Esplorazione (n.15)

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Pov' s Enny

Il freddo di quella serata era indescrivibile.
Mi strinsi nel mio cappotto a fiori il più possibile, mi abbassai il cappello e mi sistemati al meglio la sciarpa.

Dopo essermi vestita, ero uscita segretamente da casa usando la porta del retro. Sperai solo che Riley o zia Amber non mi avessero sentita.

Arrivò il momento della verità. La mia occasione. Il mio piano era semplice: i vicini erano usciti, o forse dovrei dire scomparsi misteriosamente e io dovevo entrare nella loro casa.

Ne ero convinta, non avevo capito cosa fosse successo giorni prima e poco fa, allora avrei accumulato più informazioni possibili su di loro.

Purtroppo però non potevo scassinare la serratura con delle forcine come fanno nei film, visto che una serratura non esisteva.

Quella porta poteva essere sbloccata solo attraverso un codice. Avevo visto uno di quei ragazzi qualche giorno prima utilizzarne uno.

Un' informazione già la avevo ottenuta, dovevano essere molto benestanti visto quella alta tecnologia. Un buon primo passo.

Provai a cliccare sull' icona che recitava 'SBLOCCO PORTA'.

Uscirono una scritta che diceva 'INSERIRE CODICE DI APERTURA, PREGO', quattro caselle da completare e un tastierino con dei numeri.

Cosa avrei potuto fare?
Pensai, qualche giorno prima quel ragazzo si trovava davanti a questa porta e prima di inserire il codice... aveva fatto un movimento strano, aveva puntato gli occhi dritto davanti a lui, come attratto da qualcosa.

Feci la stessa cosa, solo che gli occhi li alzai visto che ero più bassa. Mi venne un lampo di genio quando vidi quattro numeri di metallo argentati incollati sulla porta.

«Ma certo, il loro numero civico!» pensai.

E chi ci sarebbe mai arrivato, così semplice, avere sotto il naso la soluzione (o meglio per me sopra) e non pensare a quella.

Inserii quei quattro numeri e come per magia la porta si aprì.

Bene, era ora. Mi intrufolai nella casa.

Accesi la luce, l' interruttore si trovava subito sulla sinistra.

Un rapido sguardo mi diede modo di comprendere che la loro casa era più o meno uguale alla mia, solo che lì c' erano molti più mobili e decorazioni.

Nell' ingresso vi erano un apppendiabiti in legno lucido e un mobile, anch' esso in legno, molto grande, sul quale vi era poggiata una ciotola con all' interno delle chiavi. «Devono essere della loro auto» pensai.

L' appendiabiti era ricoperto da cinque sciarpe e cappelli, in effetti prima li avevo visti uscire avvolti solo in dei pesanti cappotti.

Le pareti erano tappezzate con della carta da parati blu scuro.

Continuai a camminare. Il pavimento era di parquet.

Come immaginavo alla mia sinistra c' era la cucina e alla mia destra il salotto.

La cucina era moderna, con una grande isola di marmo scuro nel mezzo.

Il salotto aveva un divano di pelle nera e tre poltrone gialle.
Su tutti vi erano dei cuscini arancione spento.

Avevano un camino finto.

Dopo essere stata anche in un piccolo bagno decisi di salire le scale.

Era arrivato il momento del piano di sopra.

Salii le scale. Vi erano ben otto porte.

Mi avvicinai, era ora, cosa si sarebbe celato dietro alla prima?

Aprii la porta e...

Io Vi Sentirò || 1DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora