La festa

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Sono le 19.00 ho finito di lavorare, ho cenato al fastfood del centro commerciale e posso finalmente tornarmene a casa. Saluto i miei colleghi e ormai buoni amici Damiano e Simona che mi accennano che verranno anche loro alla festa con la loro solita compagnia. Mi convincono a non tirarmi indietro con la promessa fatta alla mia amica e mi assicurano la loro presenza se avrò bisogno. Saranno sempre lì pronti a farmi ballare ed a farmi ridere talmente tanto da farmi quasi mancare il respiro. Come posso non adorarli? Li saluto di fretta perché sono in ritardo con la mia tabella di marcia, devo comunque rendermi presentabile!

Nemmeno il tempo di toccare la maniglia che la porta di casa si apre, è mio fratello che uscendo mi avvisa "Io esco, papà già lo sa."
Capisco che sia venerdì sera e voglia uscire ma un po' di preavviso!

"Guarda se per questo devo uscire anche io, ho una festa!"  All'udire le mie parole, mi guarda ed inizia a ridere a crepapelle, facendomi anche innervosire.
"Ah sei seria? Credevo che saresti diventata una di quelle zitelle con tanti gatti come la Sig.ra Guerra."

La signora Guerra è la nostra vicina, dopo la morte del marito non ha più voluto un altro uomo al suo fianco  e per colmare la solitudine ha adottato una quindicina di gatti. Se penso al gesto romantico mi commuovo e la rispetto, ma pensare di vivere con tutti quei gatti, circa 15, mi vengono i brividi.

"Fede ma tu non dovevi andare!?" mi sento ferita nell'orgoglio, alla fine ho solo 20 anni e non ho ancora trovato il ragazzo giusto.

"Stai calma sorellona , ora vado, divertiti. E mi raccomando non farmi fare brutte figure!" E si avvia verso l'auto di un amico.

Finalmente entro, mi dirigo di sopra, faccio una bella doccia e quando torno in camera quasi mi viene un infarto. "Che ci fai in camera mia Alessia?"

Tutta tranquilla si alza dal mio letto e mi dice "Che domande dovevo accertarmi che non mi avresti mollato all'ultimo e poi devo sistemarti se no va a finire che mi vai con un jeans e una t-shirt!"

Senza dire altro inizia a rovistare nel mio armadio, tira fuori qualsiasi cosa che trova, la camera diventa un vero disastro, compaiono anche vestiti che non credevo di avere. Bisticciamo perché vuole farmi mettere un vestitino corto, troppo corto, sembra più una maglia. Alla fine ho la meglio, mi fa indossare dei jeans stretti con degli strappi sulle ginocchia neri, anche fin troppo, non sono sicura nemmeno di riuscirmi a sedermi senza strapparli. Maglia bianca con pizzo che risalta il poco seno che ho e alla fine degli stivaletti neri con il tacco. Morbidi boccoli mi ricadono sulle spalle e il trucco semplice, ma comunque d'effetto. Sopra il tutto un giubbotto di pelle stile chiodo che mi fa sembrare più sportiva. Lei? Lei ha scelto un vestitino nero a mezze maniche, e delle zeppe, so che ben presto se le toglierà lamentandosi di non riuscire a sopportarlo come ogni santa volta. Ho già delle ballerine in borsa nel caso ne avesse bisogno.

Non sono ancora uscita e già me ne sono pentita, ho un brutto presentimento. E raramente sbaglio.
Mi torna in mente Matteo, non voglio vederlo, non sono ancora pronta. Finalmente usciamo da casa e ci avviamo.

                           ***
Al nostro arrivo sentiamo musica molto alta, troviamo gente già ubriaca, un forte odore di alcol invade l'ambiente, qualcuno si bacia selvaggiamente, altri fumano e altri ancora ballano. Entriamo e c'è tantissima gente, a me quasi del tutto sconosciuta che so che mi costringerà ad uscire per mancanza di aria. Faccio un sospiro di sollievo quando da lontano vedo Damiano e Simona che ci fanno cenno di raggiungerli. Alessia e Damiano iniziano a battibeccare, come al solito, non so perché ma quei due non si sono mai trovati.

Simona mi dice "Finiranno insieme" sorrido, ma a questa affermazione poco ci credo, litigano sempre quando sono insieme, non farebbero altro che uccidersi ve lo garantisco "Non credo Simo e poi lei ha perso completamente la testa per un altro."

Mi fa cenno con la testa per negare e poi afferma "L'amore è imprevedibile e L'amore non è bello se non è litigarello. Rende tutto più interessante non credi? Ora scusami vado a salutare degli amici, ti spiace?"

Le rispondo che può andare, mi viene da sorridere per la sua folle teoria. Li guardo da lontano e li vedo ballare in pista, si fanno i dispetti anche in quel momento, ma perlomeno ridono. Rimasta miseramente sola, situazione nella quale speravo di non trovarmi, decido di farmi un giro nella speranza di trovarmi almeno una Coca-Cola, perchè questa sera il taxi sono io. Costretta e devo anche guidare io...

Girando trovo gente che si accoppia ovunque, alcolici solo alcolici al che io frustrata e a voce abbastanza alta enuncio "Ma insomma una persona astemia o che deve rimanere sobria per poter mettersi alla guida qui  non beve? Che razza di festa è!?" Qualcuno mi porge una lattina di Coca-cola rivolgendomi un sorriso. "Anche tu autista stanotte?È orribile venire ad una festa e non poter bere. È come andare in una lavanderia e non lavare nulla, non credi?"

"Non avevi un esempio migliore?" Scherzo. "Per una promessa fatta alla mia migliore amica sono dovuta venire qui perché fosse stato per me avrei senz'altro evitato. Comunque grazie..." Cerco di farmi dire almeno il nome, è un ragazzo molto carino, è alto, è castano, occhi non molto scuri e ha un bel sorriso, sembra gentile.

"Ah...scusa io sono Riccardo. "mi porge la mano, io gli sorrido e gliela stringo con piacere. "Emma".

"Beh Emma, vieni a ballare! Non vorremo stare tutta la sera a lamentarci dei nostri amici."
Non mi lascia il tempo di fare niente, mi afferra una mano e mi trascina in pista con una sacco di altra gente.

Per tutto il tempo che passiamo insieme non riesco di smettere di sorridere un secondo, mi fa troppo ridere. In pista poco lontano da noi c'è la Simo che mi fa segno di approvazione e mi mima con le labbra Bella scelta amica mia.

Mi allontano allora da lui, non voglio che si facciano strane idee, specialmente Riccardo, lui è confuso, gli mimo un Mi dispiace. Prova a seguirmi, ma riesco a nascondermi tra la folla che si dimena.

Esco fuori in giardino in cerca di un po' d'aria, mi guardo attorno, ho bisogno di Alessia. Ed è in quel momento che la trovo a baciarsi appassionatamente con Damiano, sono spiazzata, non me l'aspettavo. Mi fermo a guardarli più a lungo di quello che dovrei perché non mi accorgo che in quel momento un ragazzo mi viene addosso e cadiamo entrambi.
Sono pronta a scusarmi, alla fine ero io ferma impalata in mezzo ai piedi, ma il ragazzo mi anticipa allungandomi anche la mano per aiutarmi ad alzarmi e preoccupato mi dice "Oh scusami non volevo, ti sei fatta male?"

La voce, una voce che non sentivo da mesi e che è come un colpo al cuore, alzo lo sguardo per avere la conferma dei miei sospetti. Non c'è dubbio è lui, ancora più bello dell'ultima volta che l'ho visto, si sofferma a guardarmi è palesemente a corto di parole come me del resto.
"Emma..."

"Matteo..."

Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, ci ho messo l'anima, non è perfetto però ho provato a renderlo perlomeno decente.

L'amore esiste, ma è complicato. (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora