24. Non farci più del male...

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" Papà, papà!" urlò Cecile entrando di corsa in casa " Guarda cosa mi ha regalato papà!"

Louis si affacciò nell'ingresso dell'abitazione e la figlia gli mostrò il gattino bianco e nero.

Il ragazzo francese sorrise un po' spaesato e accarezzò la testolina del micio.

" Cecile, vai in cucina da Nelly e fatti dare un po' di latte per il gattino. Io ho bisogno di parlare un po' con tuo padre " intervenne Harry.

La bambina annuì felice e corse in fretta dalla governante.

Il medico si avviò in salotto e Louis lo seguì.

I due uomini si sedettero sul divano e si guardarono in volto.

" Quando Cecile mi ha dato quel disegno l'altra sera, mi sono reso conto di che mostro sono stato nei suoi confronti.
Ho sempre saputo che era mia figlia, fin dalla prima volta in cui l'ho vista in braccio a te, sette anni fa.
Io...io ho sbagliato tutto, ho sbagliato a non prendermi le mie responsabilità.
Ieri e l'altro ieri, quando non mi avete visto, ho fatto diverse cose...sono andato in comune e ho registrato Cecile con il mio cognome, poi ho parlato con la mia infermiera e le ho chiesto di non venire oggi nello studio e di avvisare i pazienti che ci sarebbe stata mia figlia...non chiedermi perché l'ho fatto, non lo so neppure io...
Lei è stata magnifica, buona e perfetta e mi ha perfino aiutato a cucire la ferita di un uomo, quello che poi ci ha dato il gattino.
L'ho anche iscritta a scuola e lei...lei ha detto che mi ha perdonato..."

Louis osservò Harry e chiese:

" Cosa hai detto di lei? "

" Ho detto che io...io ho una relazione da tanti anni con un ragazzo francese, ma che, per motivi di lavoro miei e suoi, siamo stati separati.
Ora, invece, dato che aspetti un bambino ti sei trasferito qui a Londra" rispose Harry.

" Cosa stai cercando di dirmi?"

" Io...io so che anche con te ho fatto una cavolaia dietro l'altra e so anche che quello che ti ho fatto quella sera, da ubriaco, è imperdonabile, ma...ma io vorrei provarci, Louis, per i bambini e anche per noi...."

Louis scrutò il volto di Harry, si specchiò nei suoi occhi verdi e poi sorrise con un velo di tristezza.

" Io vorrei crederti, ma ho paura...paura di essere abbandonato ancora una volta da te e paura di essere trattato ancora come una puttana..."

" Lo so che non è facile credermi, ma io sono davvero serio e ci voglio provare...
Per quello che ti ho fatto quella sera, non posso fare altro che chiederti perdono e dirti che mi dispiace..."

Il ragazzo francese sospirò e, dopo un istante di incertezza, prese una mano del riccio e se la posò sulla pancia.

" Per favore, non farci più del male..."

Harry annuì, allungò le braccia, attirò a sè Louis, abbracciandolo come non aveva mai fatto in vita sua e sussurrò:

" Non vi farò mai più del male..."

Normandia 6 giugno 1944Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora