Qualcosa Cambia (n.2)

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La cioccolata calda come al solito fu fantastica.
Purtroppo la pioggia non cessò, quindi rimanemmo a casa.

Il mattino dopo mi svegliai e mi preparai per ritornare a scuola.
La mia divisa cominciava ad andarmi stretta, ma ormai dovevo indossarla solo per altri tre mesi, inoltre ne avevo una di riserva più grande.

Andai a fare colazione con i soliti biscotti al burro, mia sorella invece preferiva o le fette biscottate alla nutella o non fare proprio colazione (non che fosse anoressica, ma non le piaceva mangiare la mattina).

Tutto mi sembrava procedere tranquillo: il cielo si era rischiarato dalla notte precedente, l' acquazzone era finito verso le cinque del mattino, ci aveva detto zia Amber.
Lei se ne era accorta perché aveva fatto il turno notturno nel locale dove lavorava.
Era molto giovane, appena ventisette anni, per questo si rivelava oltre che una zia una seconda mamma e un' ottima amica.

Ad un certo punto però qualcosa cambiò.
Conoscete quei momenti dove sembra che il tempo si fermi, come in quei film dove tutto ad un certo punto si fa bianco e nero e c'è un fermo immagine.
Sembrava che stesse accadendo proprio quello.
Una sensazione strana si impadronì di me quando qualcuno suonò il campanello.
Riley mi fece un "Chi sarà mai a quest' ora?" Io le risposi "Non ne ho idea, forse i nuovi vicini?"
Lei rispose "Sì hai ragione!".

Così si alzò e si avvicinò alla porta.
Sembrava come se tutti gesti che compiva fossero a scatti e rallentati.
Afferrò la maniglia con cautela, la abbassò e aprì.

Essere sorda dalla nascita per me non è mai stato un problema. Anzi, dopo che avevo imparato a ignorare le persone in strada che mi lanciavano sguardi strani, quasi impauriti e mi indicavano, avevo scoperto che la mia vista e il mio olfatto erano ben sviluppati.

Bene, quando la porta fu spalancata, giuro di essere riuscita a vedere nei minimi dettagli un sorriso a trentadue denti, con dei canini ben affilati e bianchissimi e due occhi che sembravano più degli smeraldi.
Mia sorella intanto aveva cambiato il colore della sua pelle che ora sembrava la buccia di un pomodoro.
Quello che riuscii a capire della loro conversazione, leggendo il labiale, fu più o meno questo: "Be' ciao" disse il ragazzo dagli occhi splendidi, mia sorella rispose anche lei con un semplice "Ciao", continuarono a parlare ma si girarono e non potrei più capire.
Vidi solo Riley che correva via con gli occhi del ragazzo puntati addosso e Danny che improvvisamente entrava in casa seguito da Riley.
Chissà cosa si erano detti...

Io Vi Sentirò || 1DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora