TERZO CAPITOLO

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"Resistere ha senso solo se ne esci con qualcosa in mano alla fine."
( Charles Bukowski )


 Il viaggio è breve fino a Myrtle Edwards Park, uno dei miei posti preferiti in assoluto a Seattle, e la silenziosa passeggiata fino ad arrivare ad una delle panchine con la visuale più bella è stata altrettanto piacevole. Non so esattamente se a far sì che stessimo in silenzio fosse l'imbarazzo di non saper cosa dire ad una persona consapevole che sta per perdere la propria madre o per la nostra situazione personale. Ma ad ogni modo a me ha fatto bene. Ha fatto bene poter camminare in silenzio, con il sole ormai tramontato e il rumore delle onde come sottofondo.

Quando è sicuro di essere arrivato dove voleva, Liam fa segno di sederci.

"Mi sei mancata" la sua voce implora fiducia, mi implora di ascoltarlo per davvero. Si volta verso me e prende le mie mani.

"Voglio che tu sappia che, qualsiasi cosa accada, qualsiasi ostacolo tu debba mai affrontare, io lo affronterò insieme a te. Insieme, sempre" sembra impaziente di qualcosa, come se dovesse dirmi questo prima di un'imminente catastrofe.

Sorrido. Non saprei cosa rispondere, forse che anch'io ci sarò sempre per lui ma sembrerebbe una frase di circostanza ed io le ho sempre odiate. Certo che ci sono per lui, ma le mie labbra sono come intorpidite. Mi limito a sorridere.

Mi attira a sé e in un secondo mi ritrovo tra le sue braccia, la mia testa sul suo cuore, il suo respiro tra i miei capelli e tutti i miei sensi completamente in estasi.

Non so dire se restiamo così per minuti interi o qualche secondo, ma so per certo che è la mia sicurezza.

"Vieni con me" improvvisamente prende la mia mano e mi conduce verso i grandi scogli.

"Cosa vuoi fare?" risulto più ansiosa di quanto in realtà io sia, perché in realtà non mi interessa nulla. Per quanto mi riguarda potremmo buttarci nelle acque del mare Glaciale Artico e mi sentirei comunque allo stesso modo.

"Qualsiasi cosa tu voglia" guardo le onde del mare infrangersi tranquille sui grandi scogli, ignare del mio terremoto interiore e di quanto stia lottando per restare con i piedi per terra.

Poi mi volto e guardo il ragazzo che ho desiderato per così tanto tempo che quasi mi fa male sapere che può davvero essere tutto mio. Devo solo essere brava a dimenticare, devo solo essere brava a dimenticare ogni emozione negativa. Devo solo essere brava ad ascoltare le mie emozioni positive. Devo essere brava a dimenticare i mostri. Devo essere brava a dimenticare.

"Voglio dimenticare i motivi per cui dovrei odiarti" vedo con la coda degli occhi Liam voltarsi velocemente, quasi allarmato, di riflesso mi volto anch'io. Sul suo viso traspare la paura, quasi come se lo avessi pugnalato. Serra la mascella così forte che riesco quasi a sentire il rumore dei denti che si scontrano tra di loro. Stringe i pugni e chiude gli occhi, come se si stesse contenendo.

"Passerò il resto della mia vita a farti dimenticare qualsiasi motivo io ti abbia dato per farmi odiare." Respira pesantemente, apre gli occhi e prende il mio viso tra le mani mentre occhi negli occhi, mi promette ciò che ho sempre voluto.

"Ti farò dimenticare tutto il dolore che hai provato in questi anni, ti darò la pace." Non ho il tempo di metabolizzare nessuna risposta perché le sue labbra sono sulle mie. Forti e dolci allo stesso tempo. La sua lingua invita le mie labbra a schiudersi dolcemente mentre il suo fiato caldo invade la mia bocca fredda, come tutto il resto del corpo. In un secondo sento tutta la tensione sciogliersi sotto il tocco dolce della sua lingua che lentamente invade la mia di piacere. Getto le braccia attorno al suo collo mentre lui mi attira a sé con le mani al centro della mia schiena.

I WANT YOU. (SEQUEL "TELL ME WHAT I WANT")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora