Come fa Sam ad avere quel ciondolo in mano? Pensavo che fosse andato perduto undici anni fa in quello stupido campeggio al Superior National Forest. Serro la mascella per contenermi, mentre un senso di disagio inizia ad invadermi. È un'emozione, questa, con cui ho imparato a convivere... più o meno.
«Samantha, dove hai preso quel coso?» sbotto inspirando profondamente. Vorrei solo scagliarmi contro di lei e strapparglielo di mano, per verificare se si tratta o meno di quel che penso. Già sabato sera l'ho trovata con in mano la foto, e ora ha in mano quel ciondolo. Che l'abbia preso dal mio cassetto dei ricordi? «Me lo hai regalato tu, testa di cazzo.» sbotta la ragazza che ho difronte, e aggrotta la fronte incazzata. Non può essere che glielo abbia regalato io, è categoricamente impossibile. Se quel ciondolo fosse stato mio, non lo avrei ceduto ad anima viva. E se quel ciondolo è di chi penso che sia, allora Sam non ha incontrato me, ma Maxon.
«Non può essere...» mormoro incredulo, mentre valanghe di ricordi sia del passato che del presente iniziano ad affollarmi il cervello. continuo a guardare una volta il ciondolo, e una volta Sam. Capelli neri, codini... no, non può essere. Non può essere lei quella bambina. Non voglio assolutamente crederci.
«Cosa non può essere? È da quando ci siamo rincontrati che continuo a ripeterti che ci conosciamo. E dal tuo viso intuisco che tu conosca molto bene questo ciondolo, o sbaglio?» mi domanda Sam con tono tagliente. Il punto è che non sono stato io a regalarle quel fottuto ciondolo. Era un braccialetto di cuoio l'ultima volta che l'ho visto. Deve averglielo regalato per forza Maxon, non c'è altra spiegazione.
«Samantha, non te l'ho regalato io quel ciondolo» rispondo fermamente e la fisso negli occhi. Credo che qui ci sia un grande, grosso e grave malinteso. La ragazza dark dilata gli occhi incredula, e mi lancia un'occhiataccia degna di morte istantanea. «Axel, me lo hai dato tu. Cristo santo, ma hai battuto il cervello. capisco che avevamo solo otto anni, e non nego che alcuni ricordi di quell'estate sono un po' vaghi anche per me, ma sei tu porca troia. Sei tu.» urla spazientita.
«No Sam, non te l'ho regalato io. E in tutta onestà se io avessi incontrate te, non ti avrei mai regalato il mio ciondolo. Posso farti una domanda? Quando "io" ti ho regalato quel braccialetto, perché era un fottuto braccialetto prima, ti ho raccontato del suo significato?» ed ecco la reazione che mi aspettavo. Samantha sbatte le palpebre confusa, rimugina qualche secondo immersa nei ricordi del passato, poi fissa i suoi occhioni blu su di me e scuote lentamente la testa. «No, mi hai solo detto che era molto importante per te, e di non perderlo mai, che non sarei mai più stata sola» ah, le ho detto così? Bene... Bravo Maxon, se ti avessi tra le mani adesso ti spaccherei la faccia a suon di pugni, giuro. Digrigno i denti e inspiro leggermente incazzato, poi mi volto verso la camera da letto e mi appresto a recuperare la piccola scatolina di legno al cui interno c'è una copia uguale identica al ciondolo che ha in mano Samantha in questo istante. «Che diavolo stai facendo adesso? Axel.» domanda stupita e sento i suoi passi sul parquet alle mie spalle. Si ferma vicino al gradino del rialzamento che divide il soggiorno dall'area notte, e con la coda dell'occhio noto che mi guarda stordita. Adesso mi tocca spiegarle un po' di cose.
Apro le ante e recupero immediatamente la scatolina custodita nel primo cassetto dell'armadio, poi mi volto verso di lei e la raggiungo mettendomi proprio di fronte: «Su quel ciondolo c'è scritto "Axel", vero?» le domando e lei annuisce. «Su questo, c'è scritto "Maxon"» e detto questo tiro fuori un piccolo braccialetto di cuoio a cui è attaccato un ciondolo gemello a quello che ha in mano Sam. Dilata gli occhi incredula, e vedo le sue labbra schiudersi in un "Oh" stupefatto. L'unica differenza che c'è tra i due gioielli è la piastrina di vetro: quella del mio ciondolo è di un azzurro tenue, mentre quella di Maxon è trasparente; ma se sovrapposte compare un simbolo... e sono più che certo che Samantha non sa affatto questa cosa. «Io... che... cosa?» balbetta confusa. «Axel, non ti seguo. Perché ci sono due braccialetti uguali?» domanda poi. Inspiro profondamente e la stessa sensazione di disagio di prima aumenta notevolmente, unita alla voglia matta che ho di picchiare mio fratello. E se mi fosse possibile raggiungerlo anche per soli cinque secondi, lo farei.

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Stay Here
ChickLit- Stay Here è il sequel di Hundred Kisses . . È passato un anno da quando Axel ha conosciuto Camille, un anno in cui si sono susseguite molte vicende e molti segreti sono venuti a galla. Tutti tranne uno: che cosa nasconde Axel? Il diciannovenne si...