«Forza Mike! Forza Gators!» sbraita Kayla agitando l'inutilissima bandierina dei Gators. Ma perché sono qui? Chi me lo ha fatto fare? Davvero, dopo la partita voglio la testa di Axel su un vassoio; il resto del suo corpo lo darò in pasto ai lupi.
«Guarda che è inutile che urli, non ti sentiranno mai» sbotto stizzita. Siamo nel campo da basket della SFU, che è il doppio del nostro. Le platee sono ghermite di gente che urla, fa il tifo, si cimenta in orribili cori di incitamento per le rispettive squadre tifanti. C'è una distinzione netta dei colori: se da una parte abbiamo il giallo-oro e il viola della San Francisco State University, dall'altra parte abbiamo il bianco e il blu della San Francisco University. Io la vedo semplicemente come poveri contro ricchi...
«E quindi? Sono venuta qui ad incitare il ragazzo che amo, e lui sa che faccio sempre il tifo per lui. Sono certa che saprebbe riconoscere la mia voce anche nel bel mezzo di una tempesta.» specifica Kayla sorridendo a trentadue denti. La partita è iniziata da circa venti minuti, e durante il primo periodo i Gators hanno segnato dodici punti, ma la SFU ha iniziato il secondo periodo con un vantaggio di cinque. Adesso, invece, che mancano circa tre minuti alla fine del secondo periodo e i ragazzi possono riposarsi per circa dieci minuti, le due squadre sono in pareggio. Non sono mai stata un'amante degli sport, non mi hanno mai convinta molto in realtà. La mia unica attività fisica è sempre stata quella di correre da una parte all'altra della città vista l'assenza di un'auto, ma poco importa. A che gli hanno inventati a fare i tram?
Sbuffo sonoramente e mi scosto una ciocca di capelli dal viso, poi concentro la mia attenzione sul numero dieci: Axel. Sta marcando un ragazzo di colore della squadra avversaria, ha l'espressione del viso seria e contratta, mentre la fronte è madida di sudore. Scatta immediatamente a sinistra, gira attorno al possessore della palla, e con un fluido movimento della mano gliela ruba. Inizia a correre immediatamente dalla parte opposta, verso il canestro degli avversari, ma non appena vede un ragazzo della SFU venirgli incontro per riappropriarsi della palla, la passa a Mike, che prosegue di qualche metro prima di passarla a Nick. Il ragazzo dalla pelle latte e cacao si dirige lesto e preciso in prossimità della seconda linea del campo, intercetta il richiamo di Axel che alza il braccio tatuato, e afferra saldamente la palla. La folla è in delirio, la gente urla, tifa, incita di più il numero dieci a segnare.
E come per magia, ma mica tanto dato che ammetto amaramente che Brant è molto bravo a giocare, il ragazzo esegue un tiro libero perfetto. Il tabellone marca un altro punto a favore della squadra viola e gialla, e tutta la gente che mi circonda si alza in piedi esplodendo in un boato di gioia e felicità. Cielo divino, manco fossimo ad un concerto dei Nirvana. Al mio fianco Kayla, che è scattata su come una molla nell'esatto istante in cui Axel ha fatto canestro, mi trascina su di peso. «Abbiamo fatto canestro Sam.» esulta saltellando come un canguro.
«Yeeeh.» borbotto mogia agitando come una demente patentata la bandierina che mi hanno consegnato all'entrata. Mio Dio, davvero questa me la paga cara. Maledetto... potevo essere a casa a dormire. O a studiare...
I ragazzi stanno abbracciando Axel, poi il suono della fine del secondo periodo segnala il break di dieci minuti, e i ragazzi si apprestano a dirigersi verso le panchine per bere acqua o strani intrugli fluorescenti che chiamano "Bibite energetiche". Per me sono delle pozioni rubate da Hogwarts dall'aula di Piton, ma contenti loro eh. Dalla quarta fila della platea, esattamente dove mi trovo in questo istante, non posso fare a meno di non notare il ragazzo dai capelli neri aprire il suo borsone e recuperarne una bottiglia d'acqua. Perché è schifosamente sexy tutto sudato? Credo di avere dei gravi problemi mentali, anche perché un piccolo brivido mi percorre non appena mi concentro sul movimento del suo pomo d'Adamo che fa su e giù intendo a mandar giù l'acqua che sta bevendo. Mi schiarisco la voce e cerco di guardare altrove, ma non faccio in tempo che Axel si volta verso di me. È come se sapesse esattamente dove mi trovo. Sorride mostrando la sua adorabile fossetta sulla guancia sinistra, e mi fa l'occhiolino. Il mio cuore manca un battito, mentre sento le mie labbra schiudersi leggermente. Ma che fa? Non sono la sua ragazza Cristo santo. Corrugo la fronte in un'espressione incazzata e assottiglio gli occhi minacciosa: dopo ti ammazzo, sappilo. Anzi, preparati alle peggio cose lurido bastardello da quatto soldi. Me la paghi per oggi, e per ieri.
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Stay Here
Chick-Lit- Stay Here è il sequel di Hundred Kisses . . È passato un anno da quando Axel ha conosciuto Camille, un anno in cui si sono susseguite molte vicende e molti segreti sono venuti a galla. Tutti tranne uno: che cosa nasconde Axel? Il diciannovenne si...