22. Papà

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Cecile, non appena uscì da quella che sarebbe diventata la sua scuola, cominciò a tremare, poi, improvvisamente, scoppiò a piangere.

Gli occhi di Harry si velarono di tristezza, allora, per la prima volta nella sua vita, si chinò e prese fra le braccia la bambina stringendola con forza.

Cecile si aggrappò disperatamente al collo dell'uomo ed iniziò a singhiozzare senza riuscire a fermarsi.

Il medico si allontanò dalla strada e, con la bambina in braccio, si sedette su una panchina posta sotto un albero.

Cominciò in maniera un po' impacciata ad accarezzare delicatamente i ricci della piccola e sussurrò:

" Spero che tu, un giorno, potrai perdonarmi per quello che ti ho fatto. Sono stato un mostro con te, con te che sapevo benissimo fossi mia figlia.
Il disegno che mi hai fatto per il mio compleanno è stato in grado di farmi capire tutti gli sbagli che ho fatto e questa mattina, nonostante io ti abbia sempre trattato male, tu hai fatto tutto quello che ti ho chiesto, anche aiutarmi a cucire una ferita...
Sei una bambina così perfetta, così buona....tuo padre Louis ha fatto un lavoro magnifico con te "

Cecile si staccò dal corpo di Harry e lo guardò con gli occhi gonfi di pianto.

Allungò una mano e accarezzò i ricci e il viso dell'uomo sorridendo e facendo comparire sul volto le fossette.

Harry fece altrettanto e la piccola infilò un dito in uno dei solchi che gli erano apparsi sulla guance.

" Io sono tanto felice e ti ho già perdonato. Desideravo così tanto che tu mi stringessi a te..." sussurrò la piccola.

" So che non sarà facile, ma io voglio provare ad essere un padre per te, se me lo permetti "

Cecile sbattè le palpebre incredula e disse un flebile:

" Papà.."

" Sì, papà, principessa...papà..."

Cecile scoppiò di nuovo a piangere e, questa volta, anche Harry non riuscì ad impedire alle lacrime di scendere dai suoi occhi.

Dopo alcuni istanti Harry si alzò, mise per terra la figlia, la prese per mano e disse:

" Andiamo, adesso, devi scegliere il tuo gattino !"

Cecile guardò stupita il padre, ma poi si esibì in un sorriso meraviglioso e appoggiò la testa sul fianco del medico.

L'uomo che era stato medicato precedentemente fu felice di vederli, li portò nel luogo in cui aveva i cuccioli e la bambina scelse un micetto bianco e nero.

Dopo aver ascoltato le raccomandazioni su come allevarlo e su quello che avrebbe dovuto mangiare, padre e figlia lo ringraziarono e si incamminarono verso casa.

Normandia 6 giugno 1944Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora