2.Qualcosa

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Andrea

Torno alla mia moto.
Federica sta finendo la sua sigaretta.
Non so più quando mi sarebbe ricapitata un'occasione migliore di questa per piantarla.
Da soli, qui dove ci siamo conosciuti.
Ma purtoppo non siamo soli.
C'è quella ragazzina in macchinetta.
Se avessi lasciato Fede avrebbe iniziato a fare scenate e io una gran brutta figura difronte ad una primina.
"Andri..." dice la mia ragazza avvicinandosi "...stasera che facciamo?"

Nulla. Non facciamo nulla.

"Quello che vuoi..." rispondo.
"Allora vengo da te...e..." inizia interrotta dal suono della campanella.
"Ed entriamo o rischio una bella mazzata dal prof di storia!" concludo io risalendo sulla moto. Il cancello si apre lentamente e io e la ragazza in macchinetta siamo i primi ad entrare.
Parcheggio e Federica scende dalla moto.
Mi manda un bacio e corre verso il portone di ingresso.
"Fede!" la chiamo.
"Devo scappare!" mi grida salutandomi con la mano.
Annuisco.
Stasera la mollo.
Mi volto verso la mia moto andando a sbattare contro qualcosa...anzi qualcuno.
"Martina!" esclamo.
La ragazza della macchinetta.
"Oh..scusami..." dice lei ridendo e raccogliendo le sue chiavi da terra.
Ha un bellissimo sorriso.
"Appena presentati e già inseparabili? Questo è amore a prima vista!" scherzo.

Sono felice che lei rida e che non mi guardi sognante come farebbe una qualsiasi altra ragazza.

"Ora vado...ciao Andrea.." dice precedemdomi verso l'ingresso.
Non mi ricordo di averle detto il mio nome...
Poso il casco ed entro. Ad aspettarmi davanti le scale, Luca. Il mio compagno di banco.
Non lo definirei il mio migliore amico ma...qualcosa di molto vicino..
"Andri!" esclama vedendomi arrivare.
Sta imitando la voce di Federica.
Sa che odio quel diminuitivo.
"Luca!" lo saluto e insieme saliamo le scale.
5°D.
Troviamo la porta già chiusa.
Busso.
"Signor Guglielmi, prego!" esclama la voce del mio prof da dentro.
Prendila sul simpatico.
"Professore! Che bello pensare che riconosce anche il mio bussare!" esclamo entrando.
Purtoppo tutti ridono tranne lui.
"Ritardo." dice "Di due minuti. Sulla seconda ora..."
"Andiamo prof..." esclamo.
Lui scuote la testa.
"Anche lei signorino!" aggiunge indicando Luca.
Prendiamo posto mentre lui segna la nostra "grave" inflazione.
"L'hai lasciata?" mi chiede il mio compagno di banco mentre il prof fa l'appello.
Scuoto la testa sbuffando.
"Non era il momento giusto.." rispondo.
A pensarci è stata solo colpa di quella ragazzina.
Sorrido ripensando a come Federica la guardava.
Spero che non si trovi nei paraggi quando la lascerò.
Se riuscirò a lasciarla...

Martina

"E quindi raccontami meglio! Ha fatto il mio nome?" continua a chiedermi Beatrice da quando le ho accennato di stamattina.
"Si Bea, ha detto che mi sente sempre nominare il tuo nome!" le rispondo.
Ho mentito, ma non mi va di deluderla.
Spera tanto in quel ragazzo...
Da un lato mi sento in colpa per averle detto una bugia, forse non avrei dovuto.
Forse non avrei dovuto dirle di stamattina e basta.
Ma in quel modo sarebbe stata un'altra bugia.
Non so cosa sia più giusto da fare.
Ma ormai quel che è detto è detto...e quel che è fatto è fatto.

"Era con la sua fidanzata.." dico.
Più a me stessa che a lei.
"Federica Stefanelli!" esclama lei "Non la sopporto!"
"Immaginavo..." rispondo ridendo.
"Dobbiamo farci vedere all'intervallo..." inizia lei "...ora che vi siete tipo presentati abbiamo una scusa per salutarlo!"
"Non vedo l'ora di salutarlo! Il mio sogno sarà finalmente realtà!" dico sarcastica.
"Che scema.." ride lei.
La nostra professoressa di scienze entra in classe e cala il silenzio.
Bea, accanto a me, inizia a disegnare A sul banco circondate da cuori.
Io penso semplicemente a come sia strano il destino...
Se loro sono destinati a stare insieme come dice lei...perchè non c'era lei al mio posto stamattina?
Perché il nome che sente sempre in corridoio è Martina e non Beatrice?
Forse il destino vuole metterla alla prova.
Vuole mettere me alla prova!
Spero che il mio caro destino non mi rovini la vita...
-
Le prime ore passano velocemente, per essere lunedì mattina.
Suona l'intervallo e ovviamente non ho il tempo di bere un sorso d'acqua che Bea letteralmente mi trascina fuori dalla classe.
"Bea attenta a quello che fai! Non voglio fare un'altra figuraccia per colpa tua!" le sussurro mentre scendiamo le scale.
Detto fatto.
Sono letteralmente caduta all'ultimo scalino.
E guarda caso difronte la classe di chi?
Del suo amato Andrea!
Della stessa persona che conosce meglio il mio modo di cadere e fare disastri, che il mio nome.
"Martina!" esclama Bea con finta sorpresa.
Ma che..

Mi alzo cercando di far finta di nulla.
Qualcuno mi porge una mano.
Lui.
"Ma tu sei la ragazza dei disastri!" esclama.
Sorrido parecchio imbarazzata e lascio che mi aiuti.
Inutile dire che Beatrice coglie l'occasione per mettersi tra noi.
"Lo è proprio..." dice.
Lui le sorride.
Posso quasi sentire il cuore della mia migliore amica scoppiare di gioia per quel suo sorriso....che devo dire...non è poi così male...

"Tu devi essere..." inizia lui.
"Beatrice!" esclamo io.
Vorrei evitare che lei capisca che le ho mentito.
Si sorridono.
Io sorrido a me stessa.
Sono felice che finalmente si siano parlati.

Da un lato è anche merito mio.

E allora perché sento questo strano sapore amaro in fondo alla gola...
Ho appena concesso alla mia migliore amica una chance con il ragazzo dei suoi sogni.
Dovrei essere felice per lei e orgogliosa di me stessa.
E invece qualcosa mi fa pensare che sarebbe stato meglio se non fossi arrivata in anticipo, se non lo avessi incontrato, se non le avessi mentito, se non li avessi fatti sorridere così.
Qualcosa...
È forse il rimorso per le mie bugie?
È la mia coscienza che, come sempre, finirà per farmi dire la verità e rovinare tutto.
No..
È qualcos'altro..
Qualcosa che non avevo mai provato prima.

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