27. Senza fiato

22 3 17
                                    

Martina

Mancano solo due ore prima che arrivi Andrea per la cena, e io devo ancora fare la doccia e vestirmi.
E ovviamente non so cosa mettere.

In genere, dato che festeggio sempre la sera di Natale con i miei parenti, non ci do mai troppo peso: vige spesso la regola del "più comodo è, meglio è!"
Ma quest'anno è diverso.

Il numero dei partecipanti alla cena si è notevolmente abbassato e abbiamo un ospite speciale...
Non so se sia una fortuna o una sfortuna...

Sto ancora fissando l'armadio.
Basta.

Dopo tutto è solo Andrea!
Voglio dire...mi ha vista piú senza vestiti che con!
Non devo impressionare nessuno...
Prendo una gonna bordeaux e un maglione verde scuro.
Molto natalizio...

Li appendo all'anta dell'armadio e gli abbino le Oxfords bordeaux.
Perfetto.

Sono in ritardo quindi non ho tempo di stare a fissare i miei vestiti.
Corro sotto la doccia e cerco di fare il più veloce possibile, anche se conoscendomi, non perderò meno di un quarto d'ora.

Mi stringo nell'accappatoio. La mia pelle deve ancora riabituarsi al calore della stanza.
Controllo l'orologio.
Cazzo.
Sono le sette e mezza e devo ancora asciugare i capelli.

Mi asciugo velocemente e prendo il phon.
Odio questa parte della preparazione.

Quando finalmente i capelli si asciugano li alzo in una coda di cavallo e inizio a truccarmi.
Niente di troppo esagerato, giusto qualcosa che nasconda la mia espressione assonnata.

Non so se è lo studio che ho stentato a fare in questi giorni, ma è un po' che non sto molto bene.
Ho sempre mal di testa e la notte addormentarmi è un'impresa.
Per fortuna il mio amato fondo tinta riesce a coprire anche le peggiori occhiaie.
Ti amo...

Finisco mettendo il mascara e mi guardo allo specchio.
Tutto finito.
Anche se...
Vorrei sistemare meglio i capelli...
Potrei...sí potrei davvero!
Inizio a intrecciare i capelli e via via ripenso a quelle volte che facevamo queste trecce a scuola.
Sorrido.

Certo, l'università è una gran bella avventura, ma gli anni del liceo non li dimenticherò mai...sono stati i più belli della mia vita e ad essi appartengono la maggior parte dei miei ricordi.
Finisco di intrecciare e fermo il tutto con delle forcine.
Do un'ultima occhiata allo specchio.

Ho una treccia avvolta a formare una sorta corona.
Non è molto ordinata ma forse è meglio così.
Bene.
Ora devo solo vestirmi, ho ancora addosso l'accappatoio.

Torno in camera e faccio per toglierlo ma qualcosa mi coglie di sorpresa.
Sussulto quando sento qualcosa sfiorare il mio collo.
Mi volto velocemente.

È lui.

"Ma sei impazzito o cosa!?" sibilo.
"Shhh non ci vede nessuno..." risponde Andrea portando le sue mani sotto il mio accappatoio.

"Andrea! Esci di qui!" protesto.
"Mh...mi piacciono questi capelli! Così ho più spazio..." sussurra ignorandomi.

La mia capacità di opporre resistenza si fa sempre più vana mentre le sue labbra mi baciano le spalle.

"Come ci sei arrivato qui..." sussurro incapace di dire altro.
"Sono sempre stato un anticipatario...e dovevo andare in bagno...e quello di sotto era occupato e..."

Potrei lasciare che mi baci così per tutta la serata ma la porta spalancata della mia stanza mi distoglie da questo pensiero.
Lo allontano rialzando le spalline dell'accappatoio.

Aftertaste || InspiredDove le storie prendono vita. Scoprilo ora