nearly.

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Cameron's pov.

13 dicembre 2016, venerdì.

"A tutti i passeggeri, allacciare le cinture, stiamo per atterrare."

Quella voce metallica mi fece svegliare dai miei pensieri. Ancora non riuscivo a crederci, Nash mi aveva inviato quel messaggio, ciò significa che forse non si sarà dimenticato di me.. o almeno, così sembra.

Presi un respiro abbastanza profondo e; non appena l'aereo toccò il suolo, slacciai la cintura. Mi alzai e sistemai il giacchetto in pelle nera, afferrando la mia valigia.

Dopo aver fatto i soliti passaggi, uscì dall'aereoporto, e; con abbastanza fretta, cercai un taxi. Dovevo arrivare il prima possibile da lui.

Per mia fortuna ne trovai uno.
Salì velocemente dopo aver sistemato o bagagli, e gli dissi la destinazione. Era un po' lontano il posto in cui stava, rispetto a qui, ma l'importante è arrivarci.

9:45.
9:57.
10:00.

Erano passati alcuni minuti, e finalmente riuscivo a riconoscere la strada, mancava così poco, e finalmente avrei rivisto o suoi occhi.

Ma proprio in quel momento, quando il taxi stava per fermarsi, una luce abbastanza potente si fece spazio nei miei occhi. Non riuscì a capire più di tanto, sentì solo un rumore assordante, e nulla più, buio totale.

Nash's pov.

Cameron aveva visualizzato quel messaggio, senza però, rispondere. Forse si è già dimenticato di me, di noi, di tutto.

E forse, sono solo stato un cretino nell'immaginarci di nuovo insieme, come se quell'accaduto non fosse mai successo.. dio, che stupido.

Senza dire nulla, salutai i miei amici, che erano ancora scioccati di vedermi fuori da quella fottuta stanza, che mi era stata amica per tutto questo tempo.

Si sentiva parecchio casino da fuori, così andai a controllare, tanto per vedere cosa stesse succedendo.

Non appena uscì dalla casa, inarcai un sopracciglio. C'erano ambulanze, polizia, e persone che urlavano.

Mi avvicinai ancora più incuriosito, e chiesi ad un vecchietto di lì cosa stesse succedendo, non riuscivo a vederci più di tanto.

<<C'è stato un incidente, un morto e un ferito, si dice che il guidatore all'impatto sia morto, e il ragazzo dietro si sia ferito gravemente.>>

Mi morsi il labbro, annuendo, prima di ringraziarlo gentilmente. Mi feci spazio tra le persone e non appena vidi quella scena, sbiancai.

Lui era lì.
Lui era finalmente lì.
Ma non nelle condizioni che volevo io, no.

Sentì gli occhi riempirsi di lacrime, ma rimasi fermo, i miei amici mi raggiunsero poco dopo, ma in quel momento non volevo parlare con nessuno, in quel momento il mio unico pensiero era Cameron.

Evitai totalmente le parole dei miei amici, che mi dicevano interrottamente di calmarmi, ma non ci riuscivo, dovevo avvicinarmi.

<<Ragazzino, stai fermo, non puoi passare!>> Una poliziotto mi fermò, crede davvero che io mi sarei fermato? Presi un respiro e lo scagliai via, avvicinandomi velocemente al corpo del mio ex ragazzo disteso su una barella.

Il poliziotto cercò di spostarmi, però mi opposi, chiedendogli almeno un minuto. Cedette poco dopo avergli detto che ero il fratello, dio! non se ne andava!

Presi il viso di Cameron, pieno di ferite, come il resto del corpo, tra le mani, mentre le mie lacrime ricadevano sulle sue guance. Lui teneva gli occhi socchiusi, non capivo se era sveglio o meno.

Presi un respiro, cercando di calmare ormai i singhiozzi che avevano preso il possesso. Lui era finito in quelle condizioni solo per me, se io non fossi venuto qui, tutto questo non sarebbe successo.

<<Cameron.. amore..>> Sussurrai, sperando che lui potesse sentirmi. Sentivo le mani di uno dei miei amici sulle mie spalle, che cercava di spostarmi con tutta la forza possibile, ma io non volevo andarmene!

Volevo stare con lui.

<<Ragazzino, andiamo, dobbiamo portare urgentemente il ragazzo in ospedale, chi di voi deve salire?>> Un'infermiera si fece spazio tra la "conversazione" o meglio, litigio che stavo avendo con il mio amico, Jack.

Jack sospirò spostandosi, indicandomi, guardando l'infermiera. Lei mi fece cenno e io annuì, seguendola, tenendo lo sguardo fisso su Cameron, mentre con una mia mano, fredda, gli stringevo la sua, che di solito era calda, sempre calda, ora invece.. è fredda..

Seguì l'infermiera, fino a salire sull'ambulanza, senza però lasciargli la mano, cercavo di riscaldargliela, nonostante fosse impossibile.

<<Bene ragazzo, mettiti comodo, l'ospedale non è così vicino.>> Disse quest'ultima, mettendo vari tubi ed aghi a Cameron, tutto ciò con una mascherina, per farlo respirare.

Rimarrò con lui finché non guarirà completamente.
Se io non fossi stato così cretino, tutto ciò non sarebbe successo.
Ho la testa che gira, non ci sto capendo nulla, l'unica cosa che ora riesco a collegare, è appunto il fatto di stargli vicino, cercando di trasmettergli tutto l'amore che gli ho sempre dato, e che ho sempre provato per lui.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 24, 2017 ⏰

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