23 - Sam

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*** In copertina la costa di Newport, magnifica a mio avviso ***

Dopo circa un'oretta di autostrada intravedo un cartello di benvenuto molto strano che recita "Benvenuti a Newport". Ma quelli attaccati sono due pesci? Oddio...

Liam e Axel non fanno altro che parlottare fittamente delle novità che circolano in città. A quanto pare un avvocato dello studio locale, un certo signor Carter, sta frequentando la sua segretaria. Non capisco perché Axel abbia quella faccia così stupita, al giorno d'oggi è del tutto normale che una segretaria abbia una tresca con il suo capo.

Continuo imperterrita ad ignorare la loro conversazione e mi concentro sul paesaggio: non è affatto come me lo immaginavo. Quando ho provato a figurarmi questa cittadina sperduta sulla costa dell'Oregon, pensavo a qualcosa tipo casette orripilanti, foreste decrepite... qualcosa in stile vecchio West ma sul mare. E invece Newport è una graziosissima cittadina che sorge a metà tra la costa del Pacifico e una distesa collinosa di pini, abeti e altri sempreverde. Passiamo per il viale centrale della città e infiniti negozi dai colori sgargianti e le insegne bizzarre ci salutano uno alla volta. Com'è possibile che ci sia così tanta vita nonostante faccia un freddo della Madonna? I negozianti chiacchierano fuori dai loro negozi/botteghe con i clienti; le persone portano a passeggio i loro cani e conversano amichevolmente con chi incrociano per strada. A San Francisco se uno ti tira una spallata perché ha il pepe nel culo dato sta arrivando tardi ad una riunione e ti chiede scusa, è già un mezzo miracolo.

«Ti piace?» mormora al mio fianco Axel intanto che Liam svolta verso una strada laterale e si addentra nell'entroterra. Annuisco distrattamente e mi volto a guardarlo negli occhi. Mi rivolge un sorriso smagliante e mi carezza gentilmente la coscia. Un brivido mi percorre dal punto in cui si è posata la sua mano fino ad arrivarmi alla nuca e mi schiarisco la voce: «Insomma... è diversa da San Francisco» borbotto scostandogli la mano senza che il suo amico ci veda.

Dai suoi racconti so che Newport è una cittadina in cui le notizie si trasmettono alla velocità della luce. Altro che WhatsApp. Qui gli fanno un baffo al social network. Axel scuote la testa e alza gli occhi al cielo, ma non commenta e si rigira verso la strada: «Oh. Siamo arrivati.» annuncia indicando una villetta infondo al viale. Credo che questo sia una sorta di quartiere residenziale... se può essere definito "quartiere". È solo una strada dopotutto...quanti saranno i cittadini di questa città? Novemila? A San Francisco sono dieci volte di più.

Liam accosta davanti alla casa che il ragazzo al mio fianco mi ha indicato poco fa e spegne il motore della Jeep. «Bene ragazzi, eccovi arrivati a destinazione» sorride voltandosi verso di noi. «Grazie amico, ti devo un favore.» lo ringrazia Axel intanto che apro la portiera e scendo giù. Mi viene da vomitare talmente sono in ansia... Il primo elemento che noto è che sul vialetto c'è un SUV nero. Oh bene, ottimo. La prima cosa che dovrò subirmi è una madre psicopatica che mi tartasserà di domande, ne sono certa. Tipo: "Cara, chi sei? Cosa vuoi da mio figlio? Qual è il tuo gruppo sanguigno? Hai l'HIV? E i tuoi che lavoro fanno? Guadagnano abbastanza come me e mio marito?"... Avete presente quella scena in 300 quando il generale sprona l'esercito di Sparta contro gli ateniesi? Ecco, io sono la povera ateniese indifesa e la signora Brant è una spartana inferocita e selvaggia che mi si abbatterà contro con furia. Me lo sento.

Alle mie spalle sento il rumore delle portiere che si chiudono e mi volto in tempo per vedere Liam che mi saluta con un gesto della mano. Al mio fianco Axel sta tenendo le due valige e ricambia sorridendo, poi la Jeep retrocede, inverte ad U e sparisce lungo il piccolo viale. «Pronta?» esclama Axel inarcando un sopracciglio. Oh, ti stai divertendo maledettissimo stronzo. Poi mi diverto io. Devo solo trovare il momento giusto.

Inspiro sonoramente e lo incenerisco con lo sguardo: «Per niente. Sono qui perché mi hai costretto con la forza.» sappiamo tutti che non è vero, ma non negate anche voi che sia stato politicamente scorretto. Non è giusto.

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