Pov's Rosaleen

Verso l'una torniamo tutti a casa e con grande piacere scopriamo che i nostri genitori sono a pranzo fuori ma hanno pensato comunque al nostro pranzo, infatti hanno infornato delle lasagne, che a me personalmente non piacciono.
Mentre i due fratelli si ingozzano io vado a farmi una doccia dato che alle prime ore avevo scolto educazione fisica.
Poi vado nella mia stanza per indossare qualcosa ma
appena sento la porta aprirsi mi copro con un'asciugamano e mi volto dando le spalle alla porta.
-Matt, non mi dai nemmeno un bacio?- chiedo scherzandoci sù ma la sua risposts mi spiazza.

-Mi piacerebbe ma purtroppo non sono Matt.- dice.
In quel momento mi viene la pelle d'oca ma nonostante quella mi volto.
-Perdonami, credevo che tu fossi Matt, approposito perché sei quì e dov'è lui?-

-Sono quì apposta. Mi ha detto di avvisarti che usciva a svolgere una commissione che non mi ha voluto specificare ma non credevo che tu fossi sotto la doccia, di nuovo.- dice.

-Ah, okay tranquillo fa niente, ora mi cambio e lo chiamo.-

-Mi ha detto che non poteva essere disturbato, quindi non credo che risponderà.- dice lui spostando lo sguardo sulla finestra aperta del bagno.

-Ah, strano.- dico e poi mi dirigo verso la porta ma Camilo mi blocca stringendomi il braccio.
Mi volto verso di lui confusa lui si piega e afferra qualcosa da terra e poi me lo porge.
-Dimenticavi il cellulare- dice, afferro il cellulare e vado via nonappena molla la presa.
Mi cambio in fretta e avvolgo i capelli in un grande asciugamano bianco.
Afferro il cellulare e digito in rubrica il numero di Mattew e chiamo senza pensarci più di una volta ma non risponde.
Decido di aspettarlo all'ingresso e per passare il tempo inizio a pulire frettolosamente la cucina e il soggiorno senza tralasciare nemmeno un angolo.
Dopo un' ora esatta Mattew entra in casa e io mi fiondo subito davanti a lui.
Matt cerca di ignorare il fatto che sia uscito senza informarmi ma io non lascio passare e chiedo -Dove sei, stato?-

-Dovevo svolgere un commissione, me lo ha chiesto tua madre.- dice evitando il contatto visivo. Sta mentendo? Perché dovrebbe mentirmi e su cosa?
-Che cosa ti aveva detto di fare?- domando un secondo dopo senza nemmeno fargli prendere un respiro.
Dovevo comprare il latte e le uova per la colazione di domani, dato che sono finite.-

-Ma non hai nessun sacchetto con te?-

-No, dovrò riuscire più tardi infatti, i negozi sono tutti chiusi.- dice sbottonandosi il giubbotto di pelle.

-Avresti dovuto pensarci prima, insomma sono le 15.00- dico sorridendo, lui ricambia e poi mi bacia.
Dopo qualche secondo faccio un'altra domanda che lo fa rimanere inizialmente senza parole.

-Perché non volevi essere disturbato e perché non hai risposto al cellulare?-

-Beh perché volevo sbrigarmi in modo da poter tornare presto e passare il mio tempo con te.-

-A fare cosa?- dico aggiungendo un pizzico di malizia alla frase.

-Beh, ovviamente ad aiutarmi con i miei fottuti compiti di matematica. Sai, sono un frana.- dice poggiandosi al bancone e tirandomi a se.

-Sei una frana in tutto, Matt- dico cercando di rimanere seria ma purtroppo inizio a ridergli in faccia e lui, probabilmente per farmi smettere, mi bacia.

-Vai a prendere i compiti, dai...- dico rimanendo a pochi centimetri dalle sue labbra.

-Perché? Sai che non faccio quella merda, l'ho detto solo per non dire esplicitamente quello che volevo fare con te, anche se lo sanno anche le pareti.-

-Lo so ma so anche che dovresti svolgere i tuoi compiti. Peechè non te ne frega più niente? È il nostro ultimo anno non lo puoi perdere proprio ora, fai un ultimo sforzo per me.-

-È difficile e non ho le qualità per...-

-Non dirlo mai più, l'intelligenza non si misura attraverso i voti scolastici, a dire il vero non so bene a cosa servino ma purtroppo gli schemi di valutazione funzionano così e dobbiamo adeguarcu.- dico stringendo le sue mani alle mie.

-E va bene ma solo se tu sei al mio fianco a darmi una mano..- dice
baciandomi il collo lentamente.

-Si, te lo giuro. Ora va a prendere i libri e i quaderni, abbiamo un bel lavoro da svolgere- dico.
Lui mi fa un mezzo sorriso e poi sal e le scale alla ricerca del materiale scolastico perduto.

Dato che so per certo che ci metterà molto devido di chiamare mia madre per chiederle della commissione usando della psicologia inversa per far si che non se ne accorga.
Lei risponde dopo il primo squillo quasi preoccupata.
-Hey tesoro, succede qualcosa?-

-No tranquilla mamma, volevo chiederti se c'erano il latte e le uova dato che volevo fsre un dolce ma non vorrei che domani mattina rimanessimo senza.-

-Oh da libero sfogo al tuo istinto culinario, abbiamo fatto la spesa questa mattina, c'è cibo in abbonza per una settimana.- dice.
Dopo aver sentito quella frase qualcosa in me si rompe. Perché ha dovuto mentirmi? E su cosa? Di xhe ha paura? Cazzo.

Le Lame Del PassatoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora