6. Inaspettatamente

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Provo a rilassarmi sotto la doccia, scacciando i pensieri negativi. Troppe informazioni tutte insieme. Il mio passato, la più grande incognita della mia esistenza. James che in realtà non sa niente su di me.

Sono tentata di riaprire le ombre nella mia testa, di provare mentre sono da sola ma mio padre lo percepirebbe sicuramente e farlo arrabbiare non è proprio nei miei piani stasera, non dopo che ha accettato di farci uscire. Se voglio capire senza essere scoperta devo farlo fingendomi umana o qualsiasi mia mossa sarà percepita da James. O da qualunque altro non umano.

Bussano alla porta. «Sol sei pronta?» No. «Dammi cinque minuti Lia.» rompe la maniglia facendo irruzione in camera mia. «Siamo in ritardo. Ti devi muovere o ti lascio qua.» conclude agitandosi. «E ovviamente tu non sei nemmeno vestita! Solaya! Dio che rabbia sei sempre la solita!» rido ma stavolta è davvero arrabbiata.

«Non te la prendere mi stavo addormentando sotto la doccia.» non voglio farla innervosire solo che é così divertente quando arriva in ritardo alle feste e poi adesso dovrò far cambiare la serratura per colpa sua.
«Ti devo ancora truccare andiamo, vieni!» mi trascina in camera sua. Indossa un vestito viola a maniche lunghe. È pur sempre settembre e non c'è troppo caldo anche se non sofframo il freddo è consono per non destare sospetti.

Mi porge una scatola e quando la apro tadaan il vestito che devo mettere: è nero fatto di pizzo, la scollatura è da capogiro. Si intravede ovunque la pelle tranne all'altezza del seno e del sedere. «Lia è minuscolo!» cerco di divincolarmi dalla sua presa mentre mi aggiusta il vestito all'altezza delle cosce. «Piantala stai benissimo! Sembra che te l'abbiano cucito addosso.» per forza è minuscolo e stretto.

«Si potrei andare a fare la puttana del sangue.» ridiamo insieme.

Solitamente vengono chiamate così quelle persone umane che fanno sesso con non umani e guadagnano dei fantastici orgasmi in cambio di nutrimento a base di sangue durante il rapporto. Un tacito accordo prevede di non dissanguare questa sorta di 'cibo in scatola'.

Ci sono vere e proprie congreghe di persone che si organizzano per attirare l'attenzione dei non umani nei bassifondi della città.

Il Lion è proprietà dei Culligan e offre proprio questo servizio in comode camere appartate e insonorizzate. Arruola donne e uomini che fanno anche spogliarelli. Ognuna di queste persone segue un determinato programma di appuntamenti, principalmente lavorano tutta la notte.

Per questo motivo James non è molto felice che frequentiamo quel posto. Tuttavia è la festa di Eliah quindi..

Anche se non fanno al caso mio questo genere di festini misti per una sera mi tocca arrendermi. Solitamente frequentiamo il Desalp o l'Antares, locali a detta solo per non umani e soprattutto con una clientela prevalentemente costituita da lupi. Molto più tranquilli come luoghi, non c'è nessuno che ti scambia per una di quelle umane senza dignità e pudore.

Lia mi risveglia dai miei pensieri tirandomi per un braccio. Vengo praticamente sbalzata dalla seggiola, dopo un quarto d'ora buono conclude. «Ecco abbiamo finito, spettacolare.»

Spero che non abbia sparato anche sui miei occhi dell'ombretto viola.

Mi guardo allo specchio per vedere cosa ha combinato. «Wow..» sono davvero rimasta senza fiato. Pazzesco. Lei sorride al mio pensiero. Non è niente di speciale ma si intona tantissimo ai miei occhi. Linea nera, ombretto argentato. «Ora si che sono pronta per farmi assaggiare!» le rido in faccia. Lia si lascia scappare un sorriso divertito.

Qualche istante dopo completa il mio 'look' porgendomi dei tacchi molto alti argento a prova di vampiro. Lascio i capelli sciolti nonostante lei ha protestato più volte per arricciarli e farmi una delle sue strane pettinature. «Avresti dovuto fare la stilista o la truccatrice.» le urlo mentre scappo in camera mia dopo l'ennesima volta che ha tentato di acchiapparmi.

OLTRE OGNI CONFINEDove le storie prendono vita. Scoprilo ora