18. Pericolo

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Sta andando tutto bene? No, non sta andando tutto bene sei leggermente in mezzo alle scatole. «Certo è tutto okay.» non sono molto brava a mentire in realtà, non mi convince affatto.

Il mio tentativo di liquidarlo è vano. «Sono Samuel.» sorride e mi porge la mano. Si, so come ti chiami. L'angolo destro della sue labbra si solleva, mi sembra di averlo già visto ma è più una sensazione. «Solaya.»

«Beh piacer..» non fa neanche in tempo a finire la frase che Melania ovvimente si intromette. Come posso biasimarla.. crede che gli voglia portare via il giocattolino nuovo. Sta marcando il territorio. «Samuel vieni, facciamo il circuito insieme.» alzo un sopracciglio osservandoli cinicamente mentre Samuel annuisce lanciandomi un'ultima breve occhiata.

Melania invece mi fulmina mentre io le sorrido. Ma che problemi ha?
Le mie attenzioni vengono attirate da Eliah che sta giocando a calcio, i muscoli in bella vista, i capelli spettinati. Seguo i suoi movimenti distrattamente finché non mi becca a fissarlo e sbavare. Alza una mano per salutarmi mentre le mie guance si dipingono di rosso.

Sospiro ricambiando il suo saluto. È davvero sexy. Passa la palla e quando mi accorgo che la persona che la prende è Samuel sussulto. Come diavolo..
Melania è al limite dell'aria ad esultare come una cretina, succede ogni volta.

Arriva un ragazzo nuovo e subito passa sotto il suo roseo giudizio.

Più nessuna traccia di quei cosi? Lia si insinua nella mia testa facendomi venire un infarto. Non che fossi concentrata su altro neh.. No niente.

«Ragazze vi conviene iniziare a correre se volete una sufficienza nella mia materia!» sbuffo dando una gomitata a Lia. «Andiamo.» borbotta qualcosa ma mi segue senza opporre Allora il ragazzo nuovo e Melania eh?

No, non mi pare proprio il caso. Ho già abbastanza casini.
E quindi? Sceglierebbe te se fossi più amichevole glie lo si legge nello sguardo.

Samuel sorride e di nuovo mi viene il sospetto che non sia solo un semplice umano.

Non è il mio tipo.

Per qualche secondo il ragazzo mi fissa.

Davvero? A me sembra che ti stia mangiando con gli occhi pure ora. Lia lo saluta e lui ricambia senza nessun imbarazzo. Lo osservo da cima a fondo tentando di penetrare nella sua mente.

Puzza di zolfo.

Mi volto di scatto quando l'odore diventa forte quasi da impedirmi di respirare. Richiudo la mia lupa tremando, poi lo sento: sangue.
Arriccio il naso, proviene dalla palestra. Dagli spogliatoi. Merda.
Mi volto verso i miei compagni assicurandomi che ci siano tutti: manca Sara.

Non ho mai avuto una vera e proprio opinione su di lei, è brava a scuola, sta sempre per i fatti suoi. Sembra molto sola ma sicuramente non merita di morire così.
Non posso stare a guardare senza fare niente. «Prof?» attiro l'attenzione della donna in un millesimo di secondo.

«Si signorina Jersey?» mi scruta attraverso gli occhiali. «Scusi non è che posso andare in bagno? Sa.. quel periodo del mese.» in realtà non le ho mai avute. 
«Certo certo vada pure.» esclama tentando di mascherare un certo imbarazzo.

Funziona sempre.

Mi affretto a raggiungere l'entrata della palestra, chiudo la porta alle mie spalle assicurandomi che nessuno possa raggiungermi. Qualcuno solletica la mia mente. Lia cerca di parlarmi. Abbasso leggermente le barriere aprendo quella piccola porticina solo per lei. Sol sei impazzita!?

OLTRE OGNI CONFINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora