Capitolo 18. La forza dietro un pianto.

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[Capitolo 18: La forza dietro un pianto.]

La cena fu molto strana, tra Selene che fissava estraniata quell'ammasso di roba verde chiamato pasta al pesto e Artemide che faceva domande di ogni tipo, rivelando quanto fosse strano il fatto che sua figlia portasse un'amica a casa. Successivamente Cassandra aveva invitato Selene a uscire a fare una passeggiata, per cui le aveva prestato i suoi vestiti che erano risultati un po' troppo larghi, ma resero la figlia dell'Isola esageratamente adorabile per il suo carattere duro.
Per le strade, con il vento che arrossava i loro nasi, stettero in silenzio finché Cassandra decise di prendere una sigaretta e fumare.
Selene rimase catturata dal fumo, parevano piccoli grovigli di nuvole ridimensionate in grado di diventare invisibili.
«Che schifo», mormorò stringendosi tra le sue braccia, dunque Cassandra roteò gli occhi.
«Mi aspetto il tipico commento "non ti fa bene"», disse inspirandone una grande quantità.
«A me non importa se ti rovini i polmoni», rispose Selene e Cassandra rise, innervosendo l'altra. «Grazie per la schiettezza».

Selene le diede una spallata, facendole cadere la sigaretta. «Sel!», esclamò fermandosi di colpo e a ridere fu la figlia dell'Isola. Cassandra, irritata, iniziò a insultarla, accelerando la sua camminata e ritornando a casa prima del previsto.
«Tu hai un serio problema con la nicotina», affermò Selene.
«Tu hai un serio problema con l'essere scorbutica», rispose Cassandra salendo su uno scalino per essere più alta della figlia dell'Isola.
«Tu non capisci mai niente», disse Selene, stando a quella gara sugli scalini, così si fece più alta di lei. «Cosa dovrei capire, Sel?», domandò a quel punto, approfittando della sua affermazione. «Sei arrabbiata con me da giorni e io non so più come fare pace», proseguì giocherellando con le mani. Era confusa interiormente, voleva tornare amiche come prima, voleva che si stuzzicassero per scherzo e non per irritazione.
«Non sono arrabbiata con te», rispose Selene, scendendo di uno scalino, stando dinnanzi a Cassandra.
Si fissarono, mentre la figlia della Terra aspettava che la figlia dell'Isola le desse spiegazioni riguardanti il suo comportamento.
Selene aveva il naso arrossato e spiccava particolarmente sul suo volto pallido, alcune lacrime per il troppo freddo erano posate sui suoi occhi grigi e le labbra erano screpolate, tanto che le mordicchiava continuamente per togliere la pellicina.

Sospirò, condensando l'aria, stava per dire qualcosa, Cassandra lo percepiva da come esitava a pronunciare le parole, dal modo con cui tirava i fili della felpa, ma non disse nulla.
«Tanto noi non siamo amiche», pronunciò con fare vanitoso. Cassandra la fissò sbalordita dal suo comportamento, le bastava chiederle di fare pace, ma non lo fece. Tuttavia comprese che dietro quelle poche parole, c'era un tentativo di riconciliazione, quindi le sorrise e la abbracciò. «Sei insopportabile», le sussurrò all'orecchio, ma l'atteggiamento con cui lo fece risultò tutto fuorché amichevole e nell'accorgersene, si distanziò da Selene, la quale non sapeva come comportarsi.
Si creò una situazione di imbarazzo di cui la ragazza dai capelli argentati approfittò.
«Se vuoi posso mostrarti quanto so essere insopportabile anche a letto».

Cassandra divenne completamente rossa davanti alla proposta della ragazza e con gli occhi spalancati, la mente sottosopra, tentò di improvvisare qualcosa, anche per placare gli ormoni scatenati dal tono lascivo di Selene. Fu in quel momento che, per la prima volta, Cassandra dubitò della sua eterosessualità.
«Allora, voi due non volete entrare?», domandò Artemide, spalancando il portone di casa e le ragazze sussultarono in contemporanea poiché colte di sorpresa, di nuovo.

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L'orologio segnava le quattro e trentasei quando Cassandra si svegliò di colpo. Sudava freddo e respirava a fatica, era sicura di aver avuto uno di quegli incubi, quelli che le capitavano frequentemente da qualche anno. Si mise a sedere e raccolse i capelli che avevano preso ad appiccicarsi ovunque, poi cercò con lo sguardo Selene, la quale dormiva sul suo letto.

L'Isola Che Non C'èDove le storie prendono vita. Scoprilo ora