CAPITOLO TRENTAQUATTRO

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TRENTAQUATTRO | CUORI VUOTI, MENTI VUOTE

Nei 1054 anni in cui Arabella era stata su questa Terra, nemmeno una volta aveva spento la sua umanità. Sua sorella, Rebekah, diceva sempre ad Arabella che la sua umanità era la miglior cosa che avesse e che Arabella non avrebbe mai dovuto spengerla. Forse era perché se Arabella fosse stata veramente senza emozioni, allora l'umanità sarebbe stata in pericolo, o forse era perché Arabella sarebbe impazzita se non avesse avuto le sue emozioni; in ogni caso, un'Arabella senza umanità sarebbe stata terribile, questo è perché a lei piaceva.

Arabella era così abituata ad avere persone che la controllavano, la sopprimevano e le strappavano l'anima che quando si spezzò, fu come se si fosse liberata delle catene che la schiacciavano. Arabella poteva fare quello che diavolo voleva e non doveva interessarsi tutto il maledetto tempo che cosa avevano da dire i fratelli, la sorella, il ragazzo o gli amici. Poteva cenare con un'intera cittadina e non le importava; e lei lo amava. Quindi fu esattamente quello che fece.

Arabella arrivò in una qualche cittadina, non le importava nemmeno di quale fosse il nome e uccise ogni singola persona. Si nutrì come se il sangue fosse la sua droga e per una vampira, lo era. Il liquido rosso denso era un sapore di cui lei non poteva farne a meno. Amava il sapore del sangue fresco. Amava la paura che avvertiva quando le persone vedevano il colore rosso sangue sulle sue labbra e le vene sotto i suoi occhi e la piccola apparizione dei suoi denti. amava quando le persone urlavano in aiuto ma non c'era nessuno, era come se lei fosse una divinità spietata  e gli umani fossero il suo sacrificio. Anche se, non poteva avere abbastanza sacrifici da saziarla così lei li ebbe tutti dal primo  all'ultimo.

Era come se tutti i suoi pensieri su Damon, tutti i suoi pensieri su Klaus e il resto della sua famiglia incasinata, fossero svaniti nell'aria. Come se li avesse fatti a pezzi e gettati nell'oceano per essere trascinati via dalla corrente. Tutte le stupide cose che le importavano erano state rinchiuse nella parte più profonda di lei  e per non essere mai riaperte.

Ma Arabella era diventata seriamente infastidita quando ricevette innumerevoli chiamate da Elena, Damon e Caroline. Decise di ritornare a Mystic Falls dopo la sua scappatella che era durata solo qualche giorno, troppo poco secondo l'opinione della biondo-ramata. La prima fermata di Arabella fu al Mystic Grill per vedere Elena e il resto delle persone che una volta considerava amici.

La biondo-fragola entrò nel bar, un sorrisetto stampato sul volto quando vide due uomini che conosceva.

" Allora, un ex-fidanzato e un ibrido entrano in un bar ..." Arabella cominciò, godendo delle reazioni che Damon e Klaus ebbero quando videro Arabella.

" Dove diavolo sei stata ?" Damon parlò d'impulso. " Ti ho chiamata per -"

" Giorni e settimane. Si, lo so. Ho un telefono, Damon." Arabella disse, allungando il braccio per prendere dietro il bancone una bottiglia di Bourbon.

" Woah, woah, woah, non puoi -" Arabella spezzò il collo del ragazzino prima che lui potesse finire la frase.

" Che - Bella !" Damon esclamò, guardandosi attorno per vedere se qualcuno avesse visto." Hai appena ucciso qualcuno !"

Arabella ruotò gli occhi." Grazie, Damon per questa affermazione. Che cos'altro scoprirà, che il cielo è blu ?"

Damon sbuffò mentre osservava Arabella," Che diavolo è successo ?"

" Li ha spenti," Klaus concluse, un piccolo sorriso sulle sue labbra.

Arabella sorrise a Damon," Sorpresa ! Mi sono annoiata delle futili emozioni umane e ho deciso di dare una chance al senza-emozioni."

" No, no, no, questo non va bene, Bella," Damon disse.

" Non mi importa."

" Non hai mai spento le tue emozioni prima d'ora."

" Non mi importa. Ho avuto una fantastica conversazione con voi, ma sono terribilmente affamata."

Damon cercò di raggiungere Arabella, ma la biondo-ramata svanì nell'aria.

" Questo non va bene," Damon mormorò, tirando fuori il suo telefono per informare tutti.

" Chiaramente questo è colpa tua, Damon. Ti vorrei ringraziare per aver aperto il lato selvaggio di Arabella," Klaus disse." Sarà divertente averla incasinarti visto che ora ti odia e non ti venera più."

Damon guardò male l'ibrido mentre usciva dal Mystic Grill.

-

Arabella camminò per le strade di Mystic Falls, sorridendo agli umani innocenti che passavano. Tutti camminavano come se nessuno di loro sapesse che una sanguinaria biondo-ramata non stesse per squartare ognuna delle loro gole.

L'odore di sangue fu trasportato dal vento fino al naso di Arabella e sospirò in piacere. Vene apparirono sotto gli occhi della ragazza e denti appuntiti sporsero dalla sua bocca. Le persone, che ora fissavano Arabella con diffidenza, cominciarono a camminare più velocemente, ovviamente avvertendo la minaccia che era per loro Arabella.

Ma gli umani lenti non avevano nessuna possibilità contro la vampira; lei era più veloce, più forte, più intelligente di tutti loro messi insieme. Arabella poteva con semplicità vincere qualsiasi umano in astuzia.

Invece, Arabella decise di giocare a un gioco con gli umani. Spense tutte le luci nella piccola area nella quale si trovavano. Era buio pesto e le persone cominciavano a diventare sempre più terrorizzate. Alcune iniziarono ad usare i loro telefoni come torce  e altri persino per chiamare la polizia. Quelli che osarono digitare al telefono, Arabella li prese e velocemente spezzò i loro colli. Non poteva permettere che quelle persone rovinassero il suo divertimento.

Ora, terrorizzati e spaventati, gli umani si erano raggruppati tutti insieme. Arabella continuò ad ucciderli, uno per uno, fino all'ultimo sopravvissuto rimasto. Allora, si gettò sul suo collo, banchettando sul delizioso sangue.

Corpi erano sparpagliati sul terreno, sangue macchiava il cemento e l'erba. Un totale di ventuno persone erano state uccise da Arabella Mikaelson.

E lei non era nemmeno dispiaciuta.

Sorella,Sorella ► Damon SalvatoreDove le storie prendono vita. Scoprilo ora