POV LIAM - QUINDICESIMO CAPITOLO

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"Vorrei penetrare il suo segreto, vorrei che lei venisse da me e mi dicesse: "Io ti amo", e se non è così, se questa follia non è pensabile, allora... allora che cosa desiderare?
Forse so io stesso quel che desidero?
Sono anch'io come sperduto: vorrei soltanto starle accanto, essere nella sua aura, nella sua luce, eternamente, per tutta la vita. Altro non so! Potrei forse allontanarmi da lei?"


( Fëdor Dostoevskij )




La guardo andare via. Per la prima volta è lei ad andare via da me.

Senza un senso.
E' così che mi sento: senza un senso.
Senza vita, senza dolcezza, senza speranza, senza tutto.

Ho sbagliato, ho sbagliato a credere che stesse sempre lì per me, ho sbagliato a dare per scontato che non se ne sarebbe mai andata, ho sbagliato a non darle tutto il mio amore quando lei non chiedeva altro.

L'ho ferita. L'ho ferita innumerevoli volte ed ogni volta mi ha perdonato ma lasciando in quella rottura, un pezzo di sè. La stavo rovinando, probabilmente. Ma Dio solo sa quanto sono pazzo di quella ragazza, di quelle labbra, di quegli occhi... quegli occhi meravigliosi. Ed ora l'ho persa. L'ho persa per sempre.

La vita è una stronza ed ora me ne rendo conto. Ho insistito a voler giocare col fuoco e mi sono bruciato. Ho bruciato l'unica possibilità che avevo di poter essere amato e amare senza inibizioni.
Ho preferito per troppo tempo giocare a chi resisteva di più, ho preferito per troppo tempo credere che quella pazza non fosse la persona migliore che avessi mai incontrato e quella di cui mi sono follemente innamorato. Era più facile, così.
Ma la realtà è che l'amavo, e l'amo, così tanto che dirlo a parole era ed è impossibile. L'amo così tanto che quasi mi fa male il cuore, ma questo lei non lo saprà mai e anche se lo sapesse, non capirebbe.

La sento in ogni parte di me, in ogni cellula che mi compone.
E' così tanto in me, che me è diventato lei.
Non capivo che dovevo smettere di combattere con me stesso, perché se me stesso è sempre stata lei, facendo del male a lei non ho fatto altro che procurare del male a noi.

Ma ora l'ho capito che tutti combattiamo con le nostre paure, sta a noi non lasciarle vincere. Ed io ora sono pronto, sono pronto ad amare ed essere amato incondizionatamente.

Non mi importa se ama quello stronzo, non mi importa se si sente ferita, non mi importa di nulla perché le farò dimenticare tutto! Qualsiasi dolore le abbia causato.
Rimedierò ad ogni cosa!
Non posso perderla!


*****

La porta della sua stanza non mi è mai sembra così estranea così come mi appare ora, e le mie mani non hanno mai tremato così tanto come tremano ora.
Stringo il ciondolo che le avevo regalato nella mano destra, con l'intenzione di restituirglielo non appena la rivedrò.

Ho ripetuto mentalmente cosa dire, cosa fare e quando farlo per due giorni esatti ma ora, dopo il secondo tocco sulla porta, spero che non ci sia nessuno in stanza perché ho dimenticato completamente tutto.
E invece no.
Eccola.

Stupenda. Bellissima. La donna più bella che potrà mai esistere fino alla fine del mondo. E' qui, davanti a me.
Gli occhi stanchi, troppo affaticati. I capelli un po' alla cazzo, il viso assonnato, le mie labbra preferite.

"Ciao" la sua voce calda, dolce e così vera mi invade tutto.

Mantieni il controllo, Liam.
"Ciao" odio non avere il controllo di cosa accade e odio il fatto che riesca ad avere questo potere sulla mia mente senza neanche saperlo.
Odio questa donna perché non posso fare a meno di amarla.
A cosa mi sto riducendo.

I WANT YOU. (SEQUEL "TELL ME WHAT I WANT")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora