Orgoglio maschile (parte 2)

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È uscito ufficialmente il SEQUEL "RICOMINCIO DA ME" che potete trovare nel mio profilo. Continuerò comunque a pubblicare i capitoli speciali e se avete richieste fate pure. Io vedrò che cosa posso fare.

Episodio speciale relativo a Riccardo, parte 2.

POV Riccardo Ferestieri.

"Un minuto...sto arrivando!" Urlo, nella speranza che la persona che sta continuando a suonare il campanello smetta di premerlo.
Probabilmente è mio padre o una delle mie sorelle che vogliono "fare semplicemente compagnia" , la verità è che gli faccio pena. Non mi ero mai ridotto a questi livelli: non uscire quasi più di casa, passare tutto il giorno in boxer sul divano accompagnato da qualche birra e stupide serie tv, soprattutto per una ragazza, almeno fino ad ora. L'amore mi ha ridotto così, se qualche tempo mi avessero detto che sarei finito in queste condizioni sicuramente sarei scoppiato a ridere.

"Finalmente! Ce ne hai messo di tempo per aprire, credevo che sarei rimasta davanti al tuo zerbino tutto il giorno." Dice la fonte del mio problema principale, scuotendo i suoi lunghi capelli biondi superandomi per entrare nel mio appartamento.

"Ti ho interrotto per caso? No, perché se vuoi possiamo riprendere insieme..." Dice alludendo  in modo sensuale all'asciugamano che ho attorno alla vita.

"Non ho intenzione di giocare Simona. Cosa ci fai qui?" Domando con la speranza di poterla cacciare il più presto possibile. Non sono nemmeno sorpreso di trovarla qui, immaginavo che prima o poi si farebbe fatta viva, solo speravo non così presto.

"Va bene, vedo che vuoi andare al sodo e ti accontento subito. Dobbiamo parlare, non accetto il modo in cui tu mi stia trattando in questi giorni. Sei sparito all'improvviso..."

"Mi sembrava di essere stato chiaro l'altra sera, non voglio più avere nulla a che fare con te. Qualunque cosa ci fosse tra noi è finita, mettitelo in testa." Affermo convinto delle mie parole e con un forte sentimento di rabbia verso me stesso. Se mi fossi controllato, probabilmente a quest'ora, seppure a distanza, avrei ancora lei al mio fianco.

"Ah sì, ti sembrava di essere stato chiaro? Mi hai lasciato sola all'improvviso sotto lo sguardo accusatorio di tutti per correre dietro a lei. Non sai che senso di soddisfazione provo se immagino l'odio che lei starà provando adesso nei tuoi confronti."

"Sei solo una vipera." Sibilo a denti stretti.

"Mi hai umiliata. Tu non puoi nemmeno capire a quante male lingue e cose false io sia costretta a sentire ogni giorno per via di questa storia."

"Non ne sono uscito pulito nemmeno io, ma a differenza tua non bado nemmeno a queste cose. Possono anche insultarmi quanto vogliono, non è la loro opinione che conta per me e lo sappiamo bene entrambi."

"Ti rendi conto che non ci perdonerà mai, vero? O sei stato contagiato da tutte quelle stronzate d'amore che ti faceva sorbire ogni tanto?"

"Ci? Perché parli al plurale? Non mi sembra che tu sia nella posizione di giudicare."

"Puoi anche non crederci, ma le voglio bene davvero, solo che mi sono innamorata di uno stronzo che, purtroppo per me, era il suo ragazzo."

"Bel modo di dimostrarglielo contattandomi già la stessa sera in cui ci ha presentati." Dico con una leggera nota di sarcasmo.

"Ti ho appena rivelato indirettamente che ti amo e tu pensi a lei? Possiamo non menzionarla per almeno due minuti?" Mi chiede con evidente disperazione.

"Non mi interessa, non ti amo e per te non provo nulla che semplice tenerezza. Non ti offendere, ma quello con te era puro divertimento o semplice distrazione. Litigavo frequentemente con mio padre, mi sembrava di vivere nell'ombra del suo ex ragazzo, costantemente presente ed Emma non era solo un passatempo. Non l'avrei mai fatto con lei solo per sfogarmi, con lei era diverso. Speciale." Ammetto nel modo più sincero possibile, forse più a me stesso che alla ragazza che ho davanti.

"Io...io me ne vado. Non ho intenzione di ascoltare altro, è troppo."
Sembra come smarrita davanti alla mia rivelazione. Si tocca nervosamente i capelli, mentre con l'altra mano recupera la borsa che aveva lasciato al suo arrivo vicino all'ingresso.

"Quando te ne vai mi raccomando chiudi bene la porta."

Si avvicina alla porta visibilmente nervosa e quando appoggia la sua mano alla maniglia con l'intenzione di abbassarla improvvisamente si ferma.
Si gira un'ultima volta verso la mia direzione, nel suo sguardo non c'è più alcuna traccia di insicurezza o delusione per averla ferita, posso più affermare che sia di sfida in questo momento.

"Sei solo un ragazzino patetico che si è sentito togliere improvvisamente il giocattolino che non considerava più e che adesso si sente offeso. Ma ti avviso che appena il tuo orgoglio maschile si riprenderà tu tornerai da me strisciando, come hai sempre fatto d'altronde mentre stavi con lei e lo sappiamo entrambi." Sputa velenosa.

"Buona giornata." Mi limito a risponderle, non mi interessano le sue parole, l'importante è che se ne vada da casa mia e soprattutto dalla mia vita.

"Vedremo!"

BOOM, con una forza mai vista si sente sbattere la porta e quasi mi viene un colpo.

Una volta rivestito, non faccio altro che pensare a quanto uscito dalla sua bocca, non vorrei però lo faccio. Sono innamorato di
Emma,ma se avesse ragione lei? Riuscirò a controllarmi fino al suo arrivo?

Merda. Sono confuso.

L'amore esiste, ma è complicato. (Wattys2017)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora