L'amore esiste, ma è complicato. (Wattys2017)

Vecchi amici

Se mi avessero detto che sarei finita a fare biscotti con Federico e la nonna Rosa in un sabato mattina estivo probabilmente avrei riso. Non sono proprio una cuoca provetta a differenza di mamma o di mio fratello, anche se non è in grado di fare dolci.
A dire la verità Federico avrebbe preferito grigliare con gli altri due uomini della famiglia, ma tra gli occhi dolci della nonna e il mio essere ancora un po' triste, ha ceduto. La cosa che fa più sbellicare è che non sapendo come fare sembriamo due bimbi indifesi.
Bella squadra eh?

Rosa, diminutivo di Rosalba, a lei piace di più così, è mia nonna materna, ed è venuta a trovarci per qualche giorno.
Nonna ha 63 anni, ma è come se avessimo davanti a noi una nostra coetanea: è sempre piena di iniziative, giocherellona, positiva, divertente, sempre sorridente e molto intelligente.
"Voglio stare con le mie due pesti, prima che la signorina parta." Ci ha detto dopo averci stritolati al suo arrivo. Sì, decisamente troppo energica.

In verità c'è anche nonno Paolo, ma lui ha deciso di occuparsi esclusivamente del barbecue insieme a papà. Sì, perché oggi in casa Lombardi si fa una grigliata in giardino. Papà non è sembrato proprio contento, hanno un bellissimo rapporto, però ogni volta il nonno lo trascina in competizioni assurde in cui sa che lui perderà. Nonno odia perdere. Ha cambiato comunque idea presto, ma tutti immaginiamo il motivo. Mamma.

Sono contenta di passare il pranzo con la mia famiglia, so che fra una settimana questi momenti non li potrò più assaporare per un po' e me lo voglio godere fin che posso.
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Il pranzo è stato piacevole e sereno con nonno che ha raccontato un sacco aneddoti divertenti su papà e la mamma che continuava a ripetere quanto fosse orgogliosa di me. Mi sono sentita per una volta fiera di quello che sto per affrontare. Non aver il sostegno anche di chi speri dovrebbe farlo ti butta un po' giù.

Una volta salita in camera non ho potuto non controllare il telefono, volevo vedere se mi avesse cercato e niente non l'ha fatto. Altro che grande gesto Emma...non so neppure se stiamo ancora insieme, l'unica cosa sicura è la sua sparizione.

In cambio però ho trovato una nota vocale della mia amica Rachele:
"EMMAAA che fine hai fatto? Ho saputo della tua partenza da Marco, sono stra emozionata per te! Stasera si festeggia tutti insieme eh, giappo e poi si va a ballare! I classicisti sono pronti a tornare in pista al completo, non accetto un no come risposta. Ti passo a prendere per 20,30, un bacione tesoro!"

I classicisti? È il soprannome che ci siamo dati nella nostra comitiva, sono più che altro alcuni miei compagni di liceo, noi del classico, poi va beh ogni tanto si uniscono anche altri. Essenzialmente però è composta da: me, Rachele, Simone, Marco, Greta e Daniele. L'ultimo è stato anche un mio ex sarò sincera e anche la mia prima volta. Siamo stati insieme circa un anno e mezzo, ma incredibilmente quando ci siamo lasciati nessuno di noi due ha dovuto attraversare momenti difficili. È stata una cosa voluta da entrambi, sembravamo più fratelli che una coppia di fatto e siamo rimasti in buonissimi rapporti.
Menomale se no chissà che imbarazzo...non ci voglio nemmeno pensare.
Del gruppo però sono particolarmente legata a Rachele, la persona con cui per cinque anni ho condiviso il banco, le merendine e specialmente gli scleri adolescenziali. Ne abbiamo combinate tante insieme e anche se per diversi motivi non riusciamo a vederci spesso, non ci perdiamo mai di contatto.
Simone invece è quello più vicino ad essere un migliore amico, ci conosciamo dalle medie e non c'è mai stata una volta in cui non ci sia mai stato per me. Compagno di giornate e specialmente di nottate in bianco passate quasi interamente sui libri di università accompagnati dal caffè e dalle battute più squallide di Marco. Questi due sono anche la mia fonte giornaliera di buonumore, ed è per questo che li adoro tanto.
Infine c'è Greta, la più timida del gruppo che quando c'è da festeggiare è la prima ad alzarsi e anche il suo gomito.