Ho qui davanti il ragazzo che mi ha fatta innamorare e che appena si è stancato mi ha gettata via come una scarpa vecchia. Vorrei urlargli tutto il male che mi ha fatto, vorrei prenderlo a sberle, vorrei trovare quella troietta e strapparle i capelli uno ad uno e per ultimo vorrei dirgli quanto lo odio. E invece non ce la faccio, davanti a me vedo lo stronzo che mi ha ferita, ma anche il ragazzo splendido, testardo, simpatico, dolce, premuroso è assolutamente affascinante di cui mi sono innamorata. Quanto vorrei potergli tirare i suoi ricci castani, mentre veniamo travolti da un bacio passionale e invece non succede nulla di tutto questo. Siamo da così troppo tempo in silenzio a guardarci negli occhi che credo che nessuno di noi due avrà il coraggio di fare qualcosa, siamo come ipnotizzati.
"Emma, finalmente non sai quanto mi dispiace. Ho riflettuto molto e sono consapevole di essere stato uno vero stronzo. Avremmo dovuto parlarne con più calma, magari non avresti sofferto in questo modo. Mi sento una vera merda..."
Nei suoi occhi traspare sincerità. Però ascoltarlo da un lato vorrebbe dire cedere a lui, dall'altro c'è la mia dignità già fortemente danneggiata. Non so cosa fare, cosa dire, la paura di sbagliare è troppo grande.All'improvviso arriva Alessia che si mette davanti a me, interrompendo i nostri giochi di sguardi e le sue scuse. Mi allontana delicatamente e gli urla:
"Ti dispiace!? Non sai quello che ha passato per te, non esce nemmeno quasi più di casa. Pensi di poter risolvere tutto con delle inutili scuse!? Non credo proprio!"Matteo non sa come comportarsi, sta cercando di controllarsi, tutti stanno guardando questa scena imbarazzante. Chiedo con gli occhi aiuto a Damiano, lui cerca più volte di mandarla via, ma lei si rifiuta.
È il momento io dica qualcosa. "Alessia smettila, ci stanno guardando tutti! Sei gentile a preoccuparti per me, ma non ti devi intromettere in questioni che non ti riguardano. È una cosa che riguarda me e Matteo, tu non sei contemplata affatto!"
Mi dispiace trattarla in questo modo, ma sono infastidita dal suo comportamento. Si gira verso di me, il suo sguardo è deluso, ha gli occhi lucidi, ma si rifiuta di piangere.
"Volevo solo proteggerti Emma, scusami. Per tornare a casa, stai tranquilla mi arrangio." Si allontana visibilmente scossa, Damiano si limita ad osservarci. Matteo gli dice: "Portala a casa tu, Dami, non si sa mai che le possa succedere qualcosa." Il mio amico ci saluta velocemente e la raggiunge
Mi fa piacere che il rispetto tra loro sia rimasto intatto, Damiano e Matteo giocano anche nella stessa squadra di basket e hanno deciso di tenere i loro problemi fuori dal campo.
I guardoni come se nulla fosse successo tornano a divertirsi. E poco dopo il silenzio creato dagli avvenimenti precedenti viene interrotto dal riccio.
"Emma so che ti può sembrare una richiesta assurda, ma stavo pensando che potremmo essere amici." È in imbarazzo. Solo con una frase, nata da questa assurda situazione, fa partire in me un senso di rabbia e frustrazione. Solo per un paio di occhi nocciola stavo per farmi schiacciare un'altra volta.
"So che è una richiesta assurda, ma mi manchi, avevamo un bel rapporto e..." È uno scherzo forse? Non lo faccio nemmeno finire di parlare per me è troppo.
"Amici? Ti manco? Allora perché mi hai tradita e umiliata in quel modo ripugnante!? Non ti passa nemmeno nell'anticamera del cervello quanto io possa aver sofferto per te? Ti amavo così tanto e mi hai sostituita con una troietta qualsiasi." Le lacrime minacciano di uscire, ma io sto cercando in tutti i modi di non farmi vedere fragile ancora una volta da lui.
"Emma non pretendo il tuo perdono e non lo voglio nemmeno. Meriti e meritavi qualcuno migliore di me, forse non eravamo nemmeno fatti per stare insieme, però ti ho amata davvero. Io ti ho persa e l'unica cosa che posso augurarti è che tu possa trovare una persona che sappia comprendere il tuo grande valore e che ti rispetti."
