Capitolo 2. Di occhi e magie.

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[Capitolo 2: Di occhi e magie.]

Cassandra aveva sempre amato la magia, ma, ancor di più, ci aveva sempre creduto. Sin da quando aveva sei anni era fermamente convinta che se si fosse concentrata abbastanza, sarebbe riuscita a fare incantesimi. All'età di sedici anni aveva iniziato a immaginare come sarebbe stato scappare in un'altra dimensione, lontana da tutte le fatiche che doveva affrontare ogni giorno, e allora, tutte le volte che scendeva dall'autobus di ritorno da scuola, mentre faceva il breve tragitto per giungere a casa sua, nella mente le si scatenavano tutte le fantasie possibili e sperava, a ciascun passo, che si aprisse un varco e la inghiottisse in un mondo diverso.

All'età di venti anni, mentre fissava il libro "L'isola che non c'è", stretto tra le sue esili e fredde mani, questi pensieri le si divincolavano in testa, sperando di trovare nella lettura una via di fuga dal mondo reale, nuovamente. Abbassò il braccio, scordandosi della risata del bambino, e passò una mano sulla copertina, affascinata dal decoro che era stato usato per crearla: raffinato, complesso, ma dall'effetto semplice. Ciò che la stupì ulteriormente furono le condizioni del libro, il quale sembrava nuovo, nonostante il fatto che tutti i libri che si trovavano in quegli scaffali fossero consumati dal tempo.

Voleva correre al piano superiore e iniziarne la lettura, imponendosi di aspettare ad aprirlo fino a che si fosse seduta, tuttavia era troppo curiosa. Sentiva le mani pizzicarle, gli occhi cercare, con avidità, parole nuove e la testa troppo intenta a fantasticare su cosa ci fosse all'interno.

Così, volle leggere almeno l'indice.

Sollevò la copertina e subito sulla prima pagina, dal colore giallastro, come se ci fosse stato versato un bicchiere di tè, iniziarono a rincorrersi parole e disegni. Le frasi si concatenarono fra di loro e le illustrazioni si intrecciarono a formare un arco, quasi fosse un portale per accedere a quel prato che si intravedeva dalla figura. Cassandra spalancò la bocca stupita dalla scena a cui assistette e il libro le scivolò dalle mani, mentre nel suo petto esplodevano emozioni contrastanti fra di loro, che spaziavano dalla paura all'euforia. Solo che la prima ebbe la meglio quando il libro, dopo aver sbattuto per terra, rilasciò un bagliore accecante che inghiottì la ragazza, la quale perse coscienza per un tempo indefinito.


«Secondo te è ancora viva?», domandò una voce femminile, da bambina, accanto al suo volto. Poteva percepire il suo alito accarezzarle le guance e i capelli svolazzarle sopra al viso. Si era improvvisamente risvegliata, sentendo prima di tutto la consistenza troppo morbida del pavimento su cui era distesa, riconoscendo fosse un prato, così, appena udì le voci, decise di tenere gli occhi chiusi, di fingersi ancora svenuta, per paura di vedere che cosa la circondasse.  «Spostati Wendy, potrebbe essere pericolosa», rispose un'altra voce femminile, appartenente ad una donna questa volta. «È caduta dal cielo», sussurrò un bambino. Nel frattempo Cassandra teneva ancora gli occhi saldamente chiusi, paralizzata dalla paura, con la testa che le faceva un male atroce e la domanda "dove sono?" che vi riecheggiava dentro. «Spostatevi ragazzi», affermò una voce maschile, dal timbro profondo e tonalità dolce. Cassandra udì dei passi avvicinarsi alla sua testa e calpestarle, probabilmente per sbaglio, i capelli. «Che bella bambina!», gridò la voce della piccola che si era sentita inizialmente. «Shht Wendy, così la svegli», rispose il bambino, urlando anche lui. «Peter stai urlando anche tu!», disse quella che doveva essere Wendy e la tensione per Cassandra era talmente tanta e la situazione talmente assurda, che si ritrovò a trattenere a fatica un sorriso per lo scambio di battute avvenuto fra i bambini. D'improvviso calò il silenzio, le persone che la circondavano smisero di parlare, lasciando spazio al cinguettio degli uccelli e al fruscio dei rami e delle foglie degli alberi mossi da quel vento che scostava anche le ciocche dei capelli di Cassandra.

L'Isola Che Non C'èDove le storie prendono vita. Scoprilo ora