20. Bologna

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Martina

Vedo mio fratello aspettarmi a braccia aperte.
Gli corro incontro.
Non lo vedevo da un po'...

"Com'è andato il viaggio?" mi chiede mentre aspettiamo i bagagli.
"Tutto bene, non vedo l'ora di sdraiarmi nella mia bella stanza e dormire!" esclamo.

I viaggi mi sfiniscono.
Saliamo in auto e ripensando alla mia futura stanza non posso che farmi una domanda.

"Ale..." chiedo "Ma per il tuo coinquilino non è un problema che ci sia anch'io da quest'anno?"
"No, non ho più un coinquilino." mi risponde "Da un paio d'anni ormai...Quindi non preoccuparti, avrai la seconda stanza tutta per te!"

Ah, il suo coinquilino è Andrea Guglielmi.
Anzi, a quanto pare, lo era.

Gli sorrido e vedo fuori dal finestrino il cartello che indica l'ingresso a Bologna.
Dopo pochi minuti ci fermiamo ai piedi di un palazzo in centro.
Mi ricordo quando l'ha comprato.

Saliamo al nostro appartamento e poso le valigie in soggiorno prima di correre sul mio letto e tuffarmici letteralmente sopra.
Finalmente.
Non vedevo l'ora di sedermi su qualcosa di comodo.
Mi giro di fianco.

"Ah ah! Non così in fretta signorina!" dice mio fratello affacciandosi dalla porta "Devi togliere le tue cose dalla mia sala da pranzo e disfai le valige, ora."
"Oh ti prego...le faccio domani..." mormoro sprofondando la testa nel cuscino.

Mi sento tirare per i piedi.
Ma che...
Mi sta letteralmente tirando giù dal letto.

Mi ritrovo costretta ad alzarmi mentre lui ride.

Vado a prendere le borse e le porto pesantemente sul letto.
Appena le apro sembrano come se respirassero dopo un lungo periodo sott'acqua.

Inizio ad appendere i vestiti.
Quest'armadio ha un odore strano...
Sto quasi finendo di svuotare la prima valigia quando Alessandro si appoggia al muro alla mia destra.

"Che fai stasera?" mi chiede.
"Mi dispiace ma non sei il mio tipo.. "
Alza le sopracciglia.
"E dai! Scherzavo!" mi lamento "Perché me lo chiedi?"
"Perché devo sapere se devo chiuderti qui dentro o posso sperare che farai una passeggiata?"
"Che festa stai organizzando?" chiedo.
"Niente di che...ma non è festa per te!"
Sgrano gli occhi.
" Come, prego?"
"Quello che ho detto."
"Alessandro non ho più 13 anni, ne ho 19. Non mi serve il tuo permesso per partecipare ad una festa!"
"Si, se la festa è qui. Casa mia, mie le regole. Conosco i miei amici...troppo alcool e troppe mani..."

Sorrido.

"Oh...hai paura che ti potresti perdere la prima ubriacata della tua sorellina?" lo prendo in giro "Beh mi dispiace, lo hai già fatto.."
"E vale anche per il discorso delle troppe mani..." aggiungo facendogli l'occhiolino prima di uscire dalla stanza.
"Fingeró di non aver sentito!" lo sento dire mentre mi verso dell'acqua.

Rido.
Guardo fuori dalla finestra.

Si vede proprio che questa casa l'ha scelta Andrea...
Chissà dove sarà lui ora.

Sorrido ripensando a quando stavamo insieme.
È stato forse il periodo più intenso della mia vita.

Ricordo bene anche quando lui è partito...e come dallo scriverci ogni giorno siamo passati al non parlarci più.

Lui si sarà fatto le sue relazioni e io ho avuto le mie.
Conoscendolo saranno più avventure che realzioni...

Ci ho pensato qualche volta, che avrei potuto reicontrarlo. Che avrei potuto iniziare tutto da capo.
Ma erano solo pensieri.
Pensieri di un' adolescente.
E io non lo sono più.

Aftertaste || InspiredDove le storie prendono vita. Scoprilo ora