Ogni tanto mi chiedo perché il tempo decida di fare quel che gli pare e piace. Insomma, ieri era lunedì e oggi è già venerdì. Pomeriggio per la precisione.
Come Cristo è volata via la settimana senza che me ne accorgessi?? Beh, effettivamente i corsi e i ritmi frenetici di San Francisco non lasciano molto spazio al respiro, ma davvero... come ho fatto a resistere ad un'intera settimana con Brant senza staccargli la testa a morsi nemmeno una volta? Dovrebbe erigere una statua in mio onore, con una bella targhetta in ottone con su inciso qualcosa tipo: "Alla più paziente del mondo". Okay, forse il ragazzo che sto guardando giocare a basket in questo momento non è proprio uno dei peggiori da sopportare, ma le sue maniere gentili e il suo sguardo perennemente dolce e incuriosito nei miei confronti mi rendono decisamente suscettibile.
La settimana, come penso abbiate intuito, è volata via in un battito di ciglia. I tre corsi che seguo per questo primo trimestre sono abbastanza accettabili se si è fanatici della Matematica Applicata, del Diritto Aziendale e di Marketing e Design. Ogni giorno ci sono le varianti, ma purtroppo mi è stato impossibile evitare Axel: ogni fottuta mattina entra nell'aula di Marketing e Design, scruta l'aula in cerca della mia presenza e, non appena mi trova, mi saluta sorridendo avvicinandosi a me per sedersi accanto alla mia posizione. Roba da matti, ma come si permette? Chi gli ha mai dato il permesso??
Per non parlare dei pranzi, sono un maledettissimo supplizio. Sempre ad aprirmi quella maledetta porta che so aprirmi benissimo da sola. Ma dico io, ho per caso scritto in faccia "invalida demente"? Ci sono persino i cartellini rossi con scritto "Tirare" e "Spingere". Alzo gli occhi al cielo e mi concentro nuovamente sul libro di Economia: sto studiando da circa venti minuti la sezione B2 di Bilancio, ma non riesco a concentrarmi.
Perché mai ho voluto assecondare Kayla? Perché? Perché sono seduta sotto a questo fottutissimo albero vicino al campo da basket all'aperto? Ah sì, la mia amica voleva vedere il suo ragazzo fare due palleggi con gli altri ragazzi. Puah.
Vedo Mike passare la palla ad Axel che la afferra, ma viene subito marcato dall'idiota della settimana scorsa. Brant gira su se stesso liberandosi dalla marcatura, passa la palla a Michael, uno dei soliti amici di Mike, e corre sotto canestro. Viene marcato da Clark, ma svia l'offensiva e prende in mano saldamente la palla; si volta verso il canestro e lancia la palla che finisce fluidamente dentro al cesto metallico. I ragazzi esultano, alcuni gli si avvicinano arruffandogli i capelli dandogli pacche sulla schiena, mentre lui sorride imbarazzato e si terge il sudore dalla fronte con il polsino di spugna che ha al polso. Alza il volto verso di me e, per qualche secondo, i nostri occhi si incrociano.
Trattengo il fiato presa in contro piede dal suo sguardo e cerco di abbassare gli occhi sul tomo che ho sulle ginocchia, ma non faccio in tempo che il ragazzo mi rivolge il suo solito occhiolino facendomi un sorriso a trentadue denti. In tutta risposta gli rivolgo un'occhiataccia e alzo il dito medio. Che pezzo di merda...
Axel ride di gusto alla mia risposta non verbale riferita ai suoi autoelogi, almeno credo fossero quelli, e si rimette a giocare.
«Siete veramente buffi voi due» ridacchia Kayla, sdraiata accanto a me sulla parte di prato colpita dal sole. Io sono seduta contro la corteccia di quest'albero all'ombra, con le ginocchia alzate a mo' di poggia libro, mentre lei è bella plasmata sul prato rigorosamente in shorts di jeans e canottiera gialla, i sandali coordinati abbandonati accanto alla sua borsa bianca.
«Buffo sarà il cazzotto che gli procurerà un occhio nero se non smette di provocarmi. È un'idiota, ecco cos'è» sintetizzo acida richiudendo di scatto il libro riponendolo nella mia amatissima tracolla. Che senso ha mettersi a studiare se quel deficiente continua a ronzarmi a meno di due metri di distanza a petto nudo, eh?? So che non dovrei pensare certe cose, ma se fossi una ragazza normale probabilmente anche io mi sarei avvicinata a lui per chiedergli il numero di telefono. Cosa che hanno fatto in molte da quanto ho potuto notare. Ma grazie al cielo posseggo un cervello, che di tanto in tanto connette non solo per risolvere problemi di Statistica Avanzata. Lo dicevo io che Brant è un cretino che se le vuole portare tutte a letto e basta. Lo sapevo.

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Stay Here
ChickLit- Stay Here è il sequel di Hundred Kisses . . È passato un anno da quando Axel ha conosciuto Camille, un anno in cui si sono susseguite molte vicende e molti segreti sono venuti a galla. Tutti tranne uno: che cosa nasconde Axel? Il diciannovenne si...