Capitolo 24. Ring.

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[Capitolo 24: Ring]


Il giorno in cui nevicò nonostante la primavera bussasse alle porte suscitò incredulità nelle persone, ma nel giro di un paio di giorni smisero di interessarsi a quell'evento particolare, tutti tornarono alle loro monotone vite, tutti tranne i figli della Terra in cui era sbocciata la magia, capirono che era successo qualcosa nell'Isola e per quanto lo volessero scoprire, quasi nessuno capì il segreto nascosto dietro alla neve che colorò di bianco il mese di marzo.

Cassandra, nel frattempo, parlò a grandi linee dell'accaduto nella parte antica, era successo qualcosa la notte in cui Gabriel la fece dormire, una magia aveva alleviato le sue sofferenze, non era quella di Peter poiché non vi era nulla di nascosto, anzi la figlia della Terra ricordava ancora le brutte emozioni provate, ma erano solo un vago sentore.

Da quel giorno in poi, alternò i momenti nella parte moderna a quelli nella parte antica, chiedendo di allenarsi più a livello fisico, poiché psicologicamente ormai si sentiva distrutta, specialmente quando le guide le spiegarono che quel mese doveva affrontare Peter, di conseguenza la sfida consisteva nel combattere le emozioni nascoste.

Fu proprio per la natura della prova che tutte e sei le guide le negarono l'interruzione dell'allentamento psicologico, tuttavia decisero di renderlo leggero per qualche giorno.

Cassandra era appoggiata a un tronco d'albero in mezzo alla vasta foresta, con una canna alle labbra, mentre fissava con attenzione i movimenti di Selene mentre combatteva contro Amir.
I due avevano avuto una discussione e, in seguito al lancio di una moneta, si era stabilito che l'avrebbero risolta mediante un duello basato solo sugli attacchi fisici.

La maga del ghiaccio indossava una gonna corta con degli spacchi sui lati e una mezza maglietta senza maniche, indumenti che non intralciarono i suoi movimenti. Amir invece era senza maglietta e indossava un paio di pantaloncini, si era pure tolto tutti i suoi gioielli per non essere ostacolato da nulla.

I loro movimenti erano veloci, quasi non li si poteva seguire, ma Cassandra ormai era ben allenata, aveva raggiunto le capacità basilari che le permettevano di osservare i calci alti di Selene, così come le schivate di Amir.

Aspirò a fondo, mentre con occhi socchiusi ammirava le loro figure, più che cercare di imparare cose nuove dal duello, rimase ammagliata dalla loro possanza, dalla perfezione dei loro corpi e dalla fluidità che possedevano.
Più che un duello, era una sorta di danza tribale.

Il tempo di finire la canna che Selene riuscì a battere il ragazzo e, con velocità, si avvicinò a Cassandra, inginocchiandosi alla sua altezza.
«Sei stata furba ad approfittarne per fumare», le disse, mentre la ragazza la fissava con un sorriso sornione e un'espressione assonnata.
«Imparo dai migliori», le rispose, ammiccandole.

Selene sorrise di rimando. Era un poco cambiata dal giorno dell'incidente, il rivedere Cassandra non del tutto sana l'aveva scossa e ogni tanto sorrideva di più per cercare di alleggerire il peso sulle spalle della ragazza.

Cassandra fece uno scatto in avanti e le mordicchiò la spalla scoperta.
«Cassandra!», esclamò Selene indietreggiando, ritrovandosi seduta sul prato, con la ragazza che gattonava tra le sue gambe per raggiungerla.
«Hai un buon gusto», affermò lei, passando la lingua sui denti, con il tentativo di minacciarla, ottenendo l'effetto contrario. Selene arrossì, ma poiché non era un suo tipico comportamento, tentò di farsi avanti, venendo bloccata da Amir che la forzò a mettersi in piedi, lasciando Cassandra sul terreno.

«Voglio la rivincita», affermò risoluto con gli occhi leggermente più cupi, ma non ci fu il tempo per una risposta da parte di Selene, che la figlia della Terra innalzò un muro di fuoco fra le sue due guide.

L'Isola Che Non C'èDove le storie prendono vita. Scoprilo ora