Capitolo 16. Donnaiolo.

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[Capitolo 16: Donnaiolo.]

«Quindi quella non è una qualche altra alunna di Selene?», chiese Cassandra ad Amir, avvicinandosi, seppur involontariamente, al suo orecchio, perché a causa del trambusto non si sentivano le loro parole. Il ragazzo annuì e tentò di spiegarle la situazione.
«Vedi quella è la ex ragazza di Selene», disse e la figlia della Terra spalancò gli occhi sorpresa.

Nell'arena,  la figura incappucciata stava presentando le due ragazze. Da una parte c'era Selene in tutta la sua bellezza quasi divina, coperta da un lungo vestito bianco con spacchi lungo le gambe e sui fianchi. I capelli argentati le scivolavano in dolci onde sulle spalle e a coprirle i seni, manteneva lo sguardo gelido sull'avversaria, rimanendo indifferente dinnanzi alla rabbia intrappolata nella smorfia dell'altra.
A lei si contrapponeva una ragazza con bizzarri, attillati vestiti che richiamavano le simbologie delle carte da poker, aveva corti capelli rosso fuoco e sul viso coperto di fin troppo trucco, regnava il suo sentimento di rabbia.

«E perché stanno combattendo?», domandò Cassandra all'orecchio di Amir, poi spostò nuovamente gli occhi sulle due ragazze, scoprendo che Selene l'aveva trovata in mezzo alla folla e le aveva dedicato uno sguardo di sbieco. «Diciamo che la fredda Selene ha il vizio di illudere le persone e poi piantarle in asso. Questa conquista non ha reagito bene alla loro rottura e ha deciso di sfidarla».

La figlia della Terra puntò l'intera attenzione sul combattimento che aveva avuto inizio, mentre le parole di Amir un po' le rimbombavano nelle orecchie. Praticamente le aveva ammesso che Selene era una sorta di donnaiolo al femminile e Cassandra non riusciva a realizzarlo completamente. Aveva un carattere troppo distaccato e freddo per essere il tipo di ragazza che usa le persone per puro divertimento. Tuttavia, aveva notato che la figlia dell'Isola si annoiava facilmente, difatti più volte durante gli allenamenti decideva di cambiare attività perché non ne poteva più dopo neanche un'ora.

In campo, nel frattempo, la ex, il cui nome era Amanda, lanciava carte contro Selene, liberandone diverse creature, armi o magie per combatterla, ma la ragazza ghiacciava tutto riducendolo in frantumi, non aveva neanche la necessità di muoversi.

«Sapevo che non avrebbe funzionato solo la magia», disse Amanda muovendosi con passo scaltro verso Selene, passando all'attacco fisico, costringendola a muoversi dalla sua posizione iniziale.
Cassandra osservava la scena incantata dalla fluidità con cui si muovevano, schivando i colpi l'una dell'altra, contrattaccando con agilità, a dimostrare che non era la prima volta che lottavano fra di loro. La figlia della Terra colse anche l'attrazione fisica tra le duellanti in quel momento, infatti la rabbia di Amanda aveva generato un sorriso scaltro in Selene, come se le piacesse vedere la sua rivale nel suo momento di ira e i modi con cui le sfiorava il corpo parevano mirati a stuzzicarla e ad incrementare la sua irritazione.

Selene, tuttavia, venne ferita dalle carte della ragazza e questo la portò a distanziarsi mediante un salto. Si passo il dito sul taglio sul viso e sorrise nel guardare il suo stesso sangue, poi con un colpo solo generò una scala di ghiaccio che intrappolò il corpo di Amanda al suo interno. Si avvicinò a lei e le sussurrò qualcosa all'orecchio, lo fece in un modo talmente sensuale che Cassandra sentì il proprio viso andare a fuoco e desiderò per una frazione di secondo di essere al posto della ragazza delle carte.  Poi accadde qualcosa di inaspettato, la furia sul viso di Amanda scomparve e ricambiò il sorriso di Selene, si sporse con il viso verso quello della ragazza del ghiaccio e poi di colpo il ghiaccio si frantumò, permettendole di muoversi e finire sull'avversaria.

Le due caddero a terra, con Amanda sopra Selene e più che un duello, sembrò un tentativo di riappacificarsi, specialmente quando si avvicinarono per baciarsi. Cassandra si sentì infastidita e distolse lo sguardo, la irritava che la ragazza del ghiaccio avesse una così bella complicità con la sua avversaria, e non con lei che era la sua alunna. Lo trovava ingiusto, la infastidiva talmente tanto che voleva solo andarsene, per questo si mise in piedi e si incamminò verso l'uscita, nonostante i continui richiami delle altre sue tre guide.

L'Isola Che Non C'èDove le storie prendono vita. Scoprilo ora