15. Primo confronto

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I giorni si susseguivano lenti e monotoni per Louis e Cecile.

La bambina, al mattino, riceveva la signora che le faceva da insegnante e, al pomeriggio, svolgeva i suoi compiti.

Quando finiva, lei e Louis si mettevano alla finestra e guardavano la gente che passava in strada.

A volte giocavano insieme con Larry, ma non avevano molto altro da fare.

Consumavano la colazione e il pranzo con Nelly, mentre la cena con Harry, ma il medico non rivolgeva loro quasi mai la parola, se non per rimproverare Cecile per qualcosa di inesistente.

Dopo cena Harry si sedeva sul divano ad ascoltare la radio o a leggere un libro, ma Louis e Cecile non potevano stare con lui, così i due erano costretti ad andare nella loro stanza.

Una sera, però, Louis prese il coraggio a quattro mani e, da solo, dopo aver lasciato la figlia in camera, andò a parlare con Harry.

" Posso dirti due parole?" chiese entrando nel salotto dove il medico era seduto.

Quest'ultimo spense scocciato la radio e fece cenno a Louis di parlare.

" Io ti ringrazio perché ci ospiti nella tua casa e perché dai a Cecile la possibilità di istruirsi, ma non potresti mandarla a scuola come tutti i bambini?
Noi vediamo sempre passare dalla finestra i piccoli che si recano a scuola e a lei piacerebbe andarci, si farebbe degli amici e potrebbe stare un po' all'aria aperta"

Harry si alzò come una furia e si piazzò davanti a Louis sbottando:

" Vi do da mangiare e da dormire e questo deve bastare. Non voglio che la gente del posto sappia della vostra esistenza.
Io ho una reputazione e i miei amici non devono sapere che ho in casa una puttana e la sua bastarda "

" Quali amici?" chiese Louis con ironia " Sei sempre solo come un cane e questa è la conseguenza del carattere che..."

Louis non riuscì a finire di parlare perché un violento schiaffo gli fece girare il volto dall'altra parte.

Harry lo prese poi per il colletto della camicia e gli sibilò in faccia:

" Comportati ancora una volta così e sbatto te e tua figlia fuori da casa mia e ora levati dai piedi "

Il ragazzo inglese ricacciò indietro le lacrime di rabbia e di umiliazione che minacciavano di scendergli dagli occhi, si voltò e tornò velocemente nella propria stanza.

Normandia 6 giugno 1944Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora