VENTUNESIMO CAPITOLO

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"La consapevolezza e l'amore, forse, sono la stessa cosa, perché non conoscerete niente senza l'amore, mentre con l'amore conoscerete molto."
( Fëdor Dostoevskij )



Veder parlare mia madre e Mark di me è stato abbastanza imbarazzante ma al tempo stesso confortante. Sapere che esistono delle persone che mi vogliono davvero così bene, mi fa capire quanto io sia stata stupida qualche giorno fa a rifare per l'ennesima volta un errore che mi ero ripromessa di non fare mai più. Ma rimedierò e non per qualcuno, ma solo per me stessa.
Per una volta, cerco di volermi bene.


"Così lei mi può assicurare che Meredith da piccola odiava lavarsi?"


"Assolutamente e per piacere, chiamami Kat" esclama felice mia madre. Ottimo modo per intrattenere il mio fidanzato, direi.


"Mamma non credi di esagerare?" fingo di essere contrariata ma in realtà non riuscirei ad avercela con lei neanche se dicesse che a momenti il pannolino mi serviva anche a quattro anni se facevo brutti sogni.

La porta cigola e da dietro spunta il viso angelico di Olga che sorride premurosa. "Mi dispiace disturbarvi, ma la cena è pronta" come sempre si è cimentata a preparare una delle sue delizie per cena e aver spostato la stanza della mamma di sotto è stato sicuramente la scelta migliore, in modo tale da poterla spostare da una stanza all'altra senza fatica.
Ma, ovviamente, essendo mia madre, e somigliando a me – ok, io somiglio a lei -, non ha intenzione di farsi aiutare e, con un po' di fatica, scende dal letto per mettersi sulla sedia a rotelle senza che nessuno l'aiuti.


Mi distrugge vederla così. Mi distrugge vederla senza vita. Mi distruggerà tra poco vederla seduta a tavola, con il viso contratto, a cercare di sforzarsi di mangiare metà della roba che ha nel piatto, sforzarsi di masticare e sforzarsi di non sembrare dolorante perché so che sta soffrendo.
So che sta morendo.
So che tra poco tutto questo, non ci sarà più.



***
"Ora avrò un motivo per non baciarti" sussurra Mark al mio orecchio mentre ci dirigiamo alla porta della mia stanza.
In questi giorni abbiamo raggiunto una sintonia che prima sì, c'era, ma sempre frenata da me per paura che potesse scoprire qualcosa del mio passato. Ero sempre attenta a non aprirmi mai più del dovuto, a non dire mai qualcosa che avrei dovuto spiegare, a non fare mai domande che avrebbe potuto poi rivolgere anche a me.
Ero attenta a non farmi scoprire, a non mostrarmi... ora è tutto diverso.
Ora c'è sincerità, c'è sintonia... e tante risate.


"Allora scommetto che vorrai dormire anche questa volta nella tua stanza, da solo" ammicco con gli occhi mentre lui sembra cambiare totalmente espressione.
Anche se non glielo dirò mai, adoro quando mi prende in giro. Fingo di arrabbiarmi o semplicemente di non trovarlo divertente, ma lo adoro.
Adoro tutto di tutto.
Adoro quando mi guarda con quegli occhi pieni di sfida.
Ecco. Mi piace perché mi sfida, riesce a tenermi testa e non mi fa sentire mai troppo o troppo poco. Mi piace quando mette gli occhiali da sole alla sera e di giorno quasi mai, per fare il figo. O quando mi apre la portiera e a volte la lascia aperta, perché le cose si fanno in due.
Mi piace quell'aria da egocentrico biondino e poi la dolcezza che ha quando mi chiama amore..


Mi piace e non so neanche io come, ma è riuscito ad aprire il mio cuore.


"Quindi mi proponi di dormire in stanza con te?" E adoro il modo in cui ammicca, cavolo se lo adoro. Poggia una mano accanto alla mia testa, sulla porta. Prova a fare il dolce, ma io colgo a volo la sfida nei suoi occhi.


"No, amore, te lo proporrei se non ti servissero scuse per non baciarmi" faccio un finto broncio guardandolo male


"Dormirò malissimo stasera da solo, vuoi essere tu la responsabile?" in effetti non abbiamo mai dormito assieme, se non qualche sera dopo qualche festa, ma sempre in compagnia degli altri e ammetto che il desiderio di restare soli in questa situazione, per la prima volta, mi dona una sensazione di pace ed euforia.
Ma mi ha sfidata.

I WANT YOU. (SEQUEL "TELL ME WHAT I WANT")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora