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"Quindi? questa è la motivazione per la quale non posso rimanere?" Domandò l' argentino che poggiò le sue mani sul tavolo facendolo muovere e si udì un rumore di vetro. "Avete bevuto?" Domandò Paulo alzandosi, quasi come se fosse preoccupato. Si alzò e si sporse per vedere la stanza da letto, dove vide i miei vestiti a terra e Alvaro che si stava vestendo. "Siete andati a letto insieme?" Domandò urlando. Non ebbi il coraggio di guardarlo, quindi distolsi lo sguardo sul pavimento. Sentii le sue mani sopra le mie spalle e solo in quel momento alzai lo sguardo, i suoi occhi, erano pieni di rabbia, mi spinse forte contro la parete mantenendo la sua mani sopra le mie spalle. "Siete andati a letto?" Urlò non facendomi distogliere lo sguardo. "Rispondi" Continuò e alla mia non risposta diede un pugno accanto al mio orecchio, nella parete in cui ero appoggiata e sobbalzai. I miei occhi si riempirono di lacrime, mai avevo visto Paulo in quello stato. Vidi la sua mano che si stava appoggiando bruscamente sulla mia guancia, ma si fermò e abbassò lo sguardo. "Rispondi" Urlò rimettendo lo sguardo sopra di me. Le sue mani erano rosse e mantenne le sue mani, una sulla mia spalla tenendola fortissimo e l' altra sulla parete accanto al mio viso. "Che fai?" Urlò Alvaro cercando di allontanare Paulo. "Lasciami" Disse Paulo che con uno strattone si liberò della presa di Alvaro. "La camera da letto mi risponde da sola" Ammise girandosi e andando verso la porta. "Si, siamo andati a letto insieme" Disse Alvaro facendolo girare, si avvicinò ad Alvaro e gli lanciò un pugno. Un pugno che non arrivò al destinatario, ma arrivò a me. I suoi occhi si incrociarono ai miei lacrimanti, forse per il dolore, forse per la situazione, e come per chiedermi scusa si girò e se ne andò. Ho subito altri tipi di dolori più forti ad un pugno sul naso, ma questo nonostante che sia meritato a me e non ad Alvaro faceva male più degli altri. Quando Paulo chiuse la porta alle sue spalle, andai in bagno e venni seguita da Alvaro. " Vado in farmacia, tu aspettami qui e mettiti del ghiaccio" Ammise obbligandomi a lasciarmi medicare da lui. Afferrò la sua maglietta che era ai piedi del letto e lo vidi correre  fuori. Sentii di nuovo la porta chiudersi e appoggiai le mani sul lavandino, sentii bussare e mi affrettai ad andare ad aprire. Non c' era nessuno, abbassai lo sguardo ai  miei piedi e vidi una lettera che raccolsi subito per vedere il mittente, entrai e mi affacciai alla finestra vedendo la mamma di Alvaro correre verso una macchina bianca, ero sicura che era lei, la conoscevo bene e quando girai la lettera lessi, Susana. Era la madre di Alvaro, e che poteva volere da me?

💎Mi Joyas💎Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz