capitolo 34

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Entra dalla porta la persona che davvero avrei evitato in questo momento. Layla. Non riesco a guardarla in faccia.

"Sì vede proprio che siete migliori amiche.. ecco le due troiette assieme''

Dice con cattiveria Gabriel

'' non mancarle di rispetto!"

Dice Alexander

'' ohh abbiamo anche il principino azzurro che difende la principessa sul pisello''

Alexander scatta e in un batter d'occhio attacca a Gabriel al muro

'' cosa non ti é chiaro della frase non mancarle di rispetto?!"

Dice Alexander su tutte le furie

'' dai colpiscimi se hai il coraggio. Proprio quá lo voglio il pugno''

E Gabriel indica la sua guancia

Alexander non ci pensa due volte e lo colpisce. 

Non c'é la posso fare a vedere questa situazione. Mi butto in mezzo e cerco di separarli. Ma senza successo. Mi arriva un pugno direttamente in faccia e un calcio allo stomaco da parte di Gabriel.
Non riesco più ha fare niente. L'unica cosa che mi viene in mente é scappare. Scappare da questo posto di merda, che non sta facendo altro che darmi brutte situazioni. A pensare che domani è il mio compleanno...
É stavo già organizzando. Ma cosa devo organizzare?  Preferisco stare a casa da sola e stare tranquilla per i miei 18 anni..

Apro la porta e inizio a correre. Non so neanche io Dove sto andando. C'é un luogo appartato Dove non c'é nessuno. Mi siedo per terra sotto un albero e inizio a piangere. 

Sento due mani pesanti che mi coprono in faccia.

Presa dall'ansia inizio a urlare

'' lasciatemi vi prego ''

Poi sento lo sportello di un furgone aprirsi e mi buttano dentro come se non fossi niente. Vedo solo tre uomini con una benda nera nella faccia, e un uomo al volante, che sembra di conoscerlo..

Ho troppa paura, inizio a tremare sia dalla paura e sia dal troppo freddo.

Piango, e non riesco più a smettere.

Mi manca la mia mamma, il mio papà.  Maledetta a me che ho creato questo casino. Certo che questa é una sorpresa prima del giorno del mio compleanno. Ho un ansia tremenda. É tutto buio qua dentro. Non si vede niente. Mi manca persino il respiro. Ma cosa ho fatto di male per meritarmi tutto questo? Spero solo che qualcuno riesca a trovarmi. Spero che Jack o Alexander o qualcun altro riesca a trovarmi..

***
Ormai sono varie ore dentro questo furgone. Sembra che non si vuole più fermare. Mi sta mancando l'aria, non c'é la faccio più.

A un certo punto sento il motore del furgone spegnersi.

Non so se pensare che sia meglio o no.  Ma credo proprio che sia peggio.

Un uomo apre lo sportello e mi prende in braccio come se fossi un sacco di patate. Cerco di dimenarmi ma niente.

Questo é un posto troppo isolato. Sembra una campagna.
E se questi hanno intenzione di ammazzarmi?  Ma cosa vogliono da me che non ho fatto nulla.

Dopo un pó l'uomo che mi ha presa in braccio mi butta con violenza dentro una casa abbandonata.

Fa una puzza terribile. Vedo solo sagome di altre persone. Sangue. Neanche in un porcile sarebbe così  sporco penso.

Ma perché faccio questi pensieri mentre mi stanno per fare chissà cosa?

Chiudo gli occhi e li riapro  respirando profondamente.

Quando apro gli occhi mi ritrovo dieci uomini davanti a me. Uno che forse é quello che comanda si avvicina pericolosamente a me. Se bastasse uno sguardo per farmi fuori, lui lo farebbe.

'' perché mi avete presa per quale motivo?!"

Dico io in lacrime

'' lo sai perché sei qui?! Una persona a te molto stretta mi dovrebbe dare soldi. Molti soldi e lo sai chi é?!''

Dice lui con sguardo spietato

'' chi?!''

Rispondo io con voce tremolante.

In bilico tra odio e amoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora