12. #Attacco

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La caccia è un'arte.

Non per niente in antichità solo le persone più 'colte' e ricche potevano praticarla.
La mia anima brama l'adrenalina che ripercuote il mio corpo quando parte alla seguita: bramo il sangue da quando ho sentito il battito accelerato della lupa sotto i miei polpastrelli.

Ma ho cose più importanti a cui pensare.
Solo quella mattina nei pressi della scuola locale ho trovato.. sentito qualcosa. Un'odore.
Una strana sensazione di pericolo mischiata al tanfo di marcio, alla morte.
Non so esattamente cosa mi ha portato lì, in quel posto, né in quella città con il rischio di essere scoperto.
Ma su una cosa sono certo: il mio istinto non sbaglia mai. C'è qualcosa che non funziona in questa città.

È stupido uccidere allo scoperto eppure quei 'demoni' sembrano non curarsene come se fossero sicuri di ricevere protezione e questa possibilità fa quasi paura.

Seguo l'odore del sangue inoltrandomi nella foresta. Non posso credere che in mezzo a tutta quella gente quei cosi non destino il sospetto del Dipartimento: o sono abbastanza bravi o qua qualcosa li comanda restando all'oscuro. L'idea di indagare e farmi scoprire per poi venire interrogato non mi fa impazzire.
Non ho intenzione di rimettere piede in quel posto. E poi mio zio, il direttore generale di quella sottospecie di investigatori non umani è un vampiro piuttosto suscettibile e di certo non accetterebbe intromissioni da parte mia nei suoi affari.

Dubito perfino che sappia del mio ritorno in città dopo anni dalla mia partenza. Ma mi sta bene così, non voglio che segua ogni mia mossa o studi ogni mia capacità come in passato.

In realtà non abbiamo mai avuto un gran rapporto o meglio, si c'era ma non nell'ultimo periodo dalla mia 'partenza' ad ora.

All'improvviso l'odore di sangue si intensifica. Lo seguo restando in guardia. Qualche metro più avanti individuo i due cadaveri. Mi porto una mano alla bocca perché l'odore è troppo forte. «Oddio che schifo ragazzi!» è come se stessero scomparendo.

Qua c'è davvero qualcosa che non quadra.

Pochi istanti dopo delle sirene lanciano getti di luce blu nella foresta. Devo andarmene, svignarmela alla svelta. Sento l'aura di James sempre più vicina, la riconoscerei tra mille. Tutta questa storia mi confonde.
Forse è tutto peggiore di quanto pensassi visto che sono arrivati velocemente e con tutta la cavalleria.

Cerco di coprire le mie tracce come meglio posso. James è sveglio e forte quindi se dimentico qualcosa sono davvero fregato.

Mi inoltro per qualche centinaio di metri nella foresta restando sopravento in modo che il mio odore e qualsiasi rumore non possa raggiungere il suo super udito da vampiro vecchio e stantio.

Osservo in silenzio, anche se sono decisamente lontano riesco bene a distinguere le forme, gli odori e soprattutto le voci. James sposta un ramo alla sua destra, subito dietro di lui un uomo pelato gli indica i resti dei due corpi che giacciono a terra in una pozza dal colorito verdastro.
Sembra molto stressato. Accanto a lui una figura più snella, con lunghi capelli scuri.
Eccitante.

Che diavolo ci fa un pasticcino in un posto come quello?

Poi un particolare attira la mia attenzione: il suo odore. Mi sposto di qualche metro solo per vedere il suo viso alla luce del sole. Non ci posso credere. È davvero lei. La ragazza accanto a James è niente popo di meno la ragazza che ho incontrato al locale quella sera.
Mi viene quasi da ridere, il destino mi sta giocando delle brutte mani.

È coinvolta negli affari del Dipartimanto o è solo un testimone!?

Il suo sguardo non sembra schifato, ne confuso. 

OLTRE OGNI CONFINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora