una sedia che stava ai lati del tavolo, lei sembrò non accorgersene della mia presenza, o forse, non se ne era accorta davvero.

<<Mamma.. Ti volevo chiedere una cosa.. La scuola sta organizzando una gita per andare in Italia.. E volevo chiederti se..>> Non finì la frase, lei subito si girò verso di me, guardandomi come per dire: "ma sei serio Hamilton?"

<<Certo che no! È lontanissima!>> Posò un piatto di fianco al lavello, incrociando le braccia al petto, guardandomi poi. <<E poi sei piccolo per andare così lontano!>> Aggiunse.

<<Dai mamma! Ci sarà anche Cameron! Ti prego>> Roteai gli occhi, odiavo quando faceva così, sembravo un bambino di due anni che voleva un nuovo giocattolo.

<<Promettimi che starai attento.. E che starai sempre con Cameron.. E che non darai retta agli sconosciuti.. E chiamami>> L'ultima frase era ovvia, se non l'avrei fatto, sarebbe venuta in Italia per prendermi dalle orecchie. Annuì ad ogni sua affermazione, finché una frase mi lasciò sorpreso.

<<E usate dei preservarti, mh>> Spalancai gli occhi, ovviamente non dissi nulla, ma solo una piccolo: "Mamma!" Con tono frustato, mentre lei ridacchiò, ritornando a lavare i piatti.

<<Oh sì, grazie>> Sorrisi, anche se lei non poteva vedermi, per poi correre di sopra. Entrai in camera e mi avvicinai al letto, prendendo una valigia che stava sotto il letto. Era di color blu notte, con sopra delle date, di sicuro dei posti che avevo visitato con i miei.

Aprì la valigia, per poi avvicinarmi all'armadio, iniziando a prendere dei vestiti, quelli più utili. Li infilai nella valigia, mettendoci dentro anche ciò che mi sarebbe servito, chiudendola poco dopo.

Appena finì di farla, la misi di fianco all'armadio, per poi gettarmi stile foca sul mio amatissimo letto. Ripresi a girarmi su di un fianco, chiudendo a piano a piano gli occhi, per poi prendere sonno.

Speravo che il viaggio sarebbe stato non scomodo, e l'hotel decente, o diciamo, la cosa migliore sarebbe stato il: "divertirci", ma era sott'intenso. Spero solo che Luke non venga, sia per me, che per Cameron, sarebbe andato su tutte le furie.

||Spazio me||
Heey!
Presto avrete un'altro capitolo, o almeno spero.. Scherzo susu.
Al prossimo capitolo!

I love you// Cash Gallas.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora