Capitolo 36: Silenzio.

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[Capitolo 36: Silenzio.]

Sul viso di Cassandra c'erano presenti diverse incrinature di un rosso denso, tendente al nero, che la bruciavano fino alle interiora, ma lei sembrava non rendersene conto.

Era più che sicura di essersi nuovamente rinchiusa in quella che era la sua zona di conforto e in quell'istante non sapeva che fare, voleva aiuto da parte di Selene, ma aveva paura di ferirla.

Cassandra era terribilmente vuota e temeva di riempire di vuoto pure Selene, una delle poche bellezze a cui egoisticamente non voleva rinunciare.

Sapeva che l'avrebbe ascoltata e avrebbe tentato di aiutarla, ma non se la sentiva di scaricare la sua negatività sulla gentilezza della ragazza.

O semplicemente voleva smettere di pensare, voleva che la mente diventasse vuota come il petto.

Iniziò a desiderare di toccare il fondo e più guardava la ragazza sotto di lei, più vedeva il modo per arrivarci.

Dunque incatenò i suoi occhi azzurri in quelli grigi di Selene, che le sorridevano in modo tremendamente triste e sofferente, ma per quanto le stringesse il cuore, provava solo un immenso e devastante vuoto e una voce ad urlarle di farlo.

Selene inclinò di poco la testa, un sorriso triste e dolce a renderla più bella di quanto già non fosse. Cassandra si sentì rapita, un desiderio intenso di ferirla e di farsi riempire da lei la pervase, difatti la stretta ai polsi della maga del ghiaccio si fece più violenta, quasi temesse che potesse sfuggirle.

Voleva toccare il fondo e la soluzione era chiara.

Avevano le labbra ad un soffio fra di loro, Selene aveva compreso come sarebbero andate le cose e sapeva che ne sarebbe uscita ferita, mentre Cassandra era solo persa.

La figlia della Terra, dunque, decise di colmare le distanze e con prepotenza unì le proprie labbra a quelle della figlia dell'Isola che la respinse subito.

«Tu mi ami, non è vero?», domandò spostandole i capelli dal viso per potersi avvicinare di nuovo.
«Allora perché mi vuoi allontanare?». La voce di Cassandra era distante, come se ormai non si trovasse più in quella realtà. Si abbassò a baciarle il collo, nonostante il dimenarsi della maga del ghiaccio.

Selene riuscì a togliere una mano dalla stretta di Cassandra e strinse i capelli della ragazza per allontanarla ulteriormente.

«Non mi vuoi?», le domandò la ragazza. Non ne sembrò addolorata, era solo lontana.

La maga del ghiaccio esitò e per questo la maga del fuoco ne approfittò di nuovo. Fece scivolare la mano lungo la parte scoperta del suo corpo, continuando a riempirla di baci, finché la mise all'interno della gonna, toccandole l'intimità.

Selene sussultò e si sentì scaraventata in un passato lontano.

Perché Selene aveva sempre più il terrore di vedere qualcun'altra in Cassandra.

Per quanto quel momento fosse così profondamente sbagliato, la figlia dell'Isola non riuscì a sottrarsi al susseguirsi degli eventi e approfittò di quella fragile Cassandra.

Volevano anche solo per un istante prendersi una pausa da tutto e lo fecero nel modo più sbagliato possibile, ma lo fecero.

Selene si lasciò toccare e amare, poi amò e toccò a sua volta.

Cassandra aveva toccato il fondo e si lasciò sdraiare, senza il minimo intento di risalire.

Provò ad addormentarsi nel calore della portatrice del freddo, l'unica che aveva sempre tentato di salvarla e che lei aveva deciso di ferire e di approfittarsene.

Si odiò, si odiò così tanto che desiderò distruggere tutto.

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Cassandra tornò nel mondo dell'Isola, perché in cuor suo sapeva di doverlo a Selene dopo il modo con cui l'aveva tratta.

