29. Rabbia

228 10 0
                                    

La notte porta consiglio..

così ho ben pensato di starmene fuori fino all'alba cercado di cancellare dalla mia testa tutte quelle sensazioni, a tratti belle ma totalmente malsane che aleggiano dentro di me.

Meglio far ordine nella mia testa prima di riprendere la mia vita umana o almeno ci ho provato. Samuel rappresenta qualcosa di malato per me, devo mettere fine a quel rapporto-nonrapporto nel più breve tempo possibile. Avrà sicuramente tante ragazze con cui giocare, intrattenersi con me, perdere tempo, non ha ragione di avvenire.
Solo James può aiutarmi a tenerlo lontano ma.. come gli spiego di quello che è successo ieri notte?

Attraverso il nostro giardino entrando dalla porta sul retro. «Dove sei stata?» sobbalzo dallo spavento, James è seduto sul dondolo in veranda, il solito giornale tra le man, mi stava aspettando. «Mi hai fatto venire un infarto.» il cuore mi batte a mille.

«Tu non hai risposto alla mia domanda.»

«Non è troppo tardi per essere ancora a casa?» dal sole alto sicuramente sono già le otto passate. James mi ignora continuando a fissarmi insistentemente, sospiro arrendenomi all'invebitabile. «Sono stata fuori a correre.»
«Ha chiamato il signor Calligan.» aria di guai. «Voleva ringraziarti per aver salvato Jeremy da un alpha di Menfis.» wow, forse Jeremy non ha detto proprio tutto, per fortuna.

Sorrido cercando di non perdere la lucidità. «Non c'è di che.» ma James non ricambia il mio sguardo. «Siediti, cosa è successo ieri sera?» così prendo posto accanto a lui. «Jeremy è stato attaccato per causa mia Caleb, non sapevo ci fosse una diatriba con i Calligan e Lia è cotta del suo beta.» la verità riassunta suona molto meglio di quello che pensavo.

«Che ruolo avevi esattamente in tutto questo?» non sto cercando di allontanare Jeremy o farlo ingelosire. «Mi sentivo in colpa per aver permesso al fatto che non voglio sposarmi di far rischiare la vita a Jeremy.» l'ho detto, per un istante ho temuto che quel lupo, il mio futuro dolente o nolente, potesse morire. Sul volto di James si dipinge un sorriso disarmante. «Sei stata coraggiosa.»

«Tutto qua? Niente ramanzina?»
«Oh sono fermamente convinto che Jeremy non ti avrebbe messo in quella situazione se non ci fosse stato un buon motivo e non so niente di questa 'faida' tra branchi quindi lasciamo che le cose prendano questa piega.» si trascina in cucina. Lo seguo.
Aferra un succo bevendo avidamente dalla cannuccia. I vampiri possono bere succhi? Quelli vecchi come James possono deliziare il palato con la frutta, si. «C'è altro che dovrei sapere?»
Rifletto per qualche momento, si qualcosa c'è. Devo dirglielo. «Lo scontro si è spostato nella foresta ma siamo stati interrotti..» i miei occhi lasciano andare tutte le informazioni possibili a riguardo, James comprende quasi subito di chi o meglio cosa sto parlando. «..ha attaccato Caleb e ha detto seithr ulfv.»

Spalanca gli occhi confuso. «Sei sicura di aver sentito quelle parole?» va in stallo come se stesse avendo in questo istante una visione. Impallidisce. «Dobbiamo saperne di più, è impossibile che il draken ti abbia parlato.» anche io mi rendo conto dell'assurdità ma.. «Pensi che volesse avvertirmi di qualcosa invece che ucciderci? Sembrava diverso dagli altri che ho visto.»

«Quella parola è quasi più antica di me, sono anni che non ne sentivo neanche l'ombra e..» si perde nei pensieri. «James che c'è?» mi sto davvero preoccupando. «Si tratta di un mostro della mitologia antica. Il lupo primordiale, un mezzo demone capace di contenere più entita dentro il proprio corpo, nella propria anima.» elaboro le sue parole nella mia mente ad una a una come se fossero per me incomprensibili. La nebbiolina bianca intorno a me durante la trasformazione..non può essere, vero?

«Un mostro insomma..»

«No una creatura molto antica mezzo lupo e mezzo magia pura, elettricità.»

OLTRE OGNI CONFINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora