17°

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"Sono incinta". Quelle parole mi risuonavano in mente. Il mio respiro fu come bloccato, tossii e feci dei passi avanti. "Scusate" dissi imbarazzata. "Dov'è Diaz?" Domandai con un nodo alla gola. "E' venuta la mamma di Paulo a prenderlo" Ammise Antonella. "Grazie" Dissi e salii. In quella casa non c' era più nulla che mi  apparteneva, così entrai in camera di Paulo e incominciai a riordinare tutto il disordine. La porta si aprì, sentii che era lui, ma non mi importava. "Come stai?"Domandò. Lo vidi mettersi una mano dietro la testa " Bene, grazie" Dissi aumentando il ritmo di ciò che stavo facendo. "Fermati" solo a quelle parole mi sedetti sul suo letto. "Auguri per te ed Antonella" Ammisi. "Grazie" Si limitò a dire lui. "Ho intenzione di partire con Diaz per un bel pò di tempo, vado con Alvaro" Ammisi. "No, non puoi" Disse. "Non posso stare qua a vederti con Antonella, mentre si esercita con mio figlio a fare la madre" Dissi alzandomi. "Ara sono stato un coglione, perdonami" "Paulo io ti devo sempre perdonare, non ti preoccupare è nella tua natura passare da una puttana ad un' altra" Dissi dirigendomi verso la porta. "Ara" Disse, ma io non lo ascoltai ed uscii. Andai a cucinare per tutti e chiamai la mamma di Paulo. 

Pronto? Buonasera sono Ara 

Hola mi amor 

Diaz?

Non è con me, sta bene?

Si, ora devo andare. 

Dissi chiudendo la chiamata, la porta della cucina era chiusa e per poco non stavo per svenire. Aprii la porta e mi diressi verso Antonella che si alzò d' istinto. "Dove cazzo è mio figlio?" Domandai afferrandola per il braccio e sbattendola alla parete più vicina. "Non lo so" Disse lei con una smorfia di dolore. "Simone ha detto che lo portava dalla nonna" Continuò, lasciai la presa e afferrai la giacca per prendere la macchina di Paulo. "La mia macchina non la prendi, non se guidi tu" Ammise "Nostro figlio è stato portato chi sa dove e maltrattato" Dissi appoggiandomi alla parete, stavo per svenire. "Ara" Dissero Paulo e Alvaro correndo verso di me, mentre gli altri non si mossero. "Sto bene" Dissi aprendo la porta e mi infilai in macchina di Paulo, che mi seguì. "Non ti lascio andare sola, non dopo quello che ti ha fatto" Ammise lui salendo, senza neanche chiederlo Alvaro si mise dietro. "E' meglio che guido io" Disse Paulo, sbuffai e lo lasciai guidare. "A quest' ora sarei già arrivata" Dissi "Scusa non è colpa mia se i semafori sono rossi" "Paulo ti rendi conto che Simone è con Diaz? Come fai ad essere così calmo?" Domandai urlando " Perchè non sopporto più nulla, perchè tutto quello che volevo costruire sta andando a fare in culo. Ti amo e non so cosa fare ora che aspetto un figlio da lei" Rimasi  in silenzio a sentire quelle parole, che non ascoltavo da troppo tempo. "Tu cosa?" Intervenne mio fratello. Aprii il finestrino e mentre la macchina era in moto aprii lo sportello e scesi. Diaz era lì.  "Mamma" Urlò correndo tra le mie braccia e lo strinsi fortissimo. Vidi la figura di Simone avanzare e misi mio figlio dietro di me tenendogli la spalla, qualcun altro si posizionò davanti a me. Diaz corse dallo zio ed entrò in macchina, mentre Paulo mi ordinò di salire in macchina ed obbedii. Salii e chiusi lo sportello. Riuscii a sentire ciò che diceva Paulo "Lei è la mia famiglia" Disse. Stava parlando di me o di Antonella? Il mio sarcasmo mi seguiva anche nelle giornate più difficili. Dopo qualche parola che si scambiarono e che non riuscii a captare, Paulo salì e mise in moto. "Che ti ha detto?" Domandai. " Nulla" Disse premendo l' acceleratore. "Come stai campione?" Domandò a suo figlio e lui gli incominciò a raccontargli che stava per salire su un aereo. Voleva portarmi via mio figlio. 




Diaz si addormentò e solo allora mi allontanai da lui. Andai in bagno e prima di spogliarmi, presi il test di gravidanza che Antonella aveva buttato. Il test di gravidanza era ancora al suo interno e si vedevano benissimo le due linee, negativo. Nel fondo del sacchetto c'erano altri due test e li presi, notando che tutti e tre segnavano negativo. Scesi giù, Paulo era seduto sul divano che parlava con Alvaro ed Antonella li ascoltava. "Che hai?" Domandò Paulo. Buttai sul tavolino i test che segnavano negativo. "Ti sei fatto prendere per il culo" Sbottai e Antonella sbiancò. "Che intendi?" Domandò. "Non è incinta" E le rivolse uno sguardo.

💎Mi Joyas💎Where stories live. Discover now