1.Strano

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Martina


Sento suonare la sveglia dell'iphone.
Controllo l'orario.
7:45.
Cosa!?
Mi alzo il più velocemente possibile e corro in bagno ignorando la testa che gira.
Non ho sentito la sveglia.
Come ho fatto a non sentirla!?
E pure si ripete ogni cinque minuti.
Mi vesto il più velocemente possibile.
Non posso saltare la prima ora.
Non posso proprio.
I miei non ci sono da due giorni.
Faccio per salutare mio fratello ma mi ricordo che lui, con una sveglia normale, è già uscito da un po'.
Entro in macchinetta e corro a scuola.
8:10
Ho il tempo di arrivare e trovo il cancello chiuso.
Alzo le sopracciglia.
Non è possibile...
Sento la notifica del mio cellulare.
"Ragazzi ricordatevi che domani si entra alle nove!" scrive la mia rappresentante di classe alle due e mezza di stamattina.
Dirlo un pó più tardi, no?
Sbuffo.
Giornate che iniziano male sono destinate a finire peggio nella mia vita.
Che faccio?
Certo non posso tornare a casa...rischierei di arrivare in ritardo anche alla seconda.
Parcheggio di lato al cancello e ne approfitto per fare la colazione che mi mancava.
Tu guarda se mi tocca aspettare qui un'ora...
Come ho fatto a dimenticare che oggi tutta la scuola sarebbe entrata dopo...
E pure sono sicura che Bea me lo abbia detto più di una volta...
Inizio a sgranocchiare un cracker integrale quando un RS4 si ferma a pochi metri difronte a me.
A bordo un ragazzo e una ragazza.
Anche loro in anticipo?
Lei scende e lui fa lo stesso.
Si toglie il casco.
Andrea Guglielmi.
Non ci credo.
Devo mandare una foto a Bea.
Sto per tirare fuori il cellulare quando lui si accorge di me.
Istintivamente smetto di masticare e lo guardo.
Mi sembra abbia sorriso.
Resto a guardarlo senza accorgermene.
La ragazza che era con lui si siede sulla moto mettendogli le braccia attorno al collo.
Si baciano.
Se ci fosse la mia migliore amica penso sarebbe la sua fine.
Esattamente perché continuo a fissarli?
Mi sforzo di ignorarli tornando sul mio cellulare.
Riesco a distrarmi con crackers e giochini per iPhone per la prima mezz'ora.
Sento il rombo della sua moto e alzo lo sguardo.
La sua ragazza sta provando l'acceleratore.
L'ignoranza.
Torno ai miei affari.
Faccio per prendere l'ennesimo spuntino quando mi accorgo che il pacco è vuoto.
Ottimo.
Poso il telefono e prendo le confezioni vuote di cibo per uscire a buttarle nel cassonetto vicino.
Sento il loro sguardo su di me mentre mi avvicino alla spazzatura accanto a loro.
Butto ciò che dovevo buttare e faccio per tornare indietro.
Lui mi sorride da dietro i suoi occhialetti.
Ricambio il sorriso per un istante.
Quanto mi innervosisce...
Sento lo sguardo della sua ragazza su di me mentre torno alla macchina.
Faccio per aprire lo sportello ma non si apre.
No.
Non posso averlo fatto davvero.
Ho lasciato le chiavi dentro.
No.
Se prima ero imbarazzata ora potrei tranquillamente sprofondare sotto terra.
Guardo l'orologio.
8:50
Almeno non aspetterò tanto come una cretina fuori dalla mia stessa auto.
Fa caldo per essere Ottobre.
Mi tolgo i giubbotto e lo appoggio accanto a me sul cofano.
Alzo lo sguardo verso il cancello e lo vedo.
Mi guarda di nuovo.
La ragazza che era con lui si è allontanata per fumare una sigaretta.
Mi mette una strana soggezione.
Inizio a guardarlo anch'io.
Lo guardo così tanto che mi sembra di vederlo avvicinarsi.
Oh..
Si sta avvicinando davvero.
Abbasso lo sguardo troppo tardi.
È già vicinissimo.
"Qualche problema con la macchinetta?" mi chiede.
"Oh, piccolo incidente con le chiavi..." rispondo.
Come se non lo sapesse.
Mi sta guardando da quando sono rimasta fuori.
Che razza di..
"Aspetta ti aiuto io..." dice avvicinandosi alla serratura del mio sportello. Tira fuori la chiave della sua moto e inizia ad armeggiarvi.
Ma che..
"Cosa fai esattamente?" chiedo guardando meglio.
Dopo un po' sento il mio allarme scattare e la portiera aprirsi tranquillamente tra le sue mani.
"Oh.." dico.
"Avevo una macchina come questa...è successo anche a me..." dice staccando le mie chiavi dal quadro e lanciandomele letteralmente tra le mani.
Per fortuna riesco a prenderle avitando un'altra brutta figura.
"Grazie.." dico sorridendo.
"Figurati.." risponde con lo stesso sorriso.
"Martina, giusto?" dice porgendomi la mano.
Come...
"Sì.." rispondo un po' confusa.
"Ti vedo sempre in giro con la tua amica...che ripete spesso il tuo nome..." spiega.
Se Bea fosse qui ad ascoltarlo...
Sorrido e stringo la sua mano.
Si allontana di nuovo verso la sua moto e solo allora mi accorgo che sono arrivate molte altre macchine e moto.
D'altronde sono le otto meno cinque.
Torno in macchina pronta ad entrare appena il nostro bidello aprirà il cancello.
Non mi sono accorta di nulla di ciò che accadeva intorno a me negli ultimi due minuti.
Gli ultimi minuti in cui lui mi ha parlato...
Strano.
Parecchio strano.

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