3. Fraintendimenti

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Andrea

Alla fine ieri Federica non è nemmeno venuta.
Per fortuna.
Non ho sprecato un'altra delle mie serate con lei.
Entro a scuola.
È un suicidio varcare queste porte più di due volte nella stessa giornata.
Maledetto corso di Greco...
Parcheggio e poso il casco.
Luca mi viene incontro salutandomi.
"Devi farmi fare un giro con questa bambina..." dice sfiorando la sella della mia moto.
L'ho comprata da meno di una settimana e già tutti vogliono farsi un giro?

"Mi dispiace..." rispondo "...ma lei è solo mia!"
"Lo so, Andri!" esclama una voce dietro di me.
Mi giro.
Federica.
Oh cielo...
Fingo un sorriso.

Anche lei ha corso di greco con noi...
Non so se reggeró altro mezzo minuto con lei...
Vedo arrivare una macchinetta.
È quella...Martina.

È possibile che ogni volta che devo lasciare la mia fidanzata arriva lei?

Anche se forse potrebbe anche essermi utile...
"Fede..." dico mentre lei parcheggia accanto a noi "...è arrivato il momento di dirti una cosa..."

Scende dalla macchinetta.
La sua amica accanto a lei è ancora seduta.

"Io e te non possiamo più stare insieme..."
"Cosa!?" esclama lei.
"Vedi..."rispondo "..io ora, sto con lei!"
Stringo un braccio intorno alle spalle di Martina che non si muove sconvolta.
Federica procede con la scenata che avevo già previsto prima di correre a scuola.
Martina si libera bruscamente dalla mia stretta.
"Grazie!" le dico e vedo la sua amica uscire dalla macchina e correre verso l'ingresso.
"Ma ti sei bevuto il cervello!?" esclama la mia nuova finta ragazza.
"Andiamo, mi hai solo fatto un favore!
Ti trovavi qui ed è un bene per me! Me la sono tolta di torno finalmente!"
"Certo che sei proprio uno stronzo!" è l'unica cosa che dice prima di correre dietro la sua amica.

Spero di non aver fatto qualche casino.
Si trovava solo al momento giusto nel posto giusto.
Chi avrebbe mai pensato che quella ragazzina mi sarebbe stata utile...

Martina

"Bea! Bea aspetta!" continuo a gridare per il corridoio della mia scuola. Riesco a raggiungerla appena sale le scale.

La prendo per un braccio.
"Beatrice!"
"Che cosa vuoi!" esclama lei.
"Vuoi ascoltarmi per cortesia!"
"No! Non voglio saperne nulla!"
"Io non c'entro nulla! Nemmeno lo conosco!"
Lei scuote la testa.
"Io sono stata la stupida a fidarmi di te!" sibila "Ti parlavo di lui! Sapevi quanto fosse importante per me e invece..."
Sta per scoppiare in lacrime.
"Avrei dovuto capirlo prima..." aggiunge "...già da quella volta in corridoio...Mi hai mentito..."

Fa per allontanarsi.

"Beatrice..." dico un'ultima volta fermandola "...Io non c'entro. Non sto con Andrea, non potrei mai!"
"Non ti credo..." sussurra "...non credo più ad una parola!"
Corre letteralmente su per le scale.
Una parte di me vorrebbe correrle incontro e continuare a spiegarle che non è colpa mia...ma un'altra sa che sarebbe tutto inutile.
Devo aspettare che si calmi e capirà da sola.
Continuo a salire le scale e arrivo all'aula di Greco dove lei ha già preso posto in fondo all'aula accanto ad una ragazza.
Non c'è ancora la professoressa.
Vedo dei ragazzi più grandi che non avevo mai visto al corso.
Tra cui la sua fidanzata.
Anzi ex fidanzata...

"Che succede?" chiedo ad una mia compagna di corso.
"Corso in comune. La scuola non ha abbastanza soldi per pagare l'insegnante che fa due corsi separati. Biennio e triennio sono insieme." mi spiega lei.

Ottimo...

Prendo posto in un banco vuoto a metà dell'aula.
Guardo nella sua direzione.
Sta piangendo. Ha gli occhi bassi e una mano a coprirle il viso.

Oh Bea...mi dispiace tanto...

"Buon pomeriggio, ragazzi!"
Mi volto e un uomo sta posando la sua cartella sul tavolo.
Deve essere il nuovo professore di recupero.
Alto.
Moro.
Giovane.
Occhi grigi.
Spero sia il nuovo professore di recupero.
Bussano alla porta.
"Avanti.." dice lui.
Entrano Andrea e i suoi amici.
L'ultima persona che vorrei vedere adesso.
"Ehm...corso sbagliato?" dice la persona più ignobile della terra.

"No, signori semplicemente nuovo insegnate. Sono il professor Rinaldi, nuovo insegnate di greco per il biennio e il triennio.." risponde il professore.
Sorrido involontariamente.
"Se volete prendere posto..." aggiunge e i tre ragazzi si guardano in giro. C'è un banco vuoto e un posto accanto a me.
"Andrea forse vuole stare accanto alla sua fidanzata!" dice con disprezzo quella Federica marcando l'ultima parola.
Sento un brusio generale e i suoi due amici corrono a prendere posto nel banco vuoto.
Andrea guarda verso di me accennando un sorriso e lo sguardo di tutti si sposta su di me.
"Basta ragazzi. Prenda posto vicino alla signorina...?" dice Rinaldi indicandomi con un cenno del capo.
"Ferrari. Martina Ferrari." rispondo io.
Andrea viene a sedersi vicino a me.
"Cara.." dice sorridendo.
Quanto puó irritarmi?

Lo ignoro.
La lezione inizia e ogni minuto che passa il mio limite di sopportazione nei confronti della persona che ho accanto si avvicina sempre di più al nulla.
Suona la campanella della fine della lezione.
Tutti corrono via, Beatrice prima di tutti.
Mi trattengo qualche secondo in più per mettere i libri nello zaino.
"Signorina serve una mano?"
Alzo lo sguardo.
L'affascinante professore di Greco mi sta offrendo una mano.
Sorrido.

Oh dammi tutte le mani che vuoi...

"No grazie, ho fatto tutto.." rispondo sorridendo e prendo il mio dizionario.
Usciamo insieme dall'aula e scendiamo le scale.
Ha un profumo buonissimo...
Quando esco dal portone principale vedo Andrea.
Sta chiacchierando con dei ragazzi accanto alla sua moto.
Il nostro sguardo di incrocia per un momento.
Non finisce qui.

"Aspetta qualcuno?" mi chiede di nuovo Rinaldi.
Ero evidentemente imbambolata.

"Uh? Oh no no...ho la macchina proprio lì...anzi...devo scappare. Arrivederci professore!" rispondo velocemente tornando alla mia macchinetta.
Metto in moto.
Non finisce qui.

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