Venne accolta da tutte le sue guide, tranne Gabriel e Meriem, ai quali decise di non far visita poiché aveva la sensazione che avrebbero cercato di farle urlare tutto quell'odio accumulato, permettendole di liberarsene, forse per divertimento o forse per preoccupazione.
A loro non importava di ferirla con le parole, gli interessava solo ferirla, mentre i maghi della parte moderna, nonostante le dure parole, tentavano sempre di essere cauti in un qualche modo, altrimenti non l'avrebbero mai cercata.

Si sentiva agitata a stare con loro, si sentiva distante e quel sentimento non sparì mai, marchiato sulla sua pelle dalle parole di Wendy e da ciò che era successo con Selene, tuttavia per giorni provarono a distruggere quel muro che era stato innalzato. Gli allenamenti diminuirono, lasciando spazio a visite guidate, pranzi e cene in posti simpatici e a quel cercare di far ridere la ragazza nel modo più sincero possibile.

Cassandra sembrava urlare di starle il più vicino possibile eppure ogni volta che qualcuno di loro si avvicinava a lei, lo allontanava prepotentemente, perché era dannatamente falsa.

Tutta la sua esistenza era una incredibile bugia e lo sapeva, così come lo sapevano Selene, Peter, Amir e Wendy.

E tutti lo ignoravano perché non sapevano come ripararla, non capivano come proseguire, pure la maga del ghiaccio fece finta che quel giorno non fosse mai esistito, aveva ignorato lo squarcio che si era venuto a creare tra le due.

Eppure Cassandra non dimostrò neanche un po' di delicatezza, sembrò approfittarsene sempre di più. Ogni volta che si trovavano sole la toccava, la baciava, le ricordava quel giorno, anzi quella notte. Cassandra si sentiva vuota e aveva paura che quel vuoto venisse riempito da cose felici che potevano esserle rubate facilmente, perciò si sfogava sempre su Selene, l'unica in grado di accogliere tutto quello schifo che era, approfittando della sua gentilezza e del suo amore.

E Selene, d'altro canto approfittò della fragilità di Cassandra, di quella frattura che si era creata in lei per saziare il proprio desiderio di amore, di tatto, come se si fosse trattenuta per troppo a lungo.

Questo era ciò a cui pensavano entrambe stese nuovamente sul letto di Cassandra, dopo che era stata Selene a cercarla in quel giorno di pioggia, a scambiarsi quello che erroneamente definivano affetto, ma sembravano più due armi che scavavano nelle pelli altrui, in attesa di vedere chi sarebbe stata la prima ad essere divorata dalla fame d'amore.

Perché la maga del ghiaccio era affamata d'un amore distante che sperava di ritrovare nella figlia della Terra; e la maga del fuoco bramava un amore che le era sempre mancato e sapeva di poter ricevere dalla figlia dell'Isola.

In quegli istanti capitava spesso che la realtà si confondesse con ricordi, fondendo sentimenti lontani a quelli moderni, la mente di entrambe era piena, ma se Selene aveva tutto chiaro, Cassandra non comprendeva a chi appartenessero quelle memorie.

E mentre le ragazze si rifugiano in quella camera e nelle braccia l'una dell'altra, ci spostiamo verso la parte nord della foresta, lontani chilometri da Illiubus, notando come le porte delle case degli altri villaggi che lo precedevano sbattevano una dopo l'altra, chiudendo pure le finestre.
I negozi abbassavano le tapparelle e qualsiasi tipo di cosa, magia, essere che poteva occupare le strade venivano rimossi alla velocità della luce.

Neanche il bambino più piccolo osava affacciarsi per vedere chi stava passando, portando preoccupazione, tutti sapevano che qualcuno con il fato della morte aveva attirato l'attenzione di quell'altro qualcuno.

Cantava una melodia felice, teneva il cappello calato sugli occhi e stringeva una gigante arma fatta di ferro, segnando il proprio passaggio per strada.

Era comparso dal nulla ed era lontano giorni dal punto in cui Cassandra e le guide si incontravano, ma continuava a camminare senza mai fermarsi, con un'aura inquieta a circondarlo. 

L'Isola Che Non C'èDove le storie prendono vita. Scoprilo ora