Passeggiata con Danny (n.4)

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Non potevo crederci! A mia sorella piaceva un ragazzo!

Era una cosa fantastica. Le erano capitate delle cotte quando era alle medie come me, ma poi osservando la stupidità dei ragazzini aveva lasciato perdere.
Ma finalmente poteva aver trovato qualcuno.

In realtà però c' era qualcosa di strano: cos'era stato quello strano presentimento quando Harry aveva suonato al nostro campanello?
Cercavo comunque di non darci peso e di continuare a fantasticare su come la cotta di mia sorella potesse crescere.

Ok, forse correvo un po' con la fantasia, ma ero piccola, mi piaceva fantasticare.

I miei filmini mentali vennero interrotti da Danny che invase la stanza di Riley e si buttò sul letto e di conseguenza su di me.
Cominciò a leccarmi la faccia, il ché significava che aveva voglia di fare una passeggiata.

Decisi di accontentarlo, infondo il giorno prima la passeggiata pomeridiana con mia sorella era stata più breve a causa della pioggia.

Mi diressi verso la cuccia di Danny, lì vicino, su un mobiletto apposito, vi erano la pettorina e il guinzaglio rosso.

Tolsi finalmente la divisa scolastica e indossai dei jeans e una maglietta rosa.

Legai i capelli in due code e poi andai da zia Amber.
Le comunicai di voler andare a fare una passeggiata con Danny, facendo il giro del quartiere, lei rispose positivamente, ma mi ricordò di tornare presto per il pranzo.

Così, dopo aver salutato uscii.
Il Sole ora era alto nel cielo, creava dei riflessi luminosi, come piccoli arcobaleni, sulle enormi pozzanghere che si erano create il giorno prima.

L' aria era innebriata dal profumo di lavanda. I signori Wendies, altri vicini, avevano un prato enorme di fiori.

Cominciai a camminare speditamente verso destra, superando la casa dei nuovi arrivati. Sorrisi istintivamente in quel momento.

Continuai a camminare, ma poi ebbi l' impressione che qualcuno mi stesse seguendo.
Mi voltai appena sentii una mano molto grande appoggiarsi sulla mia esile spalla.

Come avevo immaginato, qualcuno mi stava seguendo veramente.
Il ragazzo in questione mi rivolse un' occhiata stranita, per poi muovere le labbra e dire (almeno così riuscii a capire) "Ehi è da due isolati che ti chiamo e non rispondi, volevo restituirti questo, ti è caduto mentre passavi.......".

Disse qualcos'altro, ma cominciò a parlare più velocemente e non capii.
Non sapevo che fare. Potevo riprendermi il bracciale che mi stava porgendo, in effetti era mio, menomale che lo aveva ritrovato!

Avrei potuto farlo, ma poi come lo ringraziavo? E poi che altro mi stava dicendo?
Stavo per entrare in panico.
Per fortuna Danny cominciò a strattonare il guinzaglio, ma non perché volesse ricominciare la passeggiata, voleva far capire a questo ragazzo che non ci stavo più capendo niente.

Ecco perché adoravo questo cucciolo.
Capiva tutto ciò che pensavo o sentivo senza che io potessi esprimerlo parlando.
Sapevo di aver fatto la scelta giusta quel giorno al canile!

Danny cominciò ad aprire e chiudere il muso, stava abbaiando contro il ragazzo sconosciuto.
Quest' ultimo guardò il cane ancora più stranito di prima.
Ok, forse ora era più confuso di prima...

Io Vi Sentirò || 1DDove le storie prendono vita. Scoprilo ora