"Io avrei perdonato anche una scarica di bastonate, ma non potevo assolutamente perdonare il fatto che m'avesse spostato a quel modo, senza nemmeno accorgersi di me."
( Fëdor Dostoevskij )
Mia madre è al bagno mentre io ed Olga ci troviamo nel primo negozio. Una tortura infinita e prego silenziosamente che mia madre torni il prima possibile.
"Questo è bellissimo, non trovi?" è il quinto vestito che cerca di rifilarmi e giuro che lo comprerei se servisse a mettere fine a questa tortura, ma in fatto di abiti Olga ha gusti davvero... pessimi.
Sgrano gli occhi mentre mia madre ci raggiunge raggiante, quasi non penserei che è malata. Magari, forse, potrei sperare."Stai scherzando, vero? Vuoi che vado in giro vestita come una zucca?" No, sul serio, è davvero un vestito con uno smile a forma di zucca. Qualcosa di inspiegabilmente orribile.
Avevo iniziato ad avere una passione sfrenata per lo shopping grazie a Jane ma Olga sta facendo di tutto affinché muoia anche questo di me. Mia madre sorride e Olga alza gli occhi al cielo, come se è lei che stesse facendo una fatica immane a sopportarmi e non viceversa."E questo?" sto per aprire la bocca quando mia madre mima un "non ci provare" e mi si piazza davanti intervenendo prima che io possa dire qualcosa di sconveniente, probabilmente consapevole che stavo per farlo. Un vestito così luccicante che probabilmente potrei essere io la sfera specchiata domani sera, ma scherziamo?
"Meredith ha dei gusti più sobri, perché non andiamo nel negozio qui accanto?" ringrazio mia madre silenziosamente e in tono disperato mi sento dire "Sì, finalmente. Grazie al cielo, sì." e cammino senza neanche aspettarle ma poi mi fermo. Di colpo. Tanto che mia madre ed Olga sbattono contro la mia schiena.
"Ciao tesoro" Victoria è sempre impeccabile. Che sia alle otto di mattina, di sera, in palestra e figuriamoci al centro commerciale con il suo fidanzato. Con Liam.
Porta i lunghi capelli scuri sciolti, su una maglia nera che alle maniche è leggermente velata con un jeans scuro e dei stivaletti neri. Semplice. Semplice come me quando esco. Solo che a lei fa un altro effetto. Guardo la mia maglia bianca sul jeans scuro e le converse e inizio a capire metà dei motivi per cui Liam preferisce lei a me. Victoria è perfetta anche quando è così semplice, non ha bisogno di sforzarsi per sembrare bella, mentre io, anche nei miei giorni migliori, devo sforzarmi per non apparire un'adolescente che vuole fare la dark.
Non rispondo, volto semplicemente il viso e mi dirigo all'altro negozio. Non è difficile. Un piede dopo l'altro, uno alla volta."Mered..." la voce di Liam mi invade subito ogni senso, ogni molecola del mio corpo. Ma qualcuno lo interrompe.
Mia madre."E' impegnata per la sua festa di domani, se non ti dispiace" fa spallucce e cammina urtandolo "accidentalmente" ed io ringrazio ancora una volta il signore di avere una madre così giovanile. Forse troppo. Perché ora cammina come se si sentisse Sarah Jessica Parker in "Sex and the city" e Olga non si lascia perdere questo momento, assecondandola e prendendo anche me per il braccio. Mi sembra di essere tornata in terza media. Solo che queste cose non avrei potuto farle allora, perché non avevo una mamma. Non avevo tutto questo. Dio, quanto mi è mancata.
Rido di gusto mentre attraversiamo il negozio e combatto contro me stessa per non pensare a cosa possa pensare Liam in questo momento, alla sua espressione, cosa abbia potuto dire Victoria nel vedere lui che provava a spiegarsi e soprattutto a cosa aveva intenzione di dire. Devo distrarmi.
***
Alla fine ho lasciato perdere il vestito dopo aver cercato per mari e monti senza trovare nulla che mi soddisfacesse.
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I WANT YOU. (SEQUEL "TELL ME WHAT I WANT")
RomanceSettantuno giorni. Solo settantuno giorni prima che sua madre muoia. Settantuno giorni a disposizione per perdonare. Settantuno giorni in cui le voci nella sua testa le ricorderanno costantemente ciò che era e ciò che sarà. Settantuno giorni che...