OLTRE OGNI CONFINE

2. Tormenti

Passo in rassegna le loro espressioni felici e sorridenti, non voglio neanche immaginare la mia. Non sopporto di vedere la delusione nei loro occhi a causa di una mia stupida espressione di rammarico e quasi odio verso questo giorno della mia vita.
Sanno che non mi piacciono i compleanni, sanno che non otterranno nulla da tutto questo, tuttavia ogni volta è la stessa storia e io mi sento sempre più in colpa.

Non so davvero come comportarmi così faccio ciò che mi viene più naturale: mento.
Abbozzo un sorriso, anche se non posso nascondere il colorito più acceso delle mie guance.
«Grazie io..» osservo la torta. «..non so davvero cosa dire.» me la cavo ingenuamente. Lia batte le mani improvvisamente togliendomi da quello strano stato di imbarazzo. James e Mandy ridono.
Quel suono mi riempie le orecchie e uno sguardo dolce appare sul viso di mia madre.
«Non preoccuparti tesoro.» Mandy appoggia una mano sulla mia spalla.
Mi sento fuori luogo.
Sospiro sedendomi con loro a tavola.

Diciannove anni.

Eppure se mi osservo bene allo specchio sembro a malapena una diciassettenne. Secondo James anche il fattore giovinezza devastante è collegato alla mia parte non identificata, a quella parte sconosciuta del mio DNA. Anche i lupi sono longevi ma di solito hanno una crescita parallela con gli umani fino ai trentenni circa.

Io rappresento l'eccezione.

Ancora una volta.

Ovviamente.

Li ringrazio tutti e tre nuovamente prendendo una fetta di torta. «Allora come andiamo stamattina?!» James è di buon umore più del solito. Sta contagiando anche mia sorella che freme sulla sedia accanto a lui, lo invidio un po' per questo. Io ho sempre la testa piena di pensieri. «Se qualcuno non mi avesse svegliata così presto.» commento scocciata rivolgendomi a tutti e tre ma principalmente a Lia. «Andiamo..» continua lei. «..è il tuo compleanno non puoi almeno far finta per una mattina su un anno intero!?»
Sto già facendo finta.
Avrei potuto andare avanti? Continuare così?

Evito la domanda continuando a gustare la mia fetta di torta.

È davvero buona.

Adoro i lamponi.

Adoro tutta la frutta in generale.

Finita la colazione aiuto Mandy a sistemare e lavare i piatti mentre Lia corre di sopra a recuperare i nostri zaini. L'ultima fetta di torta capita tra le mie grinfie.
Osservo Mandy colpevole quando le porgo la tortiera vuota. «Hai fatto bene a finirla.» ridacchia lei affondando il piatto nel lavabo. «È così buona che non ho resistito.» ammetto.

Mandy è eccezionale in cucina.

James torna all'attacco come ogni mattina da un anno a questa parte. «Allora ci stai pensando?» faccio finta di niente e non rispondo. «Solaya, per favore..» cerca di incastrarmi ogni volta, ogni santa mattina di ogni santo mese.

«Hai enormi capacità e saresti di estremo aiuto, renderesti più semplici molti casi con le tue facoltà! Non rimarresti solo una semplice tutto fare all'occorrenza, e soprattutto non saresti obbligata a frequentare e finire la scuola.» già perché James non è solo il mio padre adottivo ma anche il direttore generale del Paronormal Departement. Una sorta di sezione speciale simile all'FBI che si occupa di casi e diritti sul paranormale. Morti strane o anche solo una vecchia vampira che richiede il suo diritto alla pensione.
Io sono, per ora, solo una semplice tutto fare per ogni agente all'interno del Dipartimento. Quando James è in missione e gli servono delle informazioni mi contatta, visto che sono l'unica lupa che accetta di collaborare con un vampiro come lui.

Le persone sagge della mia razza gli stanno alla larga.

Alcune voci sono vere.

Lupi e vampiri insieme non vanno e non andranno mai d'accordo. Anche sul lavoro viene mantenuta questa distanza tra le due razze e non s'è mai visto un branco formato da un'umana, due piccole lupe e un potente vampiro centenario.
Ma questa è la mia famiglia e non me ne pento affatto.
«Sai che non fa per me, non voglio diventare una specie di 007 per il resto della mia vita.» mormoro nervosa finendo l'ultimo goccio di succo. «Non dovresti pensarla in questo modo.»