Rimasi ferma ad osservare Simone entusiasta dell' idea di sposarmi fra un mese, un mese. Siamo a metà mese e quindi si direbbe tra pochi giorni. Entrai in panico, quando vidi Paulo alzarsi e venire verso di me, verso Simone mi sembra più corretto dato che lo spinse. "che cazzo stai dicendo?" Urlò Paulo fuori di testa e come se le cose non erano già complicate Simone reagì spingendo a sua volta Paulo. "Alvaro porta sopra Diaz" lo pregai ed eseguì ciò che gli chiesi e fu anche veloce, perchè sentii dei passi scendere dalla scala. "Che succede?" Eccola, troppo strano che Alvaro avrebbe fatto così presto, se fosse stato realmente così o era diventato velocissimo o aveva lanciato mio figlio, la seconda era molto più probabile. Smisi di ridere nella mia testa quando capii che i passi non erano i suoi, ma quelli di Antonella. "Non lo vedi?" Sbottai in modo non tanto carino. "Basta" Dissi dividendoli. "Tu non puoi" Urlò Simone. "Che cosa non può?" Domandò Antonella. Sia io che Paulo e Antonella avevamo dei volti interrogativi. "Ha detto che ti vuole sposare e secondo me non è giusto per Ara" Disse guardando Antonella con un sorriso stampato in faccia. Paulo sbiancò e Antonella aveva le lacrime agli occhi, forse per la felicità. "Davvero vuoi sposarmi?" Domandò Antonella andando verso Paulo e prendendogli le mani. I suoi occhi si incrociarono ai miei, ero paralizzata. Scappai di sopra chiudendo la porta a chiave. Il mio peso era tutto sulla porta chiusa a chiave, tirai i capelli all' indietro e chiudendo gli occhi respirai lentamente. "Che succede?" Disse una voce. In quel momento mi accorsi che non ero da sola, Alvaro era nella stanza con me. "Che ci fai qui?" Dissi quasi piangendo. Guardai la sua mano e notai il giocattolo di Diaz, probabilmente glielo chiese Diaz. Successe una cosa strana, lo abbracciai. "che succede?" Disse accarezzandomi la schiena. Era il migliore amico di Simone, ma prima di questo un tempo era il mio e sapevo di potermi fidare di lui. In quel momento mi sentii una stupida, Paulo si dichiarò più volte a me ed io e il mio orgoglio lo rifiutammo. Ora perchè piango?
"Chi la fa l' aspetti" disse una voce nella mia testa
Sciolsi l' abbraccio e mi scusai con Alavaro. Dopo di chè uscii dalla camera andando a preparare la valigia di Diaz. Entrò Simone. "Sei arrabbiata?" Domandò. "Dovrei?" Domandai girandomi con una maglietta di Diaz. "Si sposano" Ammise Simone, sicuramente soddisfatto. "L' ho capito. Bene per loro e bene per noi" Ammisi io appoggiando la maglietta. "Quindi dici di Si?" Domandò Simone. "l'1" Dissi annunciando la data "Tra due settimane?" Domandò "Prima ci sposiamo meglio è" Ammisi fingendo un sorriso. Ero distrutta, stavo rovinando la mia vita sposando una persona che non amavo. "Finisco la valigia" Ammisi girandomi e piegando il vestiti di Diaz. "Va bene" Disse lui. "Sono contento che vai in una casa tua e non stai con Paulo" Ammise "Di cosa ti preoccupi? " Domandai. "Che lui rovini tutto" "E che mi dica che in realtà, lui non voleva proporlo ad Antonella e che sei stato tu?" Domandai girandomi, non disse nulla. "Ero accanto a te e so meglio di chiunque altro quello che è successo" "Se lui non ha negato davanti ad Antonella era una cosa che voleva fare e non sapeva come" Disse "E non voleva farla davanti a me" Ammisi "Diciamo che gli ho tolto un peso dallo stomaco" Ammise. "Incominciamo da ora a non vederci" Sbottai arrabbiata. "Voglio stare un pò da sola, quindi non disturbarmi" Ammisi chiudendo la valigia e uscendo da quella camera. Alvaro aveva in braccio Diaz e me lo diede senza farmi aprire bocca, prese la valigia che era nella mia stanza e scese dopo me. "Già vai?" Domandò Paulo alzandosi. "Si" Ammisi. "Tieni le chiavi" Disse dandomele. Si avvicinò a me e abbracciò Diaz. "Ciao papà" Disse Diaz. Alvaro aprì la porta e caricò le valigie nella sua macchina. Entrammo e Diaz si mise dietro. "Grazie" Dissi. Sentii un rumore provenire dal finestrino e mi girai vedendo Paulo. "Diaz vuoi andare dagli zii?"Domandò. "Si" Urlò entusiasta Diaz. "Sta da mio fratello stasera, va bene?" disse ed io annuii. Diaz andò in braccio a Paulo e Alvaro partì. Arrivammo e portammo sopra le valigie. "Ti va qualcosa da bere?" Domandai ad Alvaro aprendo il frigo. "Birra?" Disse prendendone tre. "Vai piano con quelle" Disse Alvaro vedendo quasi finire la seconda e forse avrei dovuto ascoltarlo. Dopo qualche secondo incominciai a sentire caldo.
Sentii bussare alla porta e guardai l' orario, erano le 11:00. Delle braccia cingevano il mio corpo nudo e quando mi voltai vidi Alvaro. "Cazzo" Sbottai. Andai in bagno e presi un asciugamano e andai ad aprire. Aprii la porta trovandomi Paulo. "Ciao scusa per l' orario" feci un sorriso forzato "Stavo andando in doccia" "Volevo parlarti, Diaz è con Simone a casa" Ammise. "Emh posso entrare?" Domandò "No" Sbottai "Solo cinque secondi" Ammise infilandosi dentro. "Paulo esci, vengo più tardi io" dissi implorandolo. "Vai a farti la doccia ti aspetto" Ammise sedendosi. "Paulo non posso " Dissi facendolo alzare. Si alzò e si girò verso di me. "Ara" Disse guardandomi e dopo spostò il suo sguardo dietro di me, la porta della camera da letto era aperta e Alvaro si era appena svegliato.
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Tanti auguri alla vecchia signora!
Spero vi sia piaciuto, spero di trovare qualche commento.
DU LIEST GERADE
💎Mi Joyas💎
SonstigesIbiza. Dopo essere stata in coma per overdose, mi ritrovo esattamente ad Ibiza con Paul, Paulo, il padre di mio figlio e Simone, colui che si prese cura di mio figlio mentre il padre non ne sapeva l' esistenza. Vacanza obbligatoria che prenderà il r...