7. Coincidenze

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Non riesco a vedere niente, la mia vista è annebbiata per via della trasformazione. Sto combattendo contro me stessa ed è sempre più difficile. Chiudo gli occhi per qualche istante. Quel profumo è insistente, tutto intorno a me.

Esiste, non me lo sto immaginando, eppure un secondo dopo sembra più flebile. Lo sento, percepisco qualcosa di strano, di confuso.
Torno in posizione di difesa, non so esattamente di cosa si tratta, potrebbe attaccarmi. 

Anche se le mie sensazioni dicono il contrario la mia poca esperienza insiegna che non si può mai sapere fino in fondo. Provo.. quasi timore. Una sensazione estranea alla mia lupa, non so come comportarmi. È sempre più forte.

Non riesco a definire l'odore che sento, è diverso e disarmante. Strano. La parola esatta è strano. Tutte queste sensazioni si stanno torcendo dentro il mio stomaco, fino a raggiungere la mia lupa.

E poi dal niente, eccola li, una presenza sconosciuta. Mi volto immediatamente verso la fonte di tutte le mie confusioni. «Bene bene, che ci fai qua fuori tutta sola bocconcino!?» ho sbagliato. L'ubriacone puzzolente davanti a me non può essere quello che stavo cercando.
È stempiato, ha si e no quarantanni e una bottiglia di vetro in mano. Si regge a stento in piedi, suppongo abbia bevuto un bel po'.
«Niente che ti interessi rifiuto di galera.» l'amarezza per aver fatto fiasco si fa sentire nel mio tono di voce sprezzante. Ora che lo osservo meglio fa proprio ribrezzo.

All'improvviso una presenza che non posso non distinguere da tutto il resto si palesa nella mia mente. Mi volto immediatamente verso quella fonte. «Bene bene, che ci fai qua fuori tutta sola bocconcino?» Bocconcino? Quanto odio quei soprannomi del cazzo. Si tratta di un semplice umano puzzolente. Ha si e no quarant'anni. Una bottiglia di vetro in mano. Si regge in piedi a stento.

La lupa che è in me sta scalpitando. Uccidilo. Uccidilo Solaya.
Il mio subconscio mi invia messaggi piuttosto netti e chiari, due scelte: dargli la possibilità di scappare o ucciderlo in questo istante. Credo che opterò per la prima.
Amo far paura alla gente come lui, si crede forte solo perché ha davanti a sé una ragazzina e non oso immaginare cosa possa pensare la sua mente malata nell'istante in cui i suoi occhi scendono sulle mie gambe scoperte.

L'uomo ride di gusto, improvvisamente quell'odore ritorna e io mi sento come osservata. Sotto esame. «Oh dolcezza, te lo dico io cosa succederà..» fa un passo verso di me. Alzo un sopracciglio quasi stupita. «Sono tutta orecchi.» un sorriso di scherno si dipinge sulle mie labbra.

Non indietreggio anzi, sostengo il suo sguardo. Questo poveraccio non mi fa per niente paura.

«Arrogante, mi piacciono le piccole cagne come te.» sputa per terra prima di continuare. «Puttanelle che credono di avere il mondo in mano solo perché vanno in giro qua e la sculettando.» rinforza la presa sul collo della bottiglia e si lancia su di me. Troppo lento. Chiamarmi cagna è solo un ulteriore offesa alla mia lupa, gli afferro un braccio portandolo dietro alla sua schiena. I miei occhi bruciano diventando due punti verdi nella notte.

I canini si allungano.

Un'espressione terrorizzata appare sul suo volto. «Provaci ancora una volta e giuro che ti faccio a pezzettini talmente piccoli che nemmeno un microscopio riuscirebbe a individuare i tuoi resti.» le mie minacce stanno facendo effetto. L'uomo incomincia a tremare mentre allento la presa e lo scaraventarlo a terra. Emana un tanfo di alcool veramente disgustoso.

Quando non riesce a elaborare ciò che ha appena visto si tira in piedi e corre via.

Faccio due profondi respiri, la rabbia mi tiene ancora intrappolata nel suo morso. Solo un piccolo lampione fa luce a qualche metro di distanza, accecata dalle mie sensazioni tento di raggiungerlo quando sento di nuovo degli occhi puntati su di me. «Ma brava piccola lupa.» pronuncia quelle parole con disprezzo. La sua voce viene seguita da un'applauso non troppo convincente e una risata che mi fa alzare la guardia. Pericolo. Mi volto di scatto, di nuovo, rimettendomi sulla difensiva e sentendo i canini allungarsi per l'ennesima volta.

OLTRE OGNI CONFINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora