Primo appuntamento

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Eccomi, mi sono lavata, vestita e truccata. Osservo la mia figura riflessa nello specchio davanti a me, non sono soddisfatta, per niente direi. Indosso dei jeans neri a vita alta, una canotta nera e sopra un cardigan color bordeaux  e infine degli stivaletti neri con il tacco. Sono in anticipo, ero così agitata che ho fatto tutto di corsa. Non sono soddisfatta, per niente, sembra che io stia andando al supermercato. Che faccio? Mi cambio? Sì, mi cambio e grazie al cielo ho abbastanza tempo per farlo.

Alla fine opto per un abito nero né troppo lungo né troppo corto, da abbinare con dei stivali con il tacco che arrivano poco su le ginocchia e sopra un cappottino dello stesso colore.
Per quanto riguarda la borsa ne scelgo una grigia non tanto ingombrante.
Se non altro il risultato è meglio del precedente.

Ho paura, Riccardo mi interessa sul serio, solo che non so, io non ci so proprio fare con queste cose. E se lo annoio? E se inizio a blaterare di cose strane e lui scappa a gambe levate? Non voglio essere come quelle donne, nei film, dove il ragazzo si spaventa così tanto da sparire nel nulla. No, dai annullo tutto, magari invento che sono stata poco bene, capirà.
Ma cosa penso!? Emma su fai un bel respiro e rilassati, è solo un ragazzo!

Vengo distratta dal mio cellulare che mi avvisa dell'arrivo di un messaggio, lo sblocco, è la Simo. Mi rassicura che andrà tutto bene  e che se non dovesse andare, lei con una bottiglia di Tequila correrà a casa mia. L'adoro, sono questi i momenti in cui capisco quanto Simona sia importante per me, è sempre pronta a sostenermi e darmi la forza per non mollare. Le rispondo che le farò sapere se ci sarà bisogno della bottiglia e che appena ci vediamo le racconterò tutto, come sempre del resto. Quando sto per metterlo via, mi arriva un'altra notifica, immagino sia lei che ha già risposto al messaggio e invece è Matteo.

*Emma perché mi allontani?*

Ricevere un suo messaggio mi rende nervosa, perché non può sparire dalla mia vita una volta per tutte? Sono stufa di soffrire per lui, io merito di andare avanti e di essere felice per una volta, l'aveva detto anche lui. Non mi farò rovinare la serata, non riuscirà a farmi cadere ai suoi piedi, da oggi quella Emma non esiste più.

Guardo l'orologio, ho ancora un po' di tempo perciò accendo un po' di musica. Non riesco a fare a meno di dimenarmi, perché non posso definire ballare il mio essere del tutto scoordinata, e sbraitare. In una delle mie tante piroette, noto un qualcuno che ride di me alla porta, Riccardo. Mi fermo immediatamente e corro a spegnere la radio...che vergogna. Lui è appoggiato allo stipite della porta di camera mia, con le braccia incrociate e il suo solito sorriso furbetto. Lo osservo, riesce sempre ad essere bello, anche con un giubbotto nero di pelle che fa intravedere la sua camicia di jeans e i suoi jeans neri con dei strappi qua e là.

"Riccardo chi ti ha fatto entrare? Mi dispiace che hai dovuto assistere a questo...direi spettacolo." Vorrei anche gridare al genio che l'ha fatto entrare senza prima avvisarmi.

"Tuo fratello, immagino, sembra simpatico." Risponde lui. Dovevo immaginarlo, Federico, però sempre meglio lui che mia madre.

"Spero che non ti abbia raccontato cose imbarazzanti sul mio conto."

"Non ce n'è stato bisogno, mi è bastata la tua strana danza." Dice ridendo, poi si avvicina a me e aggiunge, però questa volta sussurrandomi all'orecchio "Però questo lato di Emma mi eccita!"
Dopo aver sentito questa frase, ed essere arrossita, mi allontano velocemente. Lui ride, simpatico il ragazzo è!

"Ti piace mettermi in imbarazzo...esci da solo allora"Fingo di essere arrabbiata con lui, ma dopo pochissimi secondi gli sorrido, gli prendo la mano e gli dico "Allora dove mi porti?"

Arriviamo alla sua macchina, ribadisce che lui è un tipo semplice, quindi non mi devo aspettare grandi piani. E di questo ne sono sollevata.
Accende la radio, mi indica una canzone, la sua preferita, inizia a cantarla, è stonato quanto me per fortuna. La conosco anche io perciò mi unisco a lui, lo vedo ogni tanto sorridere e guardarmi di nascosto. Dal mio posto posso notare meglio il suo profilo perfetto, la sua barbetta e le sue labbra, che non so perché mi verrebbe voglia di assaporare. Chiaramente sono i miei ormoni a parlare, ovviamente.

Posteggia davanti al cinema, sono quasi le 21.00.
"Ho pensato che potessimo vedere vedere un film e poi mangiare una pizza oppure se preferisci..." Il suo discorso viene interrotto dal mio dito sulle sue labbra, mi piace renderlo nervoso.

"Va benissimo però il film lo scelgo io" gli prendo un'altra volta la mano, è una cosa che non riesco a evitare.

Entriamo nel cinema, guardiamo la lista dei film offerti, scelgo di vedere "Sully", lui mi accontenta e afferma che aveva intenzione di vederlo anche lui e che si aspettava avrei scelto un film d'amore. No, grazie ne ho già visti fin troppi grazie allo Stronzo.
Prendiamo i popcorn e dell'acqua, non mi stupisco del costo, ormai tutto costa, ed entriamo in sala. Siamo seduti al centro della sala, di fianco a me c'è una coppia che continua a baciarsi e il film non è nemmeno iniziato. Sottovoce Riccardo li prende in giro e io non riesco a non ridere dei suoi commenti.
Finalmente il film inizia, ogni tanto commentiamo le scene, lui mi lancia dei popcorn, a volte ci tocchiamo le mani nel secchio di questi ultimi. Più volte appoggio la mia testa sulla sua spalla e più volte sento il suo braccio che circondarmi le spalle. La coppia di limonatori ci osserva, qualche volta, sorridendo e facendo commenti del tipo "Guarda che carini che sono, chissà da quanto tempo stanno insieme..." Questi commenti mi mettono un po' a disagio, ma ogni volta che lo guardo mi trasmette serenità e sicurezza che bastano a tranquillizzarmi. Sto bene qui, sto bene nelle sue braccia e soprattutto sto bene con lui.

                            ***
Finito il film, peraltro molto bello, optiamo per il McDonald di fronte al cinema, forse il mio abbigliamento non è dei migliori per questa occasione, ma non è importante. Non avrei potuto chiedere compagnia migliore. Scherziamo tanto, ma passiamo anche ad argomenti più seri e più importanti. Mi racconta qualcosa di lui come il fatto che sta studiando economia perché il padre che vorrebbe che un giorno prendesse lui in mano l'attività di famiglia, che ha due sorelle minori, che è andato a vivere da solo finito il liceo. Insomma parliamo di noi e lo facciamo reciprocamente. Non distoglie mai l'attenzione da me e lo vedo veramente interessato, mi dice che dopo Natale andrà in montagna con la sua compagnia e che se vorrò andare con i miei due amici della festa, saremo i benvenuti. Questo mi ricorda anche che tra quasi due settimane è Natale e che io sono tremendamente indietro con i regali da fare.

Finita la serata, passata purtroppo in fretta, ma comunque piacevolissima, mi riaccompagna a casa. Ogni tanto mi prende la mano e la lascia soltanto quando deve cambiare la marcia.
Giunti davanti al mio cancello scendiamo entrambi e mi accompagna fino alla porta di ingresso.

"Sono stata benissimo questa sera." Gli dico.

"Anche io, tanto Emma." Dice Riccardo avvicinandosi sempre più a me.

"Ci sarebbe un'altra cosa che la renderebbe ancora più bella." Baciami Riccardo, ti scongiuro, è tutta la serata che mi sto controllando, ora non ce la faccio più.

"Vorrei tanto baciarti adesso Emma, sei bellissima accidenti..." Dice accarezzandomi la guancia.

"Allora fallo, baciami!" Dico io esausta dell'attesa ormai diventata snervante.

Non se lo fa ripetere più volte, si avvicina fino a rendere la distanza nulla, le nostre labbra finalmente si incontrano e poco dopo anche le nostre lingue. È un bacio desiderato, passionale e dolce nello stesso tempo, sento milione di farfalle che mi smuovono tutto lo stomaco. Sento il suo profumo mischiato all'odore di fumo, per me un aroma quasi afrodisiaco.
Ci stacchiamo dopo un po' di tempo per mancanza di aria.

"Buonanotte Emma, domani ti scrivo." Dice andandosene e indicando il suo cellulare.

Io un po' stralunata dal bacio, mi limito soltanto ad annuire e salutarlo con la mano fino a che la sua macchina non sparisce dalla mia visuale.

Vado a dormire con il sorriso, sperando che questo sia solo un inizio di qualcosa di importante e speciale.
Mi piaci tanto Riccardo, non deludermi almeno tu.

L'amore esiste, ma è complicato. (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora