24. Odi et amo

24 2 12
                                    

Martina

Forse è un bene che io e Andrea non ci siamo più visti dopo quella sera.
Sarei stata capace di strozzarlo e lui come se nulla fosse avrebbe continuato a ridere di me.

Come si permette?
Non mi sarei mai aspettata che ci saremmo trovati così faccia a faccia.

Ma Nicole ha ragione.
Non devo più rivolgergli la parola.
Ogni volta che lo vedo finisce sempre male, almeno per me.

Piove da due giorni senza interruzione.
Odio la pioggia.
E non ci sono abituata, il che me la fa odiare ancora di più.

Ho fissato il mio primo esame all'università fra 3 mesi a questa parte, così posso godermi qualche settimana di riposo.
Peccato che le debba passare chiusa in casa su questo divano.

Per non fraintendere, amo questa casa, è un sogno poter stare in una casa del genere da universitari...anche se ogni singola mattonella mi fa pensare che è derivata dai soldi di Andrea.

Caccio via quel pensiero e accendo la TV.
Ho chiesto ad Erica se le andava di farmi compagnia, ma lei abita troppo lontano da qui e non se la sente di prendere la macchina, le strade sono praticamente allagate.
Anche mio fratello è di questo avviso.

Simone,il solo che avrebbe affrontato la pioggia per non lasciarmi sola, è tornato una settimana dai suoi genitori fuori città.

Quando si parla di destino...anche se nel mio caso è proprio sfortuna!

"Marti sto scendendo qui sotto a prendere qualcosa per cenare, cosa ti va?" mi chiede mio fratello.

Lo guardo e rido.
Sembra pronto per partire per una settimana bianca.

"Guarda che è solo pioggia..." dico "Non il giudizio universale!"
"Ridi pure, intanto se fosse per me potremmo cenare con una scatoletta ti tonno! Sto scendendo solo per te che vuoi le cene raffinate!" risponde.
"Ho capito!" sbotto alzandomi "Scendo io!"
Prendo gli stivali e il cappotto.

"Ehi scherzavo!" mi dice.
"Lo so tranquillo, ma non ce la faccio a stare chiusa qui dentro!"
Gli do un bacio sulla guancia prima di prendere l'ombrello e scendere le scale.

Esco dal portone e vengo immediatamente investita da un vento gelido.

Se apro l'ombrello ci sono più possibilità che inizi a volare stile Mary Poppins, piuttosto che ripararmi dalla pioggia.
È meglio tenerlo in borsa.

Il supermercato è proprio dall'altra parte della strada.
Si tratta solo di affondare i piedi in 10 cm d'acqua e buttare al vento 20 euro di piega.

Corro fino all'entrata del supermercato.

Okay.
Quantità di acqua nelle scarpe:
più o meno da riempirci un bidone.
Livello di disordine dei miei capelli:
molto alto.
Possibilità di incontrare l'amore della mia vita in una giornata piovosa e lasciare che si innamori di me a prima vista: nulle.

Bene.
Tutto regolare.
Entro e vado dritta verso il reparto surgelati.
Anche se in realtà, con il freddo che fa, mi sento quasi di farne parte io stessa.
Prendo una scatola di crocchette di patate e vado in cerca di una bottiglia di vino.

Quest'ultima ovviamente non per la cena.
Prendo una bottiglia di vino rosso e controllo l'etichetta.

Ciao, tu sarai la mia migliore amica per i prossimi giorni di reclusione forzata.

La metto nel carrello insieme alla scatola.
Cos'altro devo prendere?
Mh..
Alessandro non mi ha lasciato niente di scritto.
Prendo un'insalata pronta.

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