Sento qualcuno da lontano che lo chiama, lui fa alcuni cenni.
Mi dice che deve andare e mi dà un veloce abbraccio, una volta staccati aggiunge "Pensaci Emma, non mi devi perdonare per forza. Ma proviamo almeno ad essere amici."
Poi si allontana, lasciandomi sola per l'ennesima volta.Sospiro. So che ha ragione, merito qualcuno che mi rispetti, ma non ci posso fare niente, per quanto sia sbagliato, io voglio lui.
Qualcuno mi picchietta più volte sulla spalla, è Riccardo, sorrido, questo ragazzo semi sconosciuto anche con uno sguardo riesce a trasmettermi serenità. "Ho fatto qualcosa di male prima? Non capisco, pensavo ci stessimo divertendo." Di cosa sta...ah è vero ha ragione, che stronza!
"Scusami Riccardo! Questa sera non riesco a fare altro che casini con tutti. Mi stavo divertendo con te, forse come non facevo da tanto."Mi prende per i fianchi e mi avvicina a sè, cosa ha intenzione di fare? Vuole già baciarmi? Ormoni impazziti smettetela. Mi prende dalla tasca posteriore dei jeans il mio cellulare e si allontana. "Pensavi che ti avrei baciata Eh?" Sinceramente? Pensavo di sì, evidentemente sarò scossa per quanto accaduto pochi minuti fa. Lui nel frattempo ride e quando vede il mio sguardo visibilmente imbronciato smette.
"Ci siamo appena conosciuti, non vorrei che pensassi male, ma ti bacerei eccome fidati! Però non voglio che poi tu possa pentirtene, prima stavamo ballando e sei scappata all'improvviso.""Mi farò perdonare prima o poi, comunque perché mi hai preso il cellulare?"
"So che vuoi il mio numero ed io, da ragazzo per bene ti accontento Emma, non sei felice?" Rido alla sua tanta sfrontatezza "E cosa dovrei farci con il tuo numero? Dai sentiamo."
"Così potresti invitarmi ad uscire."
Alla sua affermazione allora riafferro il mio cellulare"Dammi il tuo telefono Riccardo!" Capite forse le mie intenzione sorridendo me lo porge.
"Ti scrivo il mio numero, non ho intenzione di fare io il primo passo. Se vuoi uscire con me, chiedimelo tu."
Dopo averlo fatto glielo restituisco."Allora usciamo domani sera Emma. Io e te, niente di troppo elegante perché non sono il tipo però."
Sono titubante, e se sto correndo troppo? Flirtare è un conto, ma uscire...specialmente dopo quello che è successo con Matteo.E poi io non esco da così tanto tempo da sola con un ragazzo il sabato sera. Rifiuto, non rifiuto?
"Hey, tutto bene?"
Faccio un respiro profondo e mi butto, non sarà mai peggio degli appuntamenti che mi ha organizzato mia madre in questi mesi, almeno mi auguro.
"Accetto, scrivimi domani, non troppo tardi perché devo lavorare, studiare e devo pur sempre darmi una sistematina."
Sembra sollevato, distoglie un attimo l'attenzione perché un gruppo di ragazzi lo reclamano.
"Io devo andare adesso Emma, devo fare il taxi. Non avrò potuto bere come si deve, ma una cosa positiva c'è stata, almeno ho conosciuto te."
Wow, è così carino. Mi avvicino per dargli un bacio sulla guancia."Sei sicura che non vuoi il bacio della buonanotte?"
"Ciao Riccardo" Dico allontanandomi dalla sua presa e scherzando insieme a lui. Mi sorride un'ultima volta e poi raggiunge i suoi amici.
Decido di tornare a casa, non ha senso rimanere per niente. E l'idea di fare la candela a Simona e al suo tipo proprio non mi va.
Nel tragitto rifletto su tutto quello che è successo in questa lunga serata: Matteo, Alessia e Riccardo. Noto anche quando sto con lui tutti spariscono, persino Matteo. Sarà lui quello giusto per me? Un nuovo inizio per me?
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L'amore esiste, ma è complicato. (Wattys2017)
RomanceEmma è una giovane studentessa, che esce da una relazione con un ragazzo che purtroppo l'ha tradita. Non ha ancora superato la rottura, ma la sua sua famiglia e i suoi amici continuano comunque ad incastrarla in appuntamenti senza il suo volere. La...