QUATTORDICESIMO CAPITOLO

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"E' di sicuro necessario accettare che qualcosa esca dalla nostra vita per lasciare che qualcosa di nuovo entri."

( Massimo Bisotti )









Quanto è stupida la mente umana?

Quanto è facile cadere in errori?
Non che Liam sia stato un errore, è stato un errore però credere che fosse la persona giusta solo perché ha la mia stessa anima. Ma a volte non sempre le anime gemelle sono fatte per stare assieme.

Alcune persone sono alla ricerca costante della propria anima gemella senza capire che la propria anima gemella non sempre ha vent'anni, i capelli arruffati e un bel fisico. Per quanto ne so, potrebbe essere anche il vecchietto al parco o la donna della mensa. Io la mia anima gemella l'ho trovata: è Liam.

Liam è esattamente Meredith al maschile, forse con qualche rotella in più.
E' lui la mia anima gemella. Ma il fatto che sia la mia anima gemella non significa che io debba necessariamente amarlo, non significa che sia lui la persona adatta a me.

Perché, sapete, c'è una grande differenza tra l'essere l'anima gemella perché ci si somiglia... ed essere colui che sa entrarti nell'anima.

Liam è perfetto, Liam è brillante, intelligente, bellissimo e sexy da morire. Liam è stato un punto di riferimento, ma ho creduto di amarlo solo per questo motivo. Solo perché è come me, solo perché non sentivo il bisogno di essere perfetta per lui, anche se questo è brutto da ammettere. Credevo di amarlo solo perché riusciva a capirmi. Ma non basta capirsi, se quando ci si guarda negli occhi, si pensa agli occhi di qualcun altro.

In realtà, anima gemella a parte, io non credo di poter perdonare Liam.
Non posso perdonare chi mi ha praticamente distrutta più e più volte. Non posso. L'ho capito quando Katie parlava del suo ex marito. Era felice... avevano trascorso dei bei momenti e poi hanno compreso che l'amore era finito.

Invece tra me e Liam finisce perché non riesco ad amare ciò non vuole il mio cuore e anche se non fosse così, non riuscirei ad amare chi mi ha ferita, mi ha delusa, umiliata e distrutta.
Ha preferito altro a me.

Forse se non lo avesse fatto, se lo scorso anno, o solo a settembre, avesse preferito me, magari ora ce ne stavamo a letto, a goderci l'ultimo giorno di riposo prima di riprendere con lo studio. Magari saremmo durati per tutta la vita e non avrei mai guardato negli occhi di Mark, forse non lo avrei mai conosciuto, o forse sì. Forse tra dieci anni ad una rimpatriata del college lo avrei conosciuto, o avrei conosciuto qualcun altro che mi avrebbe fatto cambiare idea... Ma una cosa è certa: mi ha distrutta così tante volte che non ci riesco più, non riesco più a fingere di poter sistemare le cose soprattutto perché ora l'ho capito, ho capito che posso provarci quanto voglio, ma non posso costringere il mio cuore ad amare e perdonare qualcuno che non vuole.

Ecco, è questo quello che vorrei spiegare a Liam esattamente tra due secondi, appena troverò le parole giuste.

"Allora... cosa c'è di così importante da farti venire qui alle dieci di sera, con la neve?" sorride come se per lui fossi qui per qualcosa di buono, per qualcosa di importante, ma in senso positivo...

Prendo un grande respiro: posso farcela.
"Liam... dobbiamo parlare" dico con un filo di voce. Le sue mani sono sulle mie, calde, come sempre. Tra poco credo che non vorranno più tenerle, le mie, quindi meglio godersi l'ultimo momento.

"Volevi una risposta, giusto? Volevi che riflettessi su di noi e che ti dessi una possibilità..." annuisce "Ho la mia risposta" sussurro, con lo sguardo basso.

"Qualcosa mi dice che non è quella che vorrei sentirmi dire" le sue mani lasciano la presa, ti sto per perdere, Liam.

"Io..." sospiro "Io ci ho provato, Liam..." quanto è difficile.

I WANT YOU. (SEQUEL "TELL ME WHAT I WANT")Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora