Capitolo 17. Tre regali, una sorpresa.

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[Capitolo 17: Tre regali, una sorpresa.]

Era passato esattamente un mese dalla scoperta dell'Isola Che Non C'è e per questo Cassandra era stata accolta con una piccola festa dalle sue guide, che avevano preparato per lei diversi regali.

«Grazie, ma davvero non dovevate!», continuava a ripetere a metà tra l'imbarazzo e la felicità. Era più che altro dispiaciuta perché lei non aveva portato alcun regalo, non si aspettava che festeggiassero un mese dal suo arrivo.

Il primo a porgerle il regalo fu Peter, si trattava di una collana il cui ciondolo rappresentava una piccola isola. «Così lo terrai sempre con te», le aveva detto dopo che lei l'aveva indossata.
Poi fu il turno di Wendy che le prese il polso e glielo fasciò con una benda creata dalla sua magia. «Questo ti infonderà, nei tuoi momenti più bui, il calore dell'amore che proviamo per te», le spiegò brevemente e Cassandra rabbrividì per l'emozione, stava per commuoversi dinnanzi alla dolcezza dei bambini, dunque li abbracciò accarezzando le loro schiene.

Arrivò il momento di Amir che le scostò i capelli su una spalla. Il ragazzo, poco più alto di lei, le era talmente vicino da farla arrossire per i sentimenti che provava nei suoi confronti. Lei amava il sorriso dolce che le stava rivolgendo, con tutti i ciuffi di capelli sparsi a caso, le guance arrossate a causa del caldo, la camicia costantemente mal abbottonata e il ciondolo che pendeva sul suo petto.
Le mise un orecchino con un piccolo dente di lupo. «Il lupo nella mitologia norrena evoca la vittoria. Questo è ciò che ti auguro di ottenere alla fine del percorso in cui ti stiamo accompagnando», disse facendo un passo indietro.
Doveva essere il turno di Selene, ma questa non si degnò neanche di guardare la figlia della Terra.
Tra loro si era creato un distacco dal giorno del duello con Amanda, pure i  continui stuzzicamenti erano diminuiti, parlavano a malapena e tutto ciò feriva Cassandra, anche se non lo dava a vedere. Tuttavia, dopo che pure i bambini le avevano fatto i regali, se lo aspettava anche da lei.
Ciò in cui sperava non avvenne.
Festeggiarono quel giorno, senza alcun allentamento, mangiarono una torta presso il bar di Maddalena e John, ricordarono alcuni eventi simpatici tra cui quando Cassandra scappò al loro primo incontro.

Era un clima caloroso, colmo di felicità e la figlia della Terra desiderò di rimanere intrappolata in quel momento per sempre, nonostante la delicata tristezza che provava ogni volta che posava i suoi occhi su una Selene disattenta, che sorrideva solo per convenienza. Ma, ogni volta che la ferita al petto le doleva, il braccio irradiava in lei il calore dei ragazzi.

Quando arrivò il momento di andarsene, Cassandra si allontanò dalle guide, esprimendo la sua volontà di fare una passeggiata sola con i suoi pensieri, finché il libro l'avrebbe inghiottita e riportata sulla Terra, che aveva imparato ad avvertire come un luogo gelido. Dunque fece la sua camminata tra i ciliegi, sfiorandone i fiori di un rosa accesso. Amava quella parte del bosco. Dopo un mese passato a risvegliarsi in diverse parti e a fare allenamenti spesso e volentieri in mezzo alla natura, aveva imparato ad orientarsi nel bosco, anche se i ragazzi le avevano spiegato che era solo una piccola parte poiché la foresta in realtà era di dimensioni immense, le avevano detto anche di non abituarsi troppo perché sarebbe arrivato il giorno in cui avrebbe cambiato conformazione.

Lei, però, era sicura che avrebbe sempre ritrovato i ciliegi, non importava il come, ma ce l'avrebbe fatta e quella sicurezza non se la sapeva spiegare neanche lei, era solo consapevole di averla, qualcosa la legava alla natura di quel posto.

Quando Cassandra iniziò piano piano a sparire dall'Isola, fu raggiunta da Selene.
«Un attimo Cassandra!», esclamò stringendole una manica. La figlia della Terra spalancò gli occhi, mentre entrambe venivano assorbite dalla luce del libro.

L'Isola Che Non C'èDove le storie prendono vita. Scoprilo